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Cosa dobbiamo aspettarci dalla terza stagione di Dark?

Molto difficile fare una stima futura su ciò che potrebbe riservarci una serie complessa e intricata come Dark. La seconda stagione ha galoppato sulla scia della prima, senza limiti e senza indugi. Se già la nostra mente era pervasa dai dubbi, con questo secondo atto ci troviamo nel più disperato e profondo caos.

Tuttavia, questo non è un difetto. È frutto di una sceneggiatura che non vuole distrazioni, pensata per partorire negli occhi di chi guarda il desiderio della riflessione e della logica. Seppur esista pochissima logica nel paradosso.

Ed è proprio il paradosso il tema centrale in Dark.

Non solo quello dei viaggi nel tempo, ma anche le stesse vite delle anime di Winden, schiave di un piano già prestabilito. Se nella prima stagione abbiamo osservato questo fenomeno ripetersi ogni 33 anni e coinvolgere solo alcune delle persone in gioco, con la seconda si cambia storia. Ora possiamo viaggiare senza limiti di anni e tutto il mondo ne è in qualche modo influenzato.

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L’angosciante futuro anticipato nel primo finale di stagione, questa volta, prende concreta forma e ci catapulta in un mondo in rovina, nel quale tutti i personaggi presentano maggiori sviluppi. Vengono svelati segreti che pongono ulteriori domande su ognuno di loro. Soprattutto mettono in evidenza la domanda perno della serie tv: in Dark esistono il Bene e il Male? Risposta che abbiamo tentato di dare in questo articolo.

La domanda non è da quale epoca, ma da quale mondo.

Con il secondo finale di stagione si preme di nuovo l’acceleratore

Si alza ancora di più il livello e il paradosso non è più solo ciò che riguarda il nostro mondo, bensì l’intero universo. Si intuisce che l’unico modo per spezzare la catena è agire su un piano dimensionale completamente diverso: il piano del multiverso.

Una carta da giocare intelligente ma pericolosa che potrebbe ribaltare completamente Dark, sia in positivo che in negativo. Potrebbe regalarci una storia e un finale con il botto. Oppure distruggere tutto il buon lavoro fatto fino ad ora. Siamo più propensi a credere alla prima opzione. Non solo per l’amore verso questa serie tv ma anche in relazione al fatto che Dark è stata fin da subito scritta e pensata come un prodotto di tre stagioni.

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Inoltre molti segni disseminati per le stagioni fanno intuire un piano prestabilito fin dall’inizio da parte dei creatori. Basti pensare al colore degli occhi di Claudia, elemento che diventa centrale nella seconda stagione.

È presumibile pensare che la terza stagione non si discosterà troppo dalla modalità narrativa delle due precedenti. Tuttavia l’inserimento del multiverso potrebbe mischiare di nuovo le carte in tavola, soprattutto per le due fazioni giocanti, Claudia e Adam. Dalle prime foto della terza stagione (da vedere qui) distribuite al pubblico, ci vengono presentati gli stessi protagonisti in vesti diverse.

Un Magnus con un diverso colore di capelli e ricoperto di misteriosi tatuaggi e una Hannah che ha ricominciato un’altra vita nel passato, con una strana medaglietta al collo. La stessa moneta che Jonas trova sulla spiaggia del lago e regala a Martha. Nell’episodio sei della seconda stagione scopriamo che, proprio in quel lago, decenni prima era annegata una donna. E se si trattasse proprio di Hannah? Niente è casuale, in Dark.

Questo solleva ulteriori interrogativi che si aggiungono alle tante domande lasciate in sospeso dal finale di stagione. Come ha perso l’occhio Woller? Chi è il padre di Tronte? Con chi ha avuto il figlio Helge, o addirittura, è davvero suo figlio? Chi è il padre di Regina? Claudia è una donna forte e indipendente, ma non può aver concepito da sola sua figlia. La vediamo sempre sola, nel 1986, e potrebbe non essere casuale. E Alexander Tiedeman? Qual è il suo ruolo all’interno dell’intricato mosaico di Dark?

Queste sono solo alcune delle tante domande a cui ci aspettiamo di trovare una risposta.

Un terzo atto che dovrà anche chiarire la posizione di Claudia e Adam, per ora mostrati solo in superficie come antagonisti, ma in realtà descritti come due facce della stessa medaglia. Questo ci pone di fronte all’interrogativo più annoso che ci ha presentato la seconda stagione. Come ha potuto Jonas, il timido e altruista Jonas, diventare Adam il manipolatore? Ma è davvero manipolatore, o piuttosto il salvatore? E siamo sicuri che Adam sia davvero Jonas invecchiato e deformato dai viaggi nel tempo? Dopotutto, anche Claudia ne fa parecchi e non ne ha ancora risentito.

Ci scoppia la testa, lo ammettiamo. Mille domande si affollano nella nostra mente, ma dobbiamo aspettare e pazientare fiduciosi. Dark non ci ha mai deluso fino ad ora, e siamo sicuri che non solo ci chiarirà tutti i dubbi lasciati in sospeso, ma ci regalerà una fine spettacolare.

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