Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Archer » Chi è (e cos’è davvero) Archer?

Chi è (e cos’è davvero) Archer?

Archer è narcisista, estremamente sarcastico, vanesio, indecente, arrogante, un alcolizzato che spesso usa la sua posizione da agente segreto per avere rapporti sessuali con quante più donne possibili, ma ha anche dei difetti.

Sterling Malory Archer, conosciuto semplicemente come Archer, è il protagonista dell’omonima serie animata statunitense creata da Adam Reed per il canale televisivo FX, e oggi disponibile interamente su Netflix. La serie è composta da ben nove stagioni e con la decima in agguato.

Se un ragazzo è bello, apparentemente ricco e ha un grande appartamento con tutte le ragazze che vuole ed è anche il ragazzo più intelligente nella stanza, nessuno farà il tifo per lui .

Ecco quali furono le iniziali preoccupazioni di FX, placatesi dopo che Reed ha affermato che Archer era “estremamente fiducioso, tanto da pensare che nulla di male potesse accadergli, così nelle situazioni pericolose in cui si trova, nonostante le sue abilità, sembra comunque ottuso e idiota”. Proprio la sua ottusità rende Archer così simpatico al pubblico nonostante tutti i suoi difetti.

Una sorta di imbranato James Bond con cui grazie alle sue debolezze ci è facile empatizzare.

Archer - spia - serie tv

Non a caso Archer risulta largamente influenzata dal personaggio di Ian Fleming e l’intera serie altro non è che una parodia di quelle che sono poi divenute le trasposizioni cinematografiche dei romanzi dello scrittore.

Belle donne, auto di lusso, il lacrosse, l’alcol, i giocattoli spia e la cultura popolare americana sono i maggiori interessi del nostro protagonista. Più intento a conquistare qualche ragazza avvenente piuttosto che leggere i dettagli delle missioni che gli affidano. Missioni che grazie a una buona dose di fortuna riesce quasi sempre a portare a termine con comiche improvvisazioni non senza finire ovviamente in nuovi pericoli.

Nel corso delle dieci stagioni Archer si trasforma e interpreta ruoli sempre diversi.

Dalla prima alla quarta lo vediamo lavorare nell’agenzia di spionaggio fittizia dell’ISIS (International Secret Intelligence Service) a New York. Ad accompagnarlo in questa avventura e in tutte le altre stagioni ci saranno gli agenti Lana Kane, con cui instaura una complessa relazione di amore-odio, e Ray Gillette. Il contabile Cyril Figgis, la direttrice delle risorse umane Pam Poovey, il dottor Krieger e la segretaria Cheryl Tunt. Ultima ma non meno importante: Malory Archer, la dispotica madre del protagonista, boss dell’intera organizzazione, alcolista e cinica.

archer danger island

Nella quinta stagione vedremo i nostri protagonisti cambiare veste, decidendo di intraprendere la carriera criminale nel narcotraffico.

Dopo questa parentesi, nella sesta stagione l’ISIS viene riabilitata e la serie torna al format delle precedenti stagioni. La calma apparente verrà spezzata nella settima stagione da una seconda chiusura dell’ISIS da parte della CIA, che porterà la squadra a decidere di aprire un’agenzia d’investigazione privata.

Nell’ottava stagione, invece, a causa di circostanze inaspettate che non posso rivelare, troveremo i nostri protagonisti vivere in una realtà alternativa nella New York anni Trenta, tra gangster e criminali. Non solo quindi un cambiamento riguardante la specializzazione lavorativa, ma bensì un sostanziale cambiamento a livello temporale della storia.

Nella nona e attuale ultima stagione vivremo un nuovo cambio di ambientazione e di trama, il team infatti si ritroverà in una remota isola nell’Oceano Pacifico, con tutte le dinamiche inaspettate che ne seguiranno.

Insomma, impossibile annoiarsi!

Archer è una dissacrante spy comedy assolutamente unica nel suo genere. La sceneggiatura e l’attenzione posta nella caratterizzazione di ogni personaggio ci permettono di entrare fin da subito nelle dinamiche della squadra e di affezionarci a questo disfunzionale gruppo di incompetenti.

Leggi anche: Archer è la serie tv più controcorrente della storia, ed è per questo che dovreste guardarla (o forse no)