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Gli 8 film più iconici nella storia del cinema fantascientifico

Blade Runner (1200x675)
Better Call Saul

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“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare”

Così l’iconico replicante Roy Batty ci regalava uno dei momenti più iconici della storia del cinema. Una semplice frase, che però a ben vedere racchiude l’essenza di un intero genere. Un genere fondante per la storia cinematografica. Una modalità narrativa che ha permesso alla mente umana di esplorare frontiere sempre più lontane e dense concettualmente. Questo passaggio di Blade Runner è uno dei grandi momenti di transizione del cinema di fantascienza. Un genere che a più riprese ha provato a riscrivere i canoni dell’immaginario collettivo, con tanti film da vedere che sono stati veri e propri manifesti.

Ci sono pochi altri campi della narrazione audiovisiva che permettono un’esplorazione così approfondita dell’universo e del senso stesso dell’esistenza umana. Negli anni la fantascienza ha provato a sondare terreni parecchio scoscesi. Ha tentato di imbattersi in territori tanto suggestivi quanto inquietanti. Tanto lontani quanto alla fine vicini. E ha sempre saputo dare risposte molto articolate. Talmente tanto da presentarsi come altre domande, innescando così un circolo di riflessioni che rappresenta la cifra concettuale di questo splendido genere.

Oggi vogliamo celebrare la fantascienza, andando a ripercorrere quelli che secondo noi sono gli otto titoli più iconici di questa produzione. Non è stato semplice, come potete ben immaginare, operare una selezione del genere, ma questi che troverete qua sono i film che più di tutti hanno saputo incarnare la meraviglia del genere fantascientifico, sia in termini di immaginario concettuale da costruire che in termini di resa estetico-narrativa. Procediamo dunque in questo viaggio tra gli otto film di fantascienza da vedere assolutamente almeno una volta nella vita.

1. 2001 Odissea nello spazio: la rivoluzione di Kubrick

L'iconico Hal 9000 di 2001: Odissea nello spazio
Credits: MGM

Partiamo subito con un titolo gigantesco, che ha fatto non solo la storia della fantascienza, ma di tutto il cinema. 2001: Odissea nello spazio e il capolavoro firmato Stabley Kubrick. Uscito nel 1968, il film è oggi unanimemente riconosciuto come un vero e proprio punto di svolta per la narrativa fantascientifica, tanto che moltissima della produzione successiva del genere ha risentito dell’opera di Kubrick. Il cineasta ha introdotto infatti con la sua opera dei temi che sarebbero diventati dei “tormentoni” nel cinema di fantascienza.

Pensiamo ad esempio all’intelligenza artificiale e al conflitto tra l’uomo e la macchina senziente. Tutta la storia della ribellione di Hal 9000 (una delle AI piu iconiche della storia del cinema assieme alle altre che abbiamo elencato in questo articolo) racchiude il nocciolo di questo dissidio e offre, in un’epoca in cui l’AI era lontanissima, una terribile premonizione delle derive che questa tecnologia avrebbe potuto generare. L’impatto è particolarmente efficace con l’occhio contemporaneo.

Il capolavoro di Kubrick va però ben oltre questo conflitto che è soltanto una delle implicazioni narrative di 2001: Odissea nello spazio. Il film prova a tracciare una sorta di parabola dell’evoluzione umana, servendosi di uno degli espedienti più celebri del grande schermo. Stiamo parlando ovviamente dell’iconico monolite che compare in diverse fasi dell’evoluzione umana e il cui significato resta ancora oggi ampiamente ignoto. Quella disegnata da Kubrick è però una parabola aperta, perché aperto e il destino dell’uomo. Lo era nel 1968, lo è tutt’ora. Proprio per questo 2001: Odissea nello spazio resta estremamente attuale, perché gli enigmi che segnavano la condizione umana all’uscita del film sono gli stessi che ci attanagliano oggi.

E te le grandi innovazioni del film fantascientifico da vedere assolutamente di Kubrick c’è l’aver messo l’identità umana al centro della scena. La fantascienza è celebre per esplorare mondi lontani e per dare vita a popolazioni aliene e affascinanti. 2001: Odissea nello spazio ragiona invece sull’uomo. Sul suo ruolo nell’universo e soprattutto sulla sua evoluzione. Un focus antropocentrico che segna quell’importante svolta di cui parlavamo in apertura. L’uomo, coi suoi misteri e i suoi enigmi, si prende la fantascienza, capace quanto mai in questo caso di generare profondi ragionamenti filosofici ed esistenziali.

2. Blade Runner: il film di Ridley Scott è un capolavoro da vedere che vive ancora oggi

Harrison Ford in Blade Runner, uno dei film di fantascienza da vedere
Credits: Warner Bros

Abbiamo aperto questo articolo con una citazione di Blade Runner. Basterebbe questo per comprendere l’importanza del film di Ridley Scott nel panorama fantascientifico. E anche in questo caso non solo, perché Blade Runner ha inciso a fondo sull’intera produzione cinematografica. Questo è però un assunto valido per praticamente tutti i film in questa lista. Ma torniamo a noi. E torniamo soprattutto a Roy Batty e a quelle cose che ha visto che noi umani non possiamo neanche immaginare. Il film ruota attorno al tema dell‘identità umana, mettendola in contrapposizione con quella artificiale dei replicanti. Si va a creare una sorta di sovrapposizione, incarnata dall’ambiguità dell’identità di Deckard.

L’umanità sfuma nel capolavoro di Ridley Scott. E allo stesso tempo le domande si moltiplicano. Cosa vuol dire essere umani? Cosa caratterizza l’essere umano e soprattutto cosa lo distingue dalla macchina? Blade Runner scava sul complesso terreno ontologico dell’esistenza, andando ad affrontare il delicato rapporto tra umanità e identità. Un tema che vive anche oggi. Non a caso si è fatta sentire l’esigenza di riportare in vita Blade Runner, col sequel di Denis Villeneuve di qualche anno fa e una serie tv in produzione.

Possiamo vedere come il film di Ridley Scott abbia assorbito la lezione di 2001: Odissea nello spazio, portando il ragionamento sull’essere umano a un livello ancora più approfondito. Qui il discorso non è evolutivo, ma esistenziale. Però per certi versi siamo ancora in una prospettiva evoluzionistica, perché l’indagine sull’umanità porta a una sorta di disumanizzazione, ampiamente tracciata nel futuro ipertecnologico che vediamo nel film. L’umanità è destinata a sconfiggere se stessa? Più umano dell’umano (lo slogan della società che produce i replicanti) significa perdita dell’umanità? Tutte domande a cui Blade Runner non ha voluto rispondere, ma che restano estremamente calzanti e perpetrano il mito di un film che sembra davvero non invecchiare mai.

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