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L’omaggio alla follia di Chick Hogan

Uno dei personaggi più sottovalutati di Bates Motel

Se siete dei fan di Bates Motel, sicuramente ricorderete il trasandato tuttofare che si introduce nella vita dei Bates a partire dalla terza stagione. In molti, probabilmente, hanno all’inizio creduto che Charles “Chick” Hogan (Ryan Hurst) fosse uno di quel personaggi destinati a non durare più di un paio di episodi, e magari a scomparire definitivamente dopo lo “screzio” con Caleb, o in alternativa a diventare una delle tante vittime di Norman.

Contro ogni pronostico, invece, la presenza di Chick all’interno della serie si è protratta fino all’ultima stagione, conferendo alla trama dei risvolti singolari e particolarmente interessanti. Sin dalla prima visita al Bates Motel, Hogan si dimostra curiosissimo nei confronti dei suoi proprietari, e in particolare di Norman, di cui segue con attenzione ogni mossa. Ma chi non ha mai avuto dei vicini di casa un po’ bizzarri?

Un incubo per casa Bates, un sogno nel cassetto per Chick

Bates Motel

Quando si imbatte in Norma dal ferramenta e sente della sua necessità di ricostruire la vetrata di casa, Chick coglie subito l’occasione per introdursi nella dimora dei Bates, proponendosi per la riparazione. Le sue intenzioni non sono affatto chiare e inizialmente si potrebbe sospettare una sorta di vendetta per i danni fisici causati da Caleb… Ma siamo completamente fuori strada.

Nel corso delle puntate l’uomo si avvicina non solo all’universo di Norma, ma anche a quello del figlio, procurando a Norman degli animali selvatici perché possa coltivare la sua passione per la tassidermia. Ed è proprio a quest’ultimo che Chick si rivela in realtà interessato: anche quando la follia di Norman raggiunge l’apice, con la sua personalità che si sdoppia totalmente per ridare vita alla madre uccisa, Hogan non fa una piega. Una volta realizzata la nuova situazione, decide infatti di assecondare il disturbo mentale del ragazzo, condividendo in tutto e per tutto la vita e le stranezze di casa Bates e tenendo, all’occorrenza, persino delle conversazioni con una Norma immaginaria.

Bates Motel

Intanto, Chick osserva. E prende appunti. La curiosità per la situazione di Norman è inquietante e persino macabra, ma la sua analisi è talmente oggettiva e scevra di emozioni da essere paragonabile a uno studio scientifico: l’uomo non dà mai l’idea di voler aiutare Norman ad affrontare la realtà e a uscire dal loop di morte e follia in cui è immerso, ma al contempo non fa nemmeno nulla per peggiorare la situazione. Semplicemente, lascia che gli eventi seguano il loro corso naturale, e li riporta con mano malferma sul suo taccuino.

In Bad Blood vediamo infatti Chick acquistare una vecchia macchina da scrivere presso un antiquario della città, per poi iniziare a documentare ciò che avviene nei retroscena del Bates Motel. Più avanti, spiegherà a Romero la sua intenzione di scrivere un libro proprio sulla lugubre storia di Norman, ma lo sceriffo non prenderà troppo bene l’approccio visionario di Chick, ponendo fine al suo sogno da romanziere. Il corpo di quest’ultimo verrà ritrovato solo successivamente, accasciato sulla macchina da scrivere.

Charles Hogan o Robert Bloch?

Bates Motel

Dopo la conclusione di Bates Motel, sul web si è diffusa un’affascinante, anche se improbabile, teoria sul nostro aspirante scrittore. Secondo queste congetture, Chick non sarebbe altri che Robert Bloch, l’autore di Psycho, il quale trarrebbe spunto dalla vita dei Bates per produrre il suo più celebre romanzo. Purtroppo sono supposizioni un po’ deboli, considerati tutti gli anacronismi tra serie e libro, senza contare tutte le differenze con il film del 1960. Inoltre, la morte di Charles Hogan a romanzo incompleto rende impossibile creare un vero collegamento tra le vicende di Bates Motel e la realtà.

Nonostante sia necessario smontare questa fantasiosa teoria, Charles Hogan rappresenta comunque un piccolo omaggio a Psycho e al suo creatore, il quale nel 1959 si ispirò per la sua opera alle vicende del serial killer Ed Gein (da cui hanno poi tratto spunto anche i creatori di American Horror Story). Altro possibile riferimento a uno scrittore realmente esistito potrebbe essere quello dell’omonimo Chuck Hogan, all’anagrafe Charles Patrick Hogan, romanziere statunitense apprezzato persino dal re dell’horror, Stephen King. Insomma, il nostro Chick non sarà l’alter ego di Robert Bloch, ma il suo personaggio è di sicuro un vero e proprio elogio alla scrittura… e alla follia.

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