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Hank Schrader è un genio o è un fesso?

Chi ha visto Breaking Bad si è posto molte domande su come abbiano fatto certi eventi a concatenarsi in modo così assurdo, su come Jesse e Walt abbiano potuto farla franca quasi sempre e su come Hank, che in questa serie compie la sua folle ricerca alla scoperta dell’identità di Heisenberg, abbia fatto a non rendersi conto che la verità fosse esattamente sotto al suo naso. Sì, perché l’indomito agente della DEA aveva un milione di indizi sottomano, aveva praticamente la verità in tasca ma non ha voluto o saputo vederla, finendo per soccombere nello scontro finale. Eppure, il personaggio di Hank è estremamente intuitivo, in grado di arrivare più in là di quanto molti suoi colleghi possano fare.

Insomma, Hank Schrader è un genio o è un fesso?

L’unico vero e autentico eroe

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C’è chi ha definito Hank Schrader l’unico vero eroe in una serie tv piena di antieroi. In effetti, questa conclusione è calzante: durante Breaking Bad, Hank affronta un percorso tortuoso, cade e si rialza molte volte, scende dal suo piedistallo e ci risale. È il personaggio più in grado di redimersi, quello che “ciò che non ti uccide ti fortifica” e che riesce a prendere il buono da tutte le difficoltà, sebbene dolorose, che incontra. Il contrario, insomma, di Jesse e Walt i cui ostacoli sul cammino li portano in una spirale discendente di deliri di onnipotenza (nel caso di Walt) e di droga e annientamento (nel caso di Jesse). Eppure, Hank è un eroe che cade, un eroe che è tutto il contrario di infallibile e questo si può ben vedere durante le indagini che svolge.

Il nostro agente DEA è immerso completamente nella sua investigazione: vuole scovare e ammanettare Heisenberg e all’inizio ciò che lo muove è la sua vocazione professionale, ma mano a mano diventa più un’ossessione, una questione di principio, un dimostrare a se stesso di riuscire in quest’impresa. Hank ha avuto degli assi nella manica non da poco, indizi chiari, evidenti, ma non ha saputo studiarli con la giusta prospettiva ed è proprio questo che l’ha portato fuori strada.

Alcuni di questi indizi?

Quando Hank scopre il quaderno degli appunti di Gale e legge la dedica a WW.

È vero, Hank non è esattamente un intenditore di letteratura quindi è plausibile che si sia bevuto la storia di Walt Whitman, però allo stesso modo non ha saputo mettere insieme i pezzi del puzzle. Perché quando Walt ironicamente alza le mani e gli dice “mi hai beccato!“, Hank non si fa qualche domanda in più? Perché non pensa che effettivamente, visto dall’esterno, un profilo come quello di Walt avrebbe potuto benissimo essere Heisenberg? Oppure quando aiuta Walt a traslocare, dopo la rottura con Skyler, e solleva un borsone molto pesante. Walt lo prende in giro e gli dice che nel borsone c’è mezzo milione di dollari in contanti, che è esattamente la verità, Hank ride e ripone il borsone nell’auto. Dando una breve sbirciata al contenuto avrebbe potuto catturare Heisenberg istantaneamente.

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Tornando indietro, quando viene trovata attrezzatura per cucinare metanfetamina con il marchio della scuola dove lavorava Walt, è chiaro che chi produce stupefacenti usando quegli strumenti non può essere uno studente, per quanto brillante, e nemmeno il bidello della scuola. Questi sono alcuni indizi più lampanti, ma ce ne sarebbero molti altri.

Ma dobbiamo comunque dare a Cesare quel che è di Cesare: durante Breaking Bad Hank si dimostra un brillante detective, in grado di cogliere dettagli che i suoi colleghi non sono in grado di cogliere. Un esempio pratico è quando nota che in casa di Gale c’è un volantino di Los Pollos Hermanos: cosa ci fa la pubblicità del pollo fritto in casa di un vegano? Una domanda apparentemente banale ma in realtà azzeccatissima e che lo porterà a sospettare di Gus Fring. È anche l’unico a rendersi conto quando incontra Lydia che porta due tipi di scarpe diverse, e anche questo gli farà sospettare di lei. Per non parlare di quando capisce benissimo che Jimmy dentro e fuori non è il criminale che stava cercando, ma una semplice copertura. Piccoli elementi che però lo rendono arguto, scaltro, in grado di osservare punti che agli altri appaiono sfocati.

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Ma allora che cosa è andato storto? Per quale motivo Hank si è fatto scappare Heisenberg da sotto il naso?

Il motivo è semplice e disarmante. Risiede tutto nell’egocentrismo, nell’arroganza e nell’esaltazione della mascolinità di Hank, nel suo credersi macho. Riflettiamo: Walt e suo cognato sono due persone diversissime, non solo caratterialmente ma anche per il loro status sociale. Hank è un tosto agente, un uomo tutto d’un pezzo in grado di provvedere economicamente alla sua famiglia senza problemi. Hank inoltre maneggia le armi, il che lo rende ancora più mascolino.

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Walt invece?

Walt è un semplicissimo insegnante delle superiori, uno che una pistola non saprebbe neanche come prenderla in mano, un uomo malato e con gravi difficoltà economiche. Per quanto Hank gli voglia bene, è chiaro che lo ritenga inferiore, poco virile, non degno in un certo senso del mondo criminale che lui sta combattendo. In sostanza, Walt è apparentemente troppo innocuo per essere Heisenberg e quindi nella testa di Hank è automaticamente fuori dalla cerchia dei sospetti. È questo il motivo principale per cui il nostro agente della DEA, in Breaking Bad, non ha saputo cogliere molti piccoli particolari che lo avrebbero portato alla scoperta finale. Senza contare che Hank in generale ha fiducia nei componenti della sua famiglia e questo già li rende al di sopra di ogni sospetto. Dobbiamo anche ricordare che il profilo criminale che lui ricercava era abbastanza stereotipato: nella testa di Hank, Heisenberg era simile a Tuco per quanto riguarda le apparenze, non di certo a un signor Nessuno come Walt.

Hank è un genio, sì, ma un genio che non è stato in grado di guardare oltre il suo naso.

Non è stato in grado di fare un passo indietro, di lasciare da parte il suo egocentrismo e concentrarsi sulla fredda realtà dei fatti. Un uomo il cui orgoglio è stato così stupidamente accecante da impedirgli di vedere la verità. Una verità per la quale il mostro, che lui ha tanto ricercato, era in casa sua.

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