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Dollface: l’amicizia dopo l’amore, l’amore prima dell’amicizia

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla prima stagione di Dollface

Siete in pausa pranzo o in viaggio ed avete voglia di una serie divertente e irriverente allo stesso tempo? Ebbene, Dollface è ciò che fa per voi! È il prodotto perfetto per spiegare l’evoluzione di quegli amici che finiscono incastrati in una relazione totalizzante che li isola dal resto del mondo. Vivono solo in funzione del partner dimenticando qualsiasi cosa ci sia al di fuori della bolla che hanno costruito. E una volta che si mollano? Eh, è lì che inizia il faticoso percorso di riconquista della compagnia perduta. A patto che la compagnia sia disposta a perdonare. 

Dollface (bambolina), appellativo affettuoso e un po’ snervante, è il nomignolo di Jules; una trentenne sparita dai radar e lontana da ogni interazione sociale per il suo legame quinquennale con Jeremy, il fidanzato che la pianta su due piedi costringendola a fare i conti con la realtà. Seguiamo Jules in un percorso di riabilitazione che la porta a cercare se stessa e le amiche perdute per sopravvivere ad un mondo in cui sembra un pesce fuor d’acqua.

A guidarla è una donna gatto, che le appare nel momento in cui le sue paure si materializzano, allusione alla condizione di gattara in cui rischiano di cadere giovani donne rimaste sole dopo una lunga relazione. Nel corso dei 10 episodi la vediamo destreggiarsi a fatica in rapporti che non fanno più parte delle sue abitudini, in maniera a volte goffa e divertente, accompagnata dalle amiche, per fortuna ritrovate, Mads e Stella.

Cast Dollface

Perché vedere la serie quindi? Il cast

Se tutto lo spiegone precedente non incuriosisce o convince abbastanza, allora puntiamo sul cast: chi non ama follemente Kat Dennings? L’abbiamo conosciuta come Max di 2 Broke Girls, una cameriera squattrinata e ironica, un personaggio fuori dagli schemi e in risalto perché contrasta fortemente con la sua collega Beth Bers, emblema della ragazza perfetta. Kat, dopo la serie d’esordio, è apparsa in Thor come personaggio secondario fino a che, nel 2019, Disney ha deciso di cucirle addosso la serie adatta: Dollface. (Qui potete leggere le 7 curiosità su Kat Dennings, l’esplosiva protagonista di 2 Broke Girls)

Sembra essere il suo ruolo per eccellenza quello di rappresentare una donna giovane, chiacchierona, ironica, nerd e un po’ strana. Lei è il pezzo da novanta ma, anche le sue due amiche, a cui ci si affeziona velocemente, sono due volti noti al giovane pubblico; la prima è Shay Mitchell di Pretty Little Liars che qui interpreta Stella, una malata di fashion ritenuta molto superficiale, ma che lo è solo all’apparenza, e Brenda Song. Lei, conosciuta per Zack e Cody al Grand Hotel, qui è Mads migliore amica di Jules e organizzatrice di eventi. Non basta? Ok, allora citiamo anche altri attori famosi che incontrano Jules nel percorso che porta alla salvezza e alla scoperta di sé; il veterinario Jeremy, Matthew Gray Gubler di Criminal Minds, il fidanzato di Mads, Colin, volto di E.R Medici in prima linea e la celebre Margot Robbie che qui interpreta una specie di strana sciamana con cui Jules avrà un incontro ravvicinato.

La struttura di Dollface

La serie risulta scorrevole e immediata. La trama, ad una prima occhiata, potrebbe sembrare un po’ scontata, considerando che si basa sui due grandi temi per eccellenza dell’amore e dell’amicizia, ma il tono in cui viene trattata è coinvolgente ed appassionante e a tratti, come anticipato, divertente. Basti pensare alle famose apparizioni dello spirito guida di Jules, la donna gatto a cui accennavamo in precedenza. Sicuramente la protagonista non poteva essere più azzeccata considerata l’ironia contagiosa di Dennings che qui, però, ha anche la capacità di mostrare una donna spaventata e ferita che deve riprendere le redini della propria vita. 

Non solo amore ed amicizia

A questo proposito, altro plus di Dollface è che aggiunge quel qualcosa che altre comedy medie non hanno: tocca, senza appesantirli troppo, temi attuali legati all’insoddisfazione dei giovani adulti catapultati in una vita dove le apparenze contano più della sostanza e dove spesso portano il peso di sentirsi inadeguati. La serie mette in scena la vita della città in cui vive la produttrice, quella di Los Angeles. Piccola parentesi sulla produttrice: ci credereste che Jordan Weiss è classe 1993? Ma non divaghiamo. Los Angeles viene presentata come un insieme di rapporti esclusivamente superficiali, dove si è portati a seguire le mode in ambito di qualsiasi cosa, dal fitness al regime alimentare, tanto che la priorità per i più è pubblicare su Instagram il rito del brunch domenicale. Ah! Brunch in una chiesa sconsacrata con tanto di pastore. 

Dollface è anche la riscoperta dell’intimità femminile e della sorellanza. Per presentare questa amicizia, fondamentale nella quotidianità delle quattro ragazze (ah si! Non vi abbiamo detto che oltre alle amiche storiche, Jules guadagna l’affetto di Izzy, una collega stramba ma gentile), vengono tirati in ballo dei cliché, in modo che il contesto generale risulti chiaro ma autoironico. Sono state tratteggiate anche scene in cui questo rapporto è esasperato. Pensiamo al fatidico incontro in cui le due super amiche, Mads e Stella, si contendono l’amicizia di Jules. Lo fanno a suon di consigli che spaccano il tavolo da pranzo facendo precipitare le tre ragazze in uno pseudo inferno. Qui la protagonista è in un guaio bello grosso trovandosi costretta a scegliere quale consiglio seguire, quindi, implicitamente, a quale amica voler più bene.

A prescindere dal modo, l’intento ultimo è quello di dimostrare come donne diverse ma ugualmente insicure o spaventate (tanto da non rivelare ai colleghi il vero nome di battesimo, ad esempio) possano aiutarsi a vicenda per crescere, superare momenti difficili e diventare più forti risultando complete senza bisogno di un partner. Questo happy ending è ben delineato nel giorno del matrimonio della sorella dell’ex di Jules. Lo sappiamo, è un giro di relazioni complicato.

Comunque, in parole povere, si sposa l’ex cognata. La protagonista è tra gli invitati e alla festa incrocia Colin, fidanzato di Mads, ma anche marito del suo capo. Mayday! Effettivamente quella di Jules è una posizione molto scomoda, ma l’amicizia viene prima di tutto: senza pensarci, decide di afferrare il microfono e urlare letteralmente un brindisi sopra le righe come ammonimento per il doppiogiochista Colin (che capisce al volo) e come inno al legame fraterno con l’amica ritrovata. Detto questo, siamo carichi. Restiamo in attesa della seconda stagione di Dollface, che è confermata ed è in onda negli Stati Uniti in queste settimane, per capire se Jules sarà il grado di non ricadere nelle vecchie abitudini.