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Perché Buffy l’Ammazzavampiri è un must

Probabilmente la maggior parte di noi sa già che Buffy l’Ammazzavampiri, Serie Tv prodotta dal 1997 al 2003, è stata preceduta dall’omonimo film di Joss Whedon datato 1992; il suddetto film è stato un flop tale che creare uno show basato sulla trama già utilizzata fu per il regista un vero e proprio salto nel vuoto.

Nonostante ciò, quando Fran Rubel Kuzui e Gail Berman (produttore esecutivo del film) gli chiesero se fosse interessato a produrre una Serie Tv, Whedon non si lasciò sfuggire l’occasione. L’idea di mostrare “la scuola superiore come film horror”, infatti, gli piacque a tal punto da decidere che la metafora sarebbe stata proprio il punto cardine della Serie Tv.

È a partire da questo presupposto che Joss Whedon ha creato una vera e propria pietra miliare dell’intrattenimento seriale: sotto le sembianze di un “semplice” teen-drama, infatti, Buffy l’Ammazzavampiri nasconde uno spessore non indifferente. I rapporti tra i vari personaggi sono analizzati sotto molteplici punti di vista e i temi toccati spaziano dall’omosessualità, alla morte, al rapporto conflittuale tra genitori e figli o tra fratelli. Gli eventi soprannaturali con i quali i protagonisti si trovano ad avere a che fare, inoltre, molto spesso non sono altro che metafore attraverso i quali vengono descritti determinati momenti della vita dell’uomo con cui tutti, prima o poi, si trovano ad avere a che fare: la solitudine, la sete di potere, la depressione, il rimorso, l’amore e molteplici altre emozioni che ci sono particolarmente familiari.

Abbiamo dunque Dawn che non si sente a proprio agio da adolescente e che, quando viene a sapere di essere in realtà una Chiave Mistica, inizia a chiedersi quale sia il vero scopo della propria esistenza e finisce addirittura per farsi del male; si sente inferiore rispetto a sua sorella maggiore, la leggendaria Cacciatrice, e pensa che mai nella vita riuscirà a essere apprezzata tanto quanto lei. In Buffy l’Ammazzavampiri tutto ciò è, ovviamente, spiegato attraverso il soprannaturale: apparentemente è la sua origine mistica a mettere in crisi l’adolescente, ma non è forse vero che la maggior parte dei fratelli minori prova una sensazione di gelosia e ammirazione nei confronti dei maggiori?

buffy dawn

Durante la sesta stagione, quando gli Scoobies fanno resuscitare Buffy, la Cacciatrice si comporta in maniera molto differente rispetto a quanto mostratoci nelle precedenti cinque stagioni: è assente, deve sforzarsi notevolmente per mantenere una vita sociale e non prova quasi più emozioni. Gli unici momenti in cui riesce a provare realmente qualcosa, infatti, sono quelli in cui fa qualcosa di notoriamente sbagliato e nocivo per la propria salute mentale.

Non è forse ciò che prova nella realtà un individuo depresso?

In Buffy l’Ammazzavampiri lo stato mentale della protagonista è dato dal fatto che la Cacciatrice è stata letteralmente strappata via dal Paradiso dai suoi stessi amici, ignari di tutto e convinti di poterla aiutare grazie all’incantesimo di resurrezione, ma quante volte anche nella realtà c’è gente che si sente vuota esattamente come Buffy Summers?

Potremmo citare innumerevoli metafore utilizzate da Joss Whedon per mostrarci spezzoni di vita vera attraverso degli avvenimenti soprannaturali, ma la verità è che soltanto guardando Buffy l’Ammazzavampiri con un occhio vigile potremmo realmente apprezzare tutte le sue sfumature. Buffy non è infatti un semplice teen drama; a dimostrazione di ciò possiamo dire con certezza, infatti, che nonostante sia trascorso più di un decennio dalla settima ed ultima stagione Buffy l’Ammazzavampiri è una Serie Tv ancora ampiamente citata, discussa e apprezzata.

L’evoluzione a cui vanno incontro i personaggi che fanno parte del suddetto telefilm, infatti, non ha nulla da invidiare agli show televisivi più recenti: all’inizio abbiamo a che fare con degli adolescenti, che a poco a poco crescono e maturano fino a divenire uomini e donne con personalità e modi di agire e pensare completamente differenti l’uno dall’altra. Analizzando la crescita a cui vanno incontro alcuni personaggi, infatti, non potremmo non apprezzare la mente del nostro Joss Whedon. A tal proposito, basterà citare Anya.

buffy anya

Quando facciamo la conoscenza di Anya, la ragazza è in realtà un demone della vendetta. Ci viene narrato che ha trascorso più di mille anni provando piacere nell’infliggere punizioni disumane alle sue vittime e, quando per punizione viene resa umana, nonostante provi subito una certa attrazione per Xander non rimane a Sunnydale durante l’Ascensione del Sindaco. Anya è infatti terrorizzata all’idea di morire e, anche se preoccupata, lascia la città al suo destino preferendo salvare la propria vita.

Nell’ultimo episodio di Buffy l’Ammazzavampiri, poi, vi è il culmine dell’evoluzione di questo fantastico personaggio: Anya, sarcastica e svampita ex demone della vendetta che pensa apparentemente soltanto a sé stessa, finisce per morire combattendo al fianco di un ragazzo con cui ha stretto amicizia soltanto nell’ultimo periodo, salvandogli la vita come una vera e propria eroina.

Ecco perché Buffy l’Ammazzavampiri non è paragonabile a tutti gli altri teen drama dalle trame già viste e riviste: è metafora, evoluzione e crescita.

Ecco perché Buffy l’Ammazzavampiri è un must.

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