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La voce narrante di Arrested Development è una delle più geniali nella storia delle Serie Tv

Arrested Development è una comedy caratterizzata dal forsennato ritmo delle proprie battute: ogni gag è costruita nel tempo, sovrapponendo varie assurdità e molteplici situazioni esilaranti che accadono e coinvolgono i personaggi.

Per tenere il passo con questo ritmo molto serrato la serie utilizza un espediente all’apparenza banale, ma che è riuscito a dare spessore e far spiccare questo prodotto sugli altri: il narratore esterno.

La voce narrante di Arrested Development è interpretata da Ron Howard, il famoso regista cinematografico e produttore della serie, che sin dalla prima puntata introduce gli spettatori nel rocambolesco mondo della famiglia Bluth. Nelle prime stagioni questa voce narrante presenta le caratteristiche canoniche del genere prendendosi qualche libertà lungo la strada: spiega i rapporti tra i personaggi, ma apre anche alcune parentesi nella narrazione per illustrare situazioni che sono avvenute nel passato tramite veri e propri flashback e sottolinea alcune delle gag più divertenti e assurde.

Col proseguire degli episodi, però, la voce narrante diviene più autonoma, più originale fino a diventare una sorta di personaggio utile al funzionamento della serie: molto spesso giudica ciò cheaccade in scena, dando voce anche ai pensieri degli spettatori, o denigra alcuni personaggi più ambigui come G.O.B. o Tobias (che però noi amiamo particolarmente) arrivando quindi a sfociare in un tipo di storytelling più dinamico e da “commentatore” vero e proprio.

L’approccio del narratore (che in alcune interviste Ron Howard ha descritto) riguarda un punto di vista più sociologico e antropologico: secondo Howard, il modo di vedere e interagire della voce narrante è quello adoperato nel genere dei documentari.

Partendo da una base oggettiva, il narratore riesce così a coinvolgere gli spettatori aiutandoli ad entrare meglio nella storia e scoprirne più facilmente le dinamiche in atto. È allo stesso tempo narratore, osservatore e interprete della realtà della serie, permettendo allo spettatore di potersi fidare del suo punto di vista. In più, la sua figura diviene fondamentale nel momento in cui tra la terza e la quarta stagione della serie sono passati molti anni (come è successo anche a Community): spiegando le trame lasciate irrisolte e ricordando agli spettatori dov’eravamo rimasti, la voce narrante colma alcune possibili lacune e dimenticanze.

Arrested development

In più, il narratore è ciò che aiuta moltissime gag a risultare così divertenti: in Arrested Development molte battute o sketch si basano sui giochi di parole e sugli equivoci che si instaurano tra i vari personaggi, sintomo di un’esilarante incomunicabilità. Quando evidenzia questi problemi di comunicazione e ricorda agli spettatori gli avvenimenti che hanno portato alla nascita di questi equivoci, la scena risulta automaticamente più buffa ed esilarante.

Sono molti i dubbi riguardo l’effettiva presenza in Arrested Development del personaggio della voce narrante e del suo collegamento con la famiglia Bluth: sebbene nella quarta stagione Ron Howard venga introdotto come un personaggio della serie, il narratore ne parla in terza persona e in modo oggettivo, lasciando intendere che i due non siano la stessa persona. Ron Howard nella serie interpreta sé stesso come regista e produttore cinematografico, quindi i collegamenti con la famiglia Bluth vengono a crearsi in un secondo momento, cioè dopo tre stagioni concluse in cui la presenza del narratore è già stata stabilita.

Arrested Development

Alcuni fan hanno però notato un ambiguo commento della voce narrante che potrebbe confermare la sua presenza nella vita di un componente della famiglia Bluth ovvero Maeby.

Nell’episodio 3×12 (“Exit Strategy”), Maeby viene licenziata dal suo ruolo di produttrice cinematografica perchè suo cugino George Michael rivela a tutti che lei è minorenne. Durante una conversazione al telefono tra i due personaggi, in cui George Michael ammette di aver mandato gli inviti per il sedicesimo compleanno di Maeby a tutta la sua rubrica, il narratore commenta in questo modo:

Maeby: So, did you send [an invitation] to everyone in my address book?

George Michael: Yeah. I’m really sorry they didn’t come. I don’t know what happened.

Maeby: I do. They found out I was 16.

Narrator: And a lot of us just didn’t want to drive down to Orange County.

Maeby: Quindi hai mandato un invito ad ogni contatto presente nella mia rubrica?
George Michael: Sì. Mi dispiace non siano venuti. Non so cosa sia successo.
Maeby: Io lo so. Hanno scoperto che ho 16 anni.
Narratore: E in più molti di noi non volevano guidare fino a Orange County.

Questo commento fa capire al lettore che la voce narrante è effettivamente un personaggio presente in Arrested Development e che lavora per la stessa casa di produzione cinematografica per cui ha lavorato anche Maeby. Questa relazione, per quanto effimera, cambia il modo di vedere il narratore. Questa rivelazione sorpassa la linea che lo poneva nella posizione di osservatore oggettivo e lo trasforma in un partecipante attivo, ma secondario, della storia.

Nonostante questa scoperta, però, la voce narrante di Arrested Development non cambia il suo modo di interagire con i personaggi o con la storia, rimanendo oggettivamente uno degli escamotage più geniali e originali di questa meravigliosa comedy.

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