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Decretare la puntata vincitrice all’interno di una serie televisiva non è sicuramente facile. In primo luogo perché, laddove non stiamo trattando di una serie antologica, difficilmente troveremo uno stile totalmente diverso, passando da una puntata all’altra – in termini scenografici, narrativi, di montaggio e di ripresa – che possa metterci con le spalle al muro e farci scegliere in maniera deterministica chi abbia avuto la meglio sull’altra. In secondo luogo, mettere a confronto in maniera assoluta, una singola puntata all’interno di un ciclo narrativo, che esige continuità tra i suoi punti, risulta veramente pretenzioso da parte di qualsiasi spettatore. È pur vero però che si vive di preferenze e, una puntata all’interno di una serie televisiva, può averci più o meno coinvolti, affascinati o emozionati sulla base degli eventi scatenanti della storia stessa. Alla luce del successo registrato durante la fruizione dagli affezionati di Chilling Adventures of Sabrina e attendendo con fermento l’uscita della terza stagione, prevista per l’Autunno 2019, ci siamo sentiti nella condizione di esprimere una preferenza abbastanza condivisibile sul range di puntate a disposizione: 2 stagioni, 20 puntate e uno speciale natalizio, la penserete come noi? Sulla base di ciò , anche se non è corretto pronunciarsi prima della definitiva conclusione di una serie tv, noi della redazione di Hall of Series abbiamo pensato di dare il premio di best television episode ever al ‘Chapter nineteen: The Mandrake’. Perché? Perché tema personalizzante della puntata è il ‘doppio’, il ‘duale’, presente in ognuno di noi, ma difficile da scindere e distinguere nelle sue parti: Sabrina si trova di fronte alla parte peggiore di sé, riuscirà ad affrontarla?

La rinuncia: una scelta obbligata

Iniziando la puntata in media res, lo spettatore prende subito atto di una situazione drammatica: Sabrina è l’araldo infernale, lo strumento nelle mani del Signore oscuro e, grazie alla scoperta da parte di Harvey all’interno della galleria 13, di un mosaico premonitore delucidante sulla sua futura immagine apocalittica e di natura infernale, decide di agire sottraendo a sé stessa tutti i poteri magici, compresi quelli appena scoperti e di più forte rilevanza –resurrezione, guarigione e modifica climatica-. Come? Grazie ad un consiglio di Lilith nelle vesti di Mary Wardwell, che trama segretamente di uccidere la nostra strega per mezzo di Adam, un fantoccio soggiogato nato poeticamente dalla sua stessa costola – gesto apertamente allusivo al corrispettivo cattolico -. Lilith è all’estremo del suo percorso in questo episodio di Chilling of Sabrina, la sua forza si è trasformata in debolezza e l’asservimento nei confronti del signore oscuro, unita alla paura che Sabrina possa veramente regnare al fianco del suo eterno amore, ce la presentano ormai a fine stagione come un personaggio che non sa più cosa fare, se non giocarsi la carta dell’omicidio. La Wordwell, sebbene un demone di alto rango, è pur sempre un cuore spezzato che vuole semplicemente ciò che le era stato promesso e farebbe di tutto pur di ottenerlo, ecco perché istiga Sabrina ad un esame di coscienza, persuadendola che perdere i poteri sia l’unico modo per salvare il mondo. Sabrina, in netta difficoltà e estremamente desiderosa di mettere al sicuro le sue zie e i suoi amici, consulta Ambrose e sceglie di riversare tutte le sue energie negative, tutti i suoi pensieri maligni, lontano da ciò che di più caro possiede. In questo appassionante episodio di Chilling of Sabrina la protagonista accetta di sottoporsi all’incantesimo della mandragola, rinunciando quindi consapevolmente alla sua immortalità, camminando verso un destino finito per un bene più grande, compromettendo anche la sua relazione amorosa con Nicholas Scratch.

Il dispiacere di annullare una parte di sé: il tema del doppio

La mandragola assorbirà tutte le energie oscure di Sabrina, continuando a crescere quasi come se dovesse sostituire l’unica e vera Sabrina, per cui, azione necessaria in seguito all’incantesimo è l’immediata eliminazione della mandragola e la conseguente dispersione delle vibrazioni negative nell’universo. Purtroppo però Sabrina non si sveglia in tempo e, la perfida doppelganger sostituisce sé stessa con una mandragola inanimata, dando l’apparente impressione che l’incantesimo non sia riuscito ad Ambrose. La malefica Sabrina è eccitatissima, piena di vita e, ormai libera dalla parte coscienziosa della virtù, è nelle condizioni di legare con nuovi amici, più affini al suo personaggio. Così inganna tutti, Harvey, Roz e Theo, creandone i corrispettivi cloni malvagi. Esattamente come la vera Sabrina però, nel corso della metamorfosi, Theo si sveglia prima degli altri dalla sua trasformazione indotta, salvando tutti e recando conseguentemente un immenso dispiacere al doppione di Sabrina. Questa, con tutta l’enfasi da neonata di cui è provvista, piange disperatamente per la morte dei suoi amici indifesi, che sarebbero stati gli unici a volerle veramente bene e palesando un lato umano che lo spettatore non si aspettava potesse provenite da una mente diabolica. Vittima di questo tragico incidente, ed estremamente vulnerabile in quanto nucleo dei poteri della vera Sabrina, Ambrose invita le due gemella ad una sfida, ‘Il duello delle pistole’, ingannando l’ ingenua sosia sostenendo che la sfida sia in piena regola con il codice delle streghe.

La Mandragola, essendo appena nata, come una bambina indifesa che deve ancora imparare i sotterfugi umani, non sa cosa sia la tecnica della strategia, così Sabrina in maniera del tutto disonesta, quasi come se non fosse mai stata scissa dal profilo più macchinoso della sua personalità, non compie dieci passi prima di sparare, il ché era del tutto previsto dalle regole stabilite e a cui la gemella credeva con estrema fede e onore. Il colpo più lesto sarebbe stato il vincitore, ma Sabrina inganna la sua gemella, dispiacendosi immensamente di aver ucciso il suo corrispettivo, sé stessa, una strega piena di emozioni che non si aspettava un colpo così basso dalla sua gemella. Sabrina si confronta con sé stessa, si posiziona accanto alla sua copia, standole accanto per tutto il travaglio, trasmettendole tutta l’empatia possibile. Dialogare con le zone più buie del nostro io non è mai facile, specialmente se queste in realtà ci costituiscono, ci hanno aiutato a crescere e ad affrontare con determinazione i momenti più difficile.Alla fine della puntata ci accorgiamo che bene e male non possono mai essere veramente divisi, in quanto la Sabrina malvagia ha saputo provare l’emozione drammatico del dolore di una perdita e la Sabrina buona non ha esitato a tradire la parte più recondita del suo io. La vera Sabrina capisce che rinunciare ad una parte di sé non l’avrebbe aiutata, soprattutto alla luce del fatto che proprio la distruzione dei suoi poteri ha rappresentato un’azione fatale per il compimento della profezia. L’ultima perversione è stata compiuta, i cancelli degli inferi si stanno aprendo e la narrazione traghetta fino all’ultima puntata della stagione, che vede il grande ingresso dell’attesa vera forma del Signore Oscuro. Questa puntata della seconda stagione di Chilling of Sabrina è la più significativa, in quanto la protagonista ha raggiunto un grado di maturità che non pensava potesse appartenerle.

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