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Breaking Bad – Le 4 svolte decisive dettate dal destino

4) Quasi in manette nel Granite State

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Ora che si conoscono le sue generalità, Heisenberg si è rifugiato in una baita in mezzo alla neve nel New Hampshire. Isolato dal mondo, ormai è da solo con il suo cancro. Si reca in un bar e telefona al figlio per informarlo che gli sta inviando del denaro, ma il ragazzo urla in faccia al padre tutta la sua rabbia tra cui un augurio di morte. Walter è sconvolto. Nulla ha più senso senza l’amore della sua famiglia. Chiama la DEA per consegnarsi lasciando la cornetta sganciata per farsi rintracciare. Si siede e ordina da bere in attesa degli agenti che lo arresteranno. È in quel momento che il barista, facendo zapping, passa su un canale in cui stanno intervistando Gretchen e Elliot Schwartz. Walter chiede al barista di tornare su quel programma. I due spiegano al giornalista che Walter White non ha avuto alcun ruolo nella loro società. Ha semplicemente dato lo spunto per il nome: Gray Matter. Ed ecco che Bryan Cranston, con uno sguardo da pelle d’oca, torna a essere Heisenberg. Il suo ego è tornato. Ha ancora delle cose da risolvere. Lascia il locale nel quale gli agenti faranno irruzione pochi istanti dopo. Se non avesse sentito le parole dei suoi ex soci, il finale di Breaking Bad sarebbe stato completamente stravolto. Il caso ha colpito ancora!

Forse Walter White era un uomo di scienza incapace di vedere i segnali del destino anche quando li aveva sotto il naso. Mentre Heisenberg è in grado di amplificare la visione di ciò che lo circonda. È istinto, intelligenza e conoscenza. Rappresenta la vera natura di Walter White e, come diceva Schopenhauer: Il destino può mutare. La nostra natura, mai.

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