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PLOT TWIST – Skyler White è il socio ombra di Gus Fring e ha una relazione con Mike Ehrmantraut

L’articolo contiene spoiler di Breaking Bad.

Guarda, Walt, che l’aver ucciso Jesse James, non fa di te Jesse James…

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Le parole gli stavano risuonando in testa come urla, sbattendo da una parte all’altra del suo cranio. La situazione era surreale, aveva pianificato tutto ma non questo. Davanti a Walter White vi era molto più di una persona: vi era un concetto, una quintessenza del magheggio, l’ultimo tassello mancante per comprendere i dubbi e dare una risposta alle domande. Eppure i suoi occhi non vedevano nulla, accecati da qualcosa che non era rabbia, non era paura, forse rimaneva un briciolo di ammirazione. Ma l’elemento predominante era lo sconforto. L’aver finalmente compreso che qualcuno gli era stato sempre un passo avanti dal primo momento. E che ora era lì, letteralmente un passo davanti a lui. Ma come ogni altra volta, Walter non era stato in grado di capire in tempo la situazione.

Solo un giorno prima sentiva di aver portato a casa l’ennesima genialata. Aveva deciso di tornare a vivere a casa insieme a Skyler e Walt jr. senza chiedere permesso o mai sentire il bisogno di farlo. Walter si sentiva potente come non mai, il sangue pulsava dalle sue vene come il veleno aveva fatto durante la Chemio. Entrambi gli davano vita ma questo, questo era estremamente più piacevole e appagante. Walter White era in cima al mondo e a capo della sua famiglia, anche perché dove altro avrebbe dovuto essere? Si meritava di essere lì, diamine se se lo meritava.

Nulla poteva mettersi tra lui e il potere

Neanche la crisi emotiva di Skyler, quell’evento inaspettato e fuori dalla sua portata che pochi mesi prima in Breaking Bad avrebbe completamente sconvolto i suoi piani, era stata in grado di destabilizzarlo. In una sola mossa era uscito dall’interrogatorio di Marie in modo pulito e aveva gettato nel focolare degli eventi la relazione tra Skyler e Ted Beneke. Non poteva celare la maschera davanti alla cognata, ma in quel momento Walt aveva tirato fuori tutta la sua compostezza pur di non autocompiacersi per l’idea con un glorioso sorriso. Era passato per l’ennesima volta da persona sotto esame a vittima indifesa e attenta alle emozioni del prossimo.

Era l’ultimo tassello per sentirsi imbattibile, l’ultima carta del castello che non avrebbe permesso a nessuno di abbattere. Walter White era protagonista della propria vita e burattinaio di chi viveva intorno a lui, pronto a dettare le loro mosse a suo piacimento.
Il potere, si sa, corrompe chiunque e l’animo di Walt era ormai lontano dall’essere puro. Forse per questo il confronto con Mike riguardo i soldi non lo aveva intimorito. Era solo l’ennesimo uomo che si voleva mettere tra lui e l’obiettivo. Heisenberg non poteva più permettere comportamenti del genere.

Le aveva sentite lì, per la prima volta, quelle parole

Mike Ehrmantraut

Guarda, Walt, che l’aver ucciso Jesse James non fa di te Jesse James“, la voce di Mike si sovrapponeva a quella appena ascoltata nella sua testa. Ecco cosa voleva dire. Ecco il senso di quella frase. Mike Ehrmantraut lo aveva provocato e sfidato come uomo, era tutto più chiaro. Lo aveva fatto in modo più velato e sotto la superficie, provocando un’emorragia che solo in questo momento stava iniziando a farsi sentire. La sera prima, più ringalluzzito che mai, aveva avvicinato Skyler dicendole che nulla era più un problema: Hank, Beneke, il cancro. Walter si sentiva veramente in cima al mondo, che fosse sdraiato in quel letto o in piedi in mezzo al traffico di droga gestito da lui.

Oggi era il suo compleanno, era il suo giorno più di ogni altro. La serata era andata alla grande fino all’incidente, fino a quel tuffo nell’acqua di Skyler. L’aveva vista immergersi e non tornare su. Per cui aveva agito nell’unico modo possibile: Walter White aveva ancora una volta salvato la situazione riportandola in superficie come un vero eroe. Non solo vittima ma anche salvatore davanti agli occhi dei cognati, quello che poteva e doveva salvare il matrimonio in quanto pilastro. Eppure ora, davanti a quel letto, sentiva crollare tutte le sue certezze.

Non era stata la discussione a prenderlo alla sprovvista, quanto l’ultima frase

Breaking Bad, I Soprano - Walter White

Chiedere a Skyler una spiegazione lo soddisfava: lo faceva sentire ancora di più al comando della situazione. Attendeva una risposta e una motivazione da chi aveva sbagliato e si era dimostrato debole. Quanto si sbagliava, lo stava capendo solo ora. “No, non lo è. Non è finita, Walt. Hai ripreso con il traffico di Metanfetamina…” lei aveva provato a parlare ma lui l’aveva interrotta: “Ora è diverso. Adesso dirigo tutto io“, ma negli occhi della moglie aveva visto tutt’altro che paura: stava ridendo. Stava ridendo di lui.

Cioè, ora che ci sei tu a capo pensi che d’ora in avanti filerà tutto liscio come l’olio? Sei un idiota. Tu non sei a capo di nulla, non sei a capo del traffico e non sei a capo di questa casa. Mi sono buttata in piscina per dimostrarti cosa sei tu senza di me: nulla. Pensi di avere un impero ai tuoi piedi ma temi di vivere senza tua moglie. Questo ti rende debole, ecco perché ti ho rimpiazzato.” Un’unica frase, di botto, era uscita dalle sue labbra colpendolo in pieno petto. Rimpiazzato? Quando? Come? Beneke di nuovo?

Skyler aveva lasciato il letto e ora lo stava osservando, davanti a lui, piegata verso l’essere indifeso che stava tornando ad essere Walter White, circondato da dubbi e domande. “Guardati, non riesci neanche a parlare. Non sei tu la minaccia, Walt. Tu sei una piccola, sacrificabile, pedina di questo gioco. Stai lontano dai nostri figli, stai lontano da me. Ora sì che ti stanno minacciando, ora sì che io ti sto minacciando!“. Il capofamiglia non era più lui, non capiva come, non capiva quando, ma aveva perso le redini dei cavalli ed era stato superato. Era debole, indifeso, confuso, ma non sconfitto. Walter White stava resistendo.

Ma Breaking Bad è un mondo crudele anche nei plot-twist e non aspetta

Serie Tv

L’ultima frase, pronunciata in modo così diretto, lo avrebbe colpito anche se pienamente sicuro di sé. In quelle condizioni mentali, diventò fatale. “Guarda, Walt, che l’aver ucciso Jesse James non fa di te Jesse James…fa di me Jesse James! Una bella frase, me l’ha insegnata chi mi porto a letto: nel nostro letto, al tuo posto!“. La confusione nella sua testa non era dettata dalla situazione, quanto più dal coinvolgimento emotivo. Aveva compreso le parole dette ma non riusciva a credervi. Le stesse di ieri, pronunciate da Mike. Quell’infame abitava casa sua senza il suo permesso.

Eppure nulla uscì dalla bocca di Walter White. Non era più Heisenberg, il suo alter-ego era sparito in quel confronto e lui poteva solo processare, inerme, le parole che Skyler continuava a pronunciare davanti alla sua incredula figura. Gus non era morto invano, così diceva lei, chiamandolo per nome come fossero alla pari. Questo perché erano alla pari da ancora prima che Walt e Gus si fossero trovati faccia a faccia. In quei pochi anni ogni sua mossa era stata osservata e anticipata dalla moglie, che era scesa a patti con Gus per permettere l’accordo al marito e prendersi lei i meriti.

Breaking Bad

Walt aveva voluto farsi grande, aveva voluto uccidere Gus Fring pensando che ora il mondo del narcotraffico sarebbe rimasto nelle sue mani, ma non aveva fatto i conti con l’oste. Contro Skyler White si trovava ancora una volta sotto in ogni modo pensabile: nel mondo della droga, in casa e anche a livello emotivo. Lei aveva permesso a Walter White di diventare Heisenberg ma poteva sbriciolare quella personalità in poche frasi e lo aveva appena fatto. Lui si sentiva debole, indifeso, davanti ai suoi occhi la figura della moglie era diventata prima una sagoma e poi un grosso muro bianco che non gli permetteva di mettere a fuoco il suo nuovo obiettivo.

Perché Heisenberg era caduto, ma Walter non poteva permettersi di perdere la guerra, qualsiasi fosse il suo nemico. Non aveva pianificato nulla, non era stato in grado di anticiparla. Ma ora che serviva vincere, vedeva bianco nei suoi occhi: vedeva White, vedeva il suo prossimo obiettivo. E non serviva vedere altro.

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