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Cunk on Earth è il prossimo mockumentary che dovreste vedere

Ci aveva folgorati in After Life, ci ha fatto definitivamente innamorare con Cunk on Earth. Diane Morgan (ri)veste i panni di Philomena Cunk, giornalista british con l’arduo compito di ricostruire la storia della civiltà umana dai suoi albori fino ad oggi in soli cinque episodi, disponibili su Netflix.

Dopo Cunk on Britain, ecco Cunk on Earth

cunk on earth
Cunk on Earth (640×360)

A Philomena non bastava prendersi la Gran Bretagna, voleva il mondo intero. Era il 2018 quando la BBC decise di rilasciare sui suoi canali Cunk on Britain, ridicolo mockumentary ideato da Charlie Brooker, che ha scelto come volto del giornalismo più becero e ironicamente degradante Diane Morgan. L’intento, ovviamente, prendersi poco sul serio e strappare una risata stizzita con le domande e le affermazioni più idiote che possiate immaginare.

Cunk on Britain racconta la storia della Gran Bretagna attraverso le informazioni meno utili, le osservazioni più inappropriate e le domande più insignificanti di sempre, accompagnate dalla flemma tipicamente pacata che caratterizza il british humour. Nel 2022, quindi, Netflix decide di raccogliere l’incredibile eredità di questo show realizzandone una versione globale, in modo che tutti possano godere della sua non-informazione.

Il viaggio di Philomena Cunk sul pianeta Terra

Con una splendida ironia e un’incredibile serietà, mantenuta nonostante le idiozie sostenute, Diane Morgan ci regala un’interpretazione grottesca e assurda del divulgatore scientifico contemporaneo. A strapparci un sorriso sono poi le sequenze cinematograficamente accurate scimmiottate dai molti documentari in cui il presentatore si aggira altezzoso in siti archeologici o ricostruzioni digitali narrando interessanti fatti scientifici.

Cunk on Earth le rivisita in maniera goffa e volutamente ridicola, unendo il savoir faire presuntuoso tipico di chi pensa di sapere tutto con le nozioni più sconnesse mai sentite. Il risultato è un effetto a dir poco disarmante, forte anche dello stupore degli esperti interpellati che reagiscono sempre con eccessiva gentilezza alle innumerevoli assurdità. Tra una fake news letta su internet, una deduzione illogica e la hit belga Pump Up The Jam come paragone temporale, ogni episodio di questa produzione tocca picchi di sarcasmo sempre più alti, divertendo proprio grazie alla folle condivisibilità di quanto vediamo.

Così Philomena Cunk compie il suo viaggio trasversale, nel mondo e nella storia, andando a importunare esperti, scienziati e studiosi con le sue domande tediose e fuori luogo. Ne scaturisce una risata, forse dovuta al second hand embarassment che si prova alla visione di queste scene che trovano il loro posto sul confine tra il comico e il tragico. Cunk on Earth fa della spiazzante stupidità e dell’assurda comicità che ne deriva il suo punto di forza, risultando, in ultima analisi, una brillante critica alla società dell’informazione veloce e spicciola.

Perché dovreste guardare Cunk on Earth

Cunk on Earth
Cunk on Earth (640×360)

Incredibilmente, Cunk on Earth, nasce dalla mente del creatore di Black Mirror, che ci stupisce con una narrazione comica che, forse, ha più aspetti in comune di quanti immaginiamo con la “sorella” più seriosa. Grazie all’aiuto di alcuni esponenti della comicità britannica, come Michael Odewale, il duo umoristico Jason Hazeley e Joel Morris e la stessa Diane Morgan, Charlie Brooker ricrea una distopia contemporanea attraverso l’assurda narrazione di una giornalista incompetente che cerca di vendere al suo pubblico delle ovvietà come se fossero piccole pillole di conoscenza.

La comicità dissacrante con cui questa serie TV si approccia al mondo della conoscenza e dell’intrattenimento rappresenta un mezzo più che funzionale per un resoconto distopico della nostra società. Una risata amara sostituisce quindi quel senso di inquietudine che invece accompagna la narrazione in Black Mirror, ma il senso di stupore scaturito ogni volta che Philomena Cunk apre bocca, accompagnato dal vago sapore di verosimiglianza con la nostra realtà, pone ancora una volta l’accento giusto su ciò che stona nel nostro approccio alla vita.

Zittiti, contraddetti e invitati continuamente a sostenere il falso, invece, coloro che hanno dedicato anni di studi alla conoscenza delle differenti materie poste sotto esame. La spettacolarizzazione di una conoscenza banale, quella che fa audience, viene portata all’estremo in Cunk on Earth, dimostrando quanto sia semplice dare credibilità anche alle cose più stupide se confezionate nella maniera più funzionale e se sostenute con abbastanza fermezza.

Insomma, nonostante questo finto documentario non apporti nessun miglioramento alla nostra cultura, riesce comunque a trasmetterci una qualche conoscenza di chi siamo, facendoci a tratti dimenticare che stiamo guardando una messinscena.

Quella bellissima follia britannica di Cunk on Earth