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Hall of Series INTERVISTA gli eliminati della penultima puntata di MasterChef 12

Non è bastato lo zen e le energie positive portate in MasterClass dalla monaca-chef Jeong Kwan a privare i concorrenti delle loro ansie e dello stress. Soprattutto se si considera che l’Invention Test in questione era fondamentale per giungere sani e salvi a uno dei traguardi più belli di MasterChef: l’esterna stellata. Il cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy è ormai agli sgoccioli, giovedì ci hanno portato nel mondo magico dello chef Mauro Colagreco, che ha aperto le porte della sua cucina per Sara, Mattia, Hue, Edoardo e Bubu.

Dura lex sed lex, la legge di MasterChef pervede che ci sia sempre almeno un* aspirante chef che deve lasciare la cucina di MasterChef e farlo alle porte della finale fa sempre un po’ male. Questa volta si è trattato di Roberto, uscito a un passo dall’esterna stellata, e di Sara che è crollata in un difficilissimo e super competitivo Pressure Test.

Come sempre abbiamo fatto due chiacchiere con i concorrenti eliminati da MasterChef, ascoltando le loro opinioni e i loro aneddoti sull’esperienza in MasterClass.

MasterChef (640×427)
MasterChef (640×427)

Sara: “Le 75 Sara sono sempre presenti in me, questa esperienza mi ha aiutato a ottenere più consapevolezza in me stessa. Nonostante possa apparire piena di me e sicura, è comunque una corazza per quanto sono insicura. Spero di continuare a crescere e imparare, perché non si smette mai di imparare. Penso che sia un punto di inizio per crescere ancora di più.”

Roberto: “Il percorso a MasterChef è stato super positivo e ha rispecchiato il mood della mia vita: io ho biogno di toccare quasi il fondo, infatti ho rischiato l’eliminazione un po’ da stupido, sono stato sempre un po’ nascosto e man mano che ho preso consapevolezza sono cresciuto e sono riuscito anche ad andare tra i migliori un paio di volte. La cosa che si è notata di più è quanto ho legato con gli altri, che è la cosa che mi rimarrà di più di questa esperienza. Il bivio che mi ha fatto un po’ cambiare è stato quando ho rischiato l’eliminazione, lì ho capito che dovevo uscire dalla mia zona di comfort mentale, buttarmi e provarci.

Sara: “L’esperienza a MasterChef è stata un continuo crescere. È partita come un gioco l’iscrivermi a MasterChef, perché cucinavo ma non pensavo di poter arrivare a certi livelli. Sono entrata un po’ impaurita e non riuscivo a farmi vedere per quella che ero davvero. Prova dopo prova ho acquisito una consapevolezza tale da rendermi più sciolta ed essere sempre più tranquilla. Sicuramente le amicizie che ho creato all’interno sono state la forza per andare avanti. In una gara così piena di tensione, se ci sono delle persone che ti possono aiutare a prenderla più serenamente è tutto più divertente. Un episodio che mi rimarrà impresso è stato entrare in una cucina tre Stelle, non avrei mai potuto pensare di arrivare a quel punto. Aver provato l’esperienza di cucinare con degli chef di un certo livello ti rimane per il resto della vita.

MasterChef è un’esperienza che fa crescere tanto, ma richiede anche tantissime energie sia a livello fisico che mentale. Ce lo hanno confermato sia Roberto che Sara.

MasterChef (640×427)
MasterChef (640×427)

Roberto: “Non mi sarei mai aspettato di arrivare sesto, ho iniziato a contare le posizioni da quando eravamo alle sfide ed eravamo in 35, per me era un successo già essere in top 35. Forse è stato questo guardare posizione per posizione che mi ha portato così avanti e non ho rimpianti. Sono arrivato scarico, quando sono stato eliminato è stata la prima volta che non avevo mezza idea, guardavo gli ingredienti e non mi veniva nulla. Per me è stata una vittoria così.”

Sara: “All’inizio dell’esperienza non pensavo di arrivare così lontano, in realtà dopo le prime prove ho acquistato una consapevolezza tale da crederci davvero e sapere di poter arrivare dove sono arrivata. Sarei bugiarda a dire che non ci credevo, ho anche molta autostima in me stessa. Sono arrivata ad essere proprio stanca anche mentalmente, mi mancavano tanto i miei affetti, sentivo di non aver così tanta grinta come gli altri in quel momento lì. Me ne sono andata comunque serena senza alcun rimpianto, ero davvero contenta di essere arrivata lì. Sapevo che anche superando la prova successiva non ce l’avrei fatta perché ero davvero esausta, non vedevo l’ora di andare dall’estetista.

Guardare se stessi in televisione è una sensazione molto strana, soprattutto quando di mezzo c’è il necessario lavoro di taglia e cuci del montaggio. Si è parlato di questo, di eventuali rimpianti e dei ricordi più belli collezionati a MasterChef.

MasterChef (640×427)
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Roberto: “Il ricordo migliore penso sia il momento dell’eliminazione. Io davvero l’ho vista come vincere una coppa. Essere lì con altre cinque persone a cui voglio un bene infinito, con Mattia di fianco a me, che è stata la persona con cui ho legato di più. Sembra paradossale ma l’eliminazione è stata il momento più bello. Poi c’erano anche gli altri cinque, il fatto di poterli abbracciare è un ricordo che mi porterò dietro per sempre. Momenti peggiori non ce ne sono, perché anche quando sei in down mentalmente c’è la possibilità di riprenderti perché c’è una nuova prova. È stato tutto bello e indimenticabile nel bene e nel male, anche quando vai male te lo ricordi per fare meglio le prove successive.

Sara: “Tornando indietro non cambierei assolutamente nulla. Io sono così, sono una persona che tante volte non filtra prima di parlare, che è molto istintiva e non si fa problemi a dire quello che pensa nel bene e nel male. Sicuramente tante volte dovrei contare qualche secondo in più, ma alla fine se mi conosci davvero, come i miei compagni mi hanno conosciuta, mi apprezzi perché sono così: o mi ami o mi odi. È uscita la Sara che può piacere, ma devi imparare a conscerla e devi aver voglia di conoscerla altrimenti è dura con me.”

Ovviamente non potevano mancare le parole di affetto per i tre giudici del cookig show di Sky Italia: Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri.

Roberto: “Ho legato di più con chef Cannavacciuolo, si è visto anche durante la mia eliminazione, era molto emozionato. Ha dimostrato affetto in modo un po’ particolare, perché probabilmente a tratti avevo bisogno un po’ di svegliarmi, quindi qualche pacca da padre me l’ha data, ma erano delle pacche di stimolo per stimolarmi a far meglio. Di chef Locatelli ho apprezzato molto la sua umanità nel dirti le cose sia buone che cattive. Di chef Barbieri ho apprezzato la sua schiettezza nel dirti le cose in modo un po’ brusco, ma fa parte del gioco. Abbiamo bisogno di essere messi sotto pressione perché se non siamo sotto pressione non succede nulla. Ci sta che lui abbia quei modi diretti che sono sempre rispettosi, poi è anche un po’ ironico.

Sara: “Lo chef con cui ho legato di più è chef Locatelli che è una persona che tante volte anche senza dirmi nulla cercava di spronarmi con il suo charm e la sua eleganza, che penso sia di pochi uomini in questo mondo. Sono innamorata di quell’uomo. Per quanto riguarda chef Cannavacciuolo non ci siamo mai detti troppe parole ma vedevo che credeva in me, anche il fatto di dirmi di non dimenticarmi del mio sogno di aprire un ristorante. Ha un cuore grande e si vede. Chef Barbieri a me divertiva un sacco perché anche quando ti criticava riusciva a farlo in modo molto ironico, era dura prendersela seriamente, poteva farti qualche appunto ma sempre con l’eleganza che contraddistingue i tre giudici.”

La bromance tra Roberto e Mattia è uno dei punti fissi di questa edizione di MasterChef 12 e ne abbiamo parlato con Roberto.

MasterChef (640×427)
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Roberto: “Abbiamo avuto la fortuna, in una Masterclass di venti persone di età diverse e di diverse provenienze, di riuscire a legare in così tanti. Non è una cosa da poco. Siamo stati bravi a creare davvero un bel gruppo, in questo gruppo Mattia anche per questioni di età, e grazie al suo carisma, sembrava il capo ma in realtà eravamo un gruppo davvero coeso e non c’era un capo. È vero che per questioni di rispetto viene più facile seguire una persona più grande che ha più esperienza, ma non era il capo e non ha voluto assolutamente diventare il capo. Per me è stata una fortuna che ci siamo trovati in così tanti a legare così, non abbiamo mai negato a nessuno di unirci a noi, siamo sempre stati molto aperti con tutti.

Per concludere con un occhio al futuro ci hanno entrambi parlato dei loro progetti e dei loro sogni nel cassetto.

Roberto: “Adesso è il momento di inziare a guardare avanti, qualche idea ce l’ho e bisogna trovare le persone giuste con cui fare qualcosa. Però ho avuto la conferma che è quello che mi piace fare, ed è quello che stavo cercando. Delle idee ci sono.”

Sara: “L’idea di aprire un ristorante è una bella idea e sarebbe motivo in più di orgoglio e felicità per i miei genitori. Al momento vorrei prima viaggiare tanto, perché credo che viaggiare ti apra la mente e possa aiutarti a concepire la cucina a 360 gradi. Viaggiare penso possa darti quello step in più per poter aprire un ristorante con una consapevolezza diversa della cucina. Mi piace anche tanto il vino quindi mi piacerebbe fare un corso di sommelier per poter abbinare la conoscenza del vino al cibo. Ci sono tanti progetti in testa, aprire il ristorante è l’ultimo aspetto mettendo via un po’ di soldi e facendo ancora tanta esperienza, ma in un domani lo vedo.”