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30 disagi che solo un vero fan di Che Dio Ci Aiuti può capire

Che Dio Ci Aiuti ci manca con l’ossigeno. La serie con protagonista la meravigliosa Elena Sofia Ricci nel ruolo della suora più pettegola e ficcanaso della televisione, Suor Angela, ha un posto speciale nel nostro cuore assieme alle sue avventure fuori dal comune e alle personalità che le ruotano attorno in una delle storie più leggere, ma allo stesso tempo preferite del pubblico italiano. Con Suor Costanza, Azzurra e i personaggi stagionali che arricchiscono la trama principale di Che Dio Ci Aiuti, abbiamo ormai passato più di dieci anni, siamo un po’ cresciuti al Convento degli Angeli.

Per questo, per chi di noi segue la serie dal lontano 2011, ci sono dei gesti, delle frasi, dei particolari che inevitabilmente ricollegheremo con questo prodotto seriale un po’ come spiega nella sua filosofia Henri Bergson: alle volte ci bastano degli stimoli, certi stimoli che addirittura credevamo inutili, per risvegliare in noi un ricordo preciso. Ma lasciamo che il povero Bergson, scomodato da me senza ragione alcuna, riposi in pace e veniamo a noi fan che inevitabilmente lasciamo che degli elementi casuali della nostra vita rimandino al ricordo di Che Dio Ci Aiuti trasformandosi in veri e propri disagi che solo noi possiamo capire.

Per l’occasione, abbiamo deciso di elencarne qui di seguito 30.

Che Dio Ci Aiuti

1) “Che dio ci aiuti!” è sì il titolo della serie e anche una delle battute preferite di suor Angela, ma per un fan degno di tale nome è diventata un’espressione comune, quasi un intercalare di cui è praticamente impossibile liberarsi.

2) Il lambrusco di suor Costanza, iconico come il personaggio che se lo scola.

3) E sempre rimanendo su quell’icona che è suor Costanza, infinitamente straordinaria e degna di essere amata oltre ogni, un fan che si rispetti di Che Dio Ci Aiuti ricollegherà l’espressione “Non so mica io” a lei.

4) La zingarella del Boccaccino, modo in cui un febbrile Guido Corsi definisce la sua amata Azzurra Leonardi facendoci letteralmente sciogliere come la striscia di vaniglia non ricoperta dal ghiacciolo alla fragola del Fiordifragola non appena lo tiri fuori dalla carta.

5) Il dottorino molto carino, interpretato dal meraviglioso Andres Gilles de Il Mondo di Patty che ha inevitabilmente stravolto il nostro modo di identificare e chiamare i medici attraenti in cui capita di imbattersi a ogni morte di Papa e sempre nel momento meno opportuno.

6) “Pazzeschissimo” non esiste come parola nel dizionario italiano e anche WordPress si premura di ricordarmelo sottolineandomelo con un bel tratteggiato rosso, ma i fan di Che Dio Ci Aiuti hanno adottato l’uso del termine principalmente utilizzato da Azzurra e Davide e non sono disposti a rinunciarci.

7) Suor Angela che sfreccia tra le strade del paesino in cui si trova il convento senza rispettare segnaletica di ogni tipo e – come piace dire a me, rubando il titolo di quell’album di De André – viaggiando in direzione ostinata e contraria.

8) Il coniglio porchettato di Suor Costanza che provoca incubi, indigestione e simula attacchi di cuore che

9) rischiano di fare fare “zac” alla madre superiora più amata della televisione. Perché non importa se nell’ultima stagione Suor Angela è diventata superiora, Suor Costanza, come Richard Webber, rimarrà sempre il capo per antonomasia.

10) L’iconicità di Suor Angela che si presenta nella scuola dove insegna quando non è impegnata a risolvere problemi di persone che non le hanno assolutamente chiesto aiuto con la maglietta che dice “All’esame ci pensi Dio che a divertirmi ci penso io“.

Che dio ci aiuti

11) “Va tuuuutto bene” per i fan di Che Dio Ci Aiuti è diventato un vero e proprio mantra nei momenti più intensi ed emotivi proprio come fa Monica.

12) Le suore per chi non guarda questa serie possono essere un po’ spaventose. Miti e leggende circolano su di loro, addirittura una secondo la quale la vista di una suora porterebbe sfortuna. Ma no, non per chi ama questo prodotto, noi le amiamo.

13) I casi umani vivono tra noi come i Men In Black, tendono a mostrarci un aspetto per poi assumere lentamente il proprio originale, ma uno sguardo allenato come quello dello spettatore di Che Dio Ci Aiuti riuscirebbe immediatamente a riconoscerli e probabilmente proverebbe anche ad aiutarli a risolvere qualunque problema gli affligga l’anima.

14) La pazienza di chiunque graviti attorno al convento che sfortunatamente si ritroverà sempre in mezzo ai piedi Suor Angela e compagnia cantante senza possibilità di disfarsene un po’ come succede con alcuni rappresentanti, i testimoni di Geova e i tizi che sotto Natale vengono a raccogliere le donazioni per la parrocchia.

15) L’innamoramento brutale per Guido Corsi che la maggior parte delle volte era estremamente cinico, ma in fondo anche tenero e nei suoi momenti migliori addirittura comico.

16) “Nico” e no, non mi riferisco al personaggio in sé di Nicodemo, bensì al modo e al tono assolutamente fastidioso e irritante con cui Ginevra lo chiamava e che so bene stava sui nervi a tutto il pubblico della serie.

17) Il pullmino blu, ovvero l’equivalente della storica bicicletta di Don Matteo (qui la recensione del finale di stagione) nell’omonima serie tv con Terence Hill. Il pullmino blu, questo veicolo magico che trasporta suor Angela in lungo e in largo, suo fedele compagno di infrazioni stradali e parcheggi in divieto di sosta.

18) Londra che non è più soltanto la capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, no sarebbe dovuto essere il luogo del coronamento della storia d’amore tra Guido e Azzurra, ma che è diventato il luogo del dolore elevato all’ennesima potenza, luogo che ci ha strappato in un colpo solo Davide e Guido.

19) I pigiama party o meglio i momenti di amicizia più belli delle ragazze del convento che si riunivano dopo un’inizio difficile per socializzare e stare insieme, dando vita a quella che sarebbe diventata una vera e propria sorellanza.

20) Le citazioni di Suor Angela sempre così sagge e profonde, spesso farina del suo sacco, spesso riprese da personaggi famosi o da Grey’s Anatomy. Perché lei non si accontenta di essere semplicemente epica, no, lei deve essere sempre la suora più divertente di tutte.

Che Dio ci aiuti

21) Le ragazze di Suor Angela così complesse, così diverse e soprattutto così incasinate, ma per cui si finisce per provare un grande affetto, quasi come fossero di famiglia.

22) L’angolo divino che non è solamente un bar, no, l’angolo divino è il luogo in cui tutto accade, il luogo in cui all’improvviso appaiono ragazzini in cerca di genitori, ex amanti, le personalità più bizzarre e i manzi più attraenti del secolo come Athos oppure, dal nulla, Can Yaman nel ruolo di Gino.

23) Giulia Sabatini e Marco Ferrari, ovvero la genesi di Che Dio Ci Aiuti, quando la serie sembrava ancora voler ricalcare le orme di Don Matteo, ma al posto di avere un prete, c’era una suora. La questione è cambiata, ma la storia dei due sfortunati amanti del distretto dodici che si ritrovano dopo la risoluzione di un mistero, rimarrà per sempre radicata nella mente dei fan della serie.

24) Chiara che lascia Alessandro Borghi per farsi suora. Ecco questo è davvero uno dei più grandi disagi che solo un fan di questa serie può capire. Chiara lascia il bel Riccardo per prendere i voti. Niente da aggiungere né da dividere.

25) Azzurra e la sua epica follia che la porta a credere di poter andare sotto copertura per spiare i movimenti di un altro personaggio e passare inosservata nel celebre cosplay di Vivian Ward all’inizio di Pretty Woman.

26) Suor Cesira la babysitter sorda a cui vengono affidati quasi tutti i bambini perché tutti gli altri sono troppo impegnati per prendersene cura. Ciononostante e nonostante non abbia mai nemmeno detto una parola, suor Cesira rimane iconica.

27) Mattia che neonato è narratore della storie e ricorda il protagonista di Senti chi parla, la serie con John Travolta e Kirstie Alley, solo che ha una voce da bambino.

28) “Si sta come d’inverno come gli scaffali i bikini” una perla di saggezza della poetessa Azzurra Leonardi che meriterebbe di finire nei libri di letteratura di ogni studente italiano.

29) I bambini delle ultime stagioni non parlano. In Che Dio Ci Aiuti i bambini delle ultime due stagioni non parlano. È una cosa piuttosto strana, ma anche vivere in un convento con delle suore impiccione, ex criminali e un po’ fuori di testa potrebbe esserlo per qualcuno.

30) Mai ‘na gioia. Questo è forse il disagio più grande di ogni fan di Che Dio Ci Aiuti. Non bisogna mai affezionarsi a nessuno perché c’è un’alta probabilità che quel qualcuno vada via, muoia come è successo a Guido e Davide o decida di farsi suora.

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