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Il 15 marzo è finalmente uscita la seconda parte della quinta stagione di Arrested Development sulla piattaforma che ormai la ospita da un paio d’anni: Netflix. Quelle che inizialmente potevano sembrare voci di corridoio, pare che si siano rivelate più attendibili che mai: la quinta sarà l’ultima stagione, Arrested Development è stata ufficialmente cancellata.

Ma rinfreschiamoci un po’ la memoria, chiedendoci: dove eravamo rimasti?

Arrested Development

Per chi fosse completamente estraneo a questa serie, eventualità da non sottovalutare, facciamo un piccolo recap di quello che è Arrested Development.

Ed ecco a voi la storia di una ricca famiglia che perse tutto, e dell’unico figlio che non ha avuto altra scelta che tenerla unita.

Con questa frase pronunciata all’inizio di ogni puntata dalla voce narrante della serie, quella di Ron Howard, la serie trova la sua descrizione più immediata e sincera, perché è proprio di questo che si tratta.

Per descrivere meglio i rapporti che intercorrono tra i componenti della famiglia protagonista dello show, cito cosa dice il dizionario alla voce ‘disfunzionale’: ‘Che non corrisponde ai propri compiti o fini‘; ‘Una famiglia disfunzionale è una famiglia nella quale conflitti, comportamenti ingiusti si verificano con regolarità tanto da indurre i suoi componenti a ritenerle azioni normali’.

Vi presento i Bluth.

Madre, padre, quattro figli, due nipoti e un cognato. Tutti con chiari problemi a relazionarsi con il prossimo, succubi l’uno dell’altro, vittime e allo stesso tempo carnefici delle loro subdole azioni. I Bluth sopravvivono cercando di non affondare nei loro mille segreti, nella speranza che Michael, ancora una volta, venga a tirarli fuori dai guai.

Michael è infatti l’unico con un minimo di coscienza e oggettività, in grado di rimediare, non senza una buona dose di umiliazione, ai loro continui disastri.

Ed è con un susseguirsi di casini che si è conclusa la quarta stagione. Michael, dopo aver contratto un debito di 700 dollari con Lucille Austero, apparentemente scomparsa, scopre di condividere con suo figlio George-Michael la stessa ragazza, Rebel. L’amara notizia porterà quest’ultimo ad allontanarsi dal padre, non prima di avergli sferrato un pugno. Anche George-Michael però non se la passa bene, infatti lo lasciamo nella quarta stagione sommerso dalle sue stesse bugie: il ragazzo infatti dovrà fare i conti con la non-esistenza di un software che millanta di aver creato e di cui tutti cominciano a parlare. Infine abbiamo G.O.B., il fratello maggiore di Michael, che dopo aver passato una notte di passione con il mago Tony Meraviglia (Ben Stiller) dovrà far fronte a diversi conflitti interiori riguardanti la sua sessualità. A queste vanno aggiunte altre trame secondarie meno rilevanti ma che immancabilmente finiscono per intrecciarsi con quelle principali.

arrested development

Con questi presupposti ha inizio la quinta, e a quanto pare ultima, stagione. Michael ora, nel ruolo di produttore, decide di girare una serie con protagonista la sua famiglia, ed è con questo escamotage che vediamo Ron Howard entrare nel cast nel ruolo di se stesso. George-Michael, messo alle strette dalle sue stesse bugie su Fakeblock, sarà costretto ad ammettere la dura verità: Fakeblock non esiste e non è mai esistito. Per quanto riguarda G.O.B., l’amore forse ricambiato da Tony Meraviglia vivrà un brusco stravolgimento durante il ‘numero di magia per due nel doppio armadio con scambio di sessualità su carro’ per poi concludersi con un insperato lieto fine. Maeby, invece, trascorrerà l’intera stagione spacciandosi per una settantenne e abitando, in quanto tale, in una casa di riposo: l’ennesimo tentativo di fuggire dalle avversità della vita. Il povero Buster sarà nuovamente vittima dei piani di sua madre Lucille, presa dalla campagna elettorale della figlia Lindsay, anche lei desaparecida. E a far da sfondo a tutte le vicende rocambolesche dei Bluth vi sono proprio le elezioni, orfane però di entrambe le sue candidate: Lucille Due e Lindsay.

A livello di trama la quinta stagione non si sviluppa creando nuove situazioni, ma conclude semplicemente quelle presentate nella scorsa stagione. Nelle sedici puntate presenti vediamo chiudersi il cerchio, ad eccezione di Maeby che cambia ambientazione sviluppando però una trama fine a se stessa. Per quanto riguarda gli altri personaggi invece si trovano alle prese con i propri problemi, risolvendoli e creando situazioni al limite dell’assurdo, come sempre.

A dispetto delle altre stagioni, quest’ultima è caratterizzata da minori sconvolgimenti e da una trama nel complesso più lineare degli scorsi anni, forse in vista della non troppo celata cancellazione. Il finale fa presagire un ritorno della famiglia Bluth, ritorno che però a quanto pare non ci sarà.

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