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La classifica delle 10 stagioni di MasterChef, dalla più seguita alla meno seguita

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Non c’è niente di più opinabile che parlare di cucina. Farlo poi mettendo a confronto tra loro le dieci stagioni di MasterChef Italia (qui vi parliamo dell’undicesima stagione, in preparazione) appare sicuramente un’impresa ardua, se non impossibile. Per farlo è stato deciso di affidarsi al famoso aiuto del pubblico, ossia prendendo in esame il numero medio di spettatori a stagione. Un metodo scientifico, insomma, che metta da parte simpatie e antipatie nei confronti dei concorrenti o, perché no, dei giudici.
MasterChef è un talent show culinario nato in Inghilterra nel 1990 che ha ottenuto un successo planetario tanto da essere prodotto in quasi quaranta nazioni di tutto il mondo. In Italia va in onda dal 2011, inizialmente su Cielo e poi su Sky per un totale di 119 puntate. La trasmissione prevede la partecipazione di appassionati cuochi che, attraverso una serie di prove a eliminazione giudicate da importantissimi nomi della cucina internazionale, sognano di vincere la finale e dimostrare così di avere un grande talento. Le prove di MasterChef Italia sono tutte molto difficili rendendo così le sfide davvero appassionanti. I partecipanti, dopo aver passato la selezione durante la quale devono presentare un piatto personale, una volta indossato il camice bianco da cucina danno vita, tra loro, a battaglie all’ultimo morso alcune delle quali davvero epiche. Il tutto condito, è il caso di dirlo, dalla sana cattiveria tipica degli Chef, la maggior parte con almeno una stella Michelin, artisti nella mescolanza di ingredienti ma soprattutto maniacali professionisti, scienziati dell’alimentazione, alchimisti del gusto.
Il successo di MasterChef Italia è tale da aver dato vita a diversi spin-off, diverse parodie, in particolar modo quelle sugli Chef ma soprattutto una quantità di meme incredibile. Ormai la trasmissione è diventata un cult, non soltanto per gli appassionati di cucina, mettendo a confronto la decantata cucina casalinga con quella dei grandi ristoranti stellati. Come spesso accade gli schieramenti sono netti: da una parte ci sono quelli che rifiutano tutto quello che va oltre il piatto di pasta al sugo; dall’altra quelli che sono per l’ananas sulla pizza. Come sempre la verità va oltre la partigianeria ed è legata alla conoscenza: limitarsi a ciò che si conosce, infatti, potrebbe precludere, come dice Carlo Cracco, un’esperienza fuori dal comune.

10 – Prima stagione

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Ovviamente l’ultimo posto spetta alla prima stagione, che in quanto apripista non aveva ancora la popolarità che hanno avuto le successive. Andata in onda dal 21 settembre al 7 dicembre del 2011 su Cielo per un totale di dodici puntate è l’unica stagione trasmessa in chiaro. A giudicare diciotto concorrenti ci sono Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich mentre per la sfida dedicata alla pasticceria come giudice speciale c’è Luigi Biasetto.
La finale registra più di 700mila spettatori e vede sfidarsi Spyros Theodoridis, impiegato di Modena di origine greca di 38 anni, contro Luisa Cuozzo, napoletana, studentessa di scienze politiche di 23 anni. Gli sfidanti, per aggiudicarsi il premio di 100mila euro in monete d’oro e la possibilità di pubblicare un libro di ricette di cucina hanno dovuto cucinare un menù composto da un primo, un secondo e un dolce.
A vincere il primo titolo di MasterChef Italia è Spyros, timido eppure capace di dimostrare nel corso delle puntate un carisma non da poco oltre, ovviamente, a un grande talento per la cucina. Dopo la vittoria il modenese è stato invitato a lavorare per due anni dallo Chef stellato Davide Scabin, a Torino. Poi ha collaborato con diverse istituzione culinarie ma non ha mai aperto un suo ristorante.

9 – Seconda stagione

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La prima stagione, in realtà, fu un successo stratosferico tanto che la seconda, in onda per undici puntate tra il dicembre del 2012 e il febbraio del 2013, venne presa in carico dal Sky1. I produttori non modificarono nulla rispetto a quanto trasmesso precedente utilizzando gli stessi giudici, il trio Barbieri-Cracco-Bastianich, ai quali si aggiunse, per la sfida di pasticceria, Iginio Massari.
Per preparare la stagione entrante Sky1 decise di mandare in onda uno speciale per ciascuno dei tre giudici, che nel frattempo vennero invitati a diverse trasmissioni a dimostrazione del grande successo. Maurizio Crozza nel suo Crozza nel paese delle meraviglie ideò un personaggio che racchiudeva in sé le caratteristiche principali dei tre giudici mentre al casting per gli aspiranti MasterChef si presentarono in più di ottomila.
La finale venne vista da oltre un milione di telespettatori e vide ai fornelli Tiziana Stefanelli, avvocato romana di 41 anni, contro Maurizio Rosazza Prin, trentatreenne di Como, pittore e copywriter: entrambi dovettero mettersi a confronto su un menù composto da un primo, un secondo e un dolce. La vittoria, i centomila euro e la possibilità di pubblicare il libro con le proprie ricette di cucina venne assegnata a Tiziana la quale, dopo il trionfo non ha mai abbandonato la sua professione anche se ha aperto un ristorante, a Roma, chiuso dopo pochi mesi.
Tiziana è stata poi rappresentante legale di un gruppo di concorrenti che decise di vederci chiaro rispetto al vincitore della quarta edizione del talent show.

8 – Ottava stagione

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I numeri di questa edizione di Masterchef sono decisamente altri rispetto alle precedenti due, ciononostante l’ottava stagione è all’ottavo posto della classifica. Andata in onda tra il gennaio e l’aprile del 2019 vede come giudici oltre a Barbieri e Bastianich (alla sua ultima partecipazione come giudice) Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. Ospite per la sfida di pasticceria l’ormai veterano Iginio Massari.
La finale, vista da quasi un milione di telespettatori, vide contrapposti tre aspiranti chef selezionati tra i 20 partecipanti (qui le nostre pagelle su tutti gli aspiranti Chef): Valeria Raciti, ventinovenne, catanese, e segretaria, Gilberto Neirotti, ventitreenne, veronese e studente di giurisprudenza e l’operaia quarantenne Gloria Clama di Tolmezzo, in provincia di Udine. I componenti del trio finalista dovettero comporre ciascuno un menù degustazione (ossia senza un ordine preciso di portate) per mostrare ai giudici tutto il loro talento culinario. A vincere fu la giovane catanese, Valeria, la quale oggi gira il mondo insieme al marito alla scoperta di nuovi gusti e nuovi sapori.
Alla settima puntata venne eliminata Anna Martelli, settantaduenne della provincia di Torino. Considerata la nonna del gruppo, alla quale tutti volevano bene, la signora è mancata l’otto agosto scorso. La signora, la più anziana concorrente del talent show, si era decisa a partecipare per dimostrare ai suoi coetanei che “dopo la tempesta arriva sempre la quiete” (il riferimento è alla perdita del marito, che spesso veniva citato nel corso delle trasmissioni).

7 – Nona stagione

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La nona stagione di MasterChef (qui la nostra recensione), in onda tra il dicembre del 2019 e il marzo del 2020 per un totale di dodici puntate, vede un ritorno a tre giudici anziché quattro con l’abbandono di Joe Bastianich (qui vi spieghiamo perché ha lasciato). Il trio giudicante è composto da Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli con l’aggiunta, per la sfida di pasticceria, dell’inossidabile Iginio Massari.
I concorrenti per la nona edizione sono venti e di nuovo tre sono i finalisti. Dopo aver combattuto con il cucchiaio tra i denti i tre a sfidarsi con un menù degustazione sono: Antonio Lorenzon, quarantatreenne di Bassano del Grappa, di professione art director; Maria Teresa Ceglia, trentunenne di Milano, consulente finanziario; e Marisa Maffeo, infermiera trentatreenne di Parma. La vittoria, in una finale che viene vista da poco più di un milione di spettatori va ad Antonio che presenta il suo menù “Vita, vecchi ricordi” con piatti dai nomi estremamente poetici: Il baccalà e i suoi amici, Dal Grappa al Brenta, L’alba di settembre, Un dolce bosco.
Durante la premiazione, sotto una pioggia di coriandoli, il vincitore riceve la proposta di matrimonio da parte del suo compagno storico, Daniel. Per gli amanti della cronaca rosa i due non sono ancora sposati a causa delle restrizioni dovute al Covid-19.

6 – Decima stagione

L’ultima edizione andata finora in onda occupa la sesta posizione per numero di spettatori medi a puntata. Liti, tradimenti, boicottaggi e quanto altro: più che un talent show culinario questa edizione di MasterChef sembra uno di quei reality dove la legge del più forte è quella predominante, mettendo quasi in secondo piano quello che riguarda la cucina, che dovrebbe essere il piatto forte.
Caratterizzata da 21 aspiranti Chef originari non soltanto dell’Italia e giudicati dall’ormai trio consolidato Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli, con il solito Massari a occuparsi della pasticceria, la decima stagione è forse quella che più di ogni altra edizione ha messo da parte l’aspetto tecnico-pratico in favore dello spettacolo vero e proprio. Sui social, infatti, le tifoserie di quello e quell’altra aspirante chef hanno scatenato diverse campagne in difesa del proprio beniamino.
In finale (qui la nostra pagella) si sono sfidati, per esempio, due personaggi agli antipodi come Francesco Aquila e Antonio Colasanto, rispettivamente un maitre di Rimini e un dottorando di Novara, con in mezzo la talentuosa Irene Volpe, studentessa romana.
La vittoria, nella finale seguita poco meno di un milione di telespettatori, è andata a Francesco che ha presentato, come menù degustazione il suo “My Way – La mia strada dall’infanzia ad oggi“: Tavola pronta, La Nina la Pinta e la Santa Maria, Finestra sul sogno n’capriata di Wagyu, Scarcedda n’uovo.

5 – Settima stagione

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Al quinto posto della nostra classifica, con una media di 932mila spettatori a puntata c’è la settima edizione con importanti novità dal punto di vista della giuria. Infatti, lo Chef stellato Carlo Cracco abbandona il cooking show per dedicarsi ai suoi ristoranti (all’epoca era in procinto di aprire nella celebre Galleria Vittorio Emanuele II di Milano). Al suo posto, oltre a Barbieri, Bastianich e Cannavacciuolo ci sarà Antonia Klugmann, Chef stellata triestina, la quale dimostrerà fin dalle prime battute il suo apparente carattere duro e spigoloso, tanto da venir accolta dal pubblico con critiche e perplessità. A sostituire Massari, invece, una giovanissima Isabella Potì. Entrambe le donne resteranno soltanto per questa stagione.
I concorrenti sono ventidue, l’edizione con il maggior numero, e tra una prova e l’altra, andate in onda tra il dicembre del 2017 e il marzo del 2018, soltanto due sono riusciti a sognare fino all’ultimo respiro: il ventenne Simone Scipioni di Montercorsaro in provincia di Macerata, studente di scienze dell’alimentazione e Kateryna Gryniukh, di origini ucraine ma residente a Salerno, ventitreenne, disoccupata. La coppia finalista più giovane di MasterChef ha dimostrato che il talento non ha età: entrambi, sono riusciti a stupire i giudici in diverse occasioni durante tutto il percorso.
La finale, vista da poco meno di un milione di telespettatori ha visto imporsi Simone, il secondo più giovane vincitore di tutti i tempi. Umile e schivo, un po’ impacciato e spesso in disparte tanto da venir più volte spronato dai giudici il giovane maceratese ai fornelli ha dimostrato una profonda conoscenza delle materie prime e una raffinatezza non da poco tanto da guadagnarsi il ruolo di executive chef in un importante ristorante delle sue parti.

4 – Terza stagione

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Medaglia di legno per la terza edizione del talent show. Dei 15mila aspiranti MasterChef presentatisi alle selezioni soltanto 100 sono stati scelti e di questi solamente 20 hanno incrociato i mestoli sotto il vigile occhio del terzetto giudicante Barbieri, Cracco, Bastianich, con Massari per la parte di pasticceria.
La terza stagione vede la vittoria contesa tra il torinese Federico Francesco Ferrero, medico nutrizionista di trentanove anni e il barese coetaneo Almo Bibonotti, albergatore di cani. Il primo premio, centomila euro in gettoni d’oro e la pubblicazione di un libro di ricette, viene assegnato a Federico ma la sua vittoria è offuscata da diverse polemiche e accuse. Infatti il nutrizionista, che durante tutto il percorso ha sempre cercato di essere coerente proponendo una cucina di alta qualità ma comunque decisamente sana, è stato accusato di aver avuto più tempo degli altri nella prova finale e di avere un conflitto di interessi con la Barilla, sponsor principale dello spettacolo, essendone collaboratore negli anni precedenti la partecipazione. Come spesso accade in questi casi si fa soltanto un gran chiacchierare e nulla più: al medico torinese restano gli onori e la gloria di aver vinto questa edizione, di fronte a un pubblico medio a puntata di poco sopra il milione (e con una finale vista da quasi un milione e mezzo di telespettatori, per la prima e unica volta trasmessa in diretta televisiva).
Tra i venti concorrenti va ricordato Alberto Naponi, soprannominato Napo dai colleghi concorrenti, amatissimo dal pubblico e sui social, pensionato cremonese di sessantanove anni, deceduto nel gennaio del 2021.

3 – Quarta stagione

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Sul gradino più basso del podio c’è la quarta edizione di Masterchef, che ha due cose in comune con la terza: polemiche e un concorrente disgraziatamente deceduto. Paolo Armando, all’epoca quarantaduenne e classificatosi al quarto posto, informatico e catechista di Cuneo, soprannominato “la Tigre” per la sua incredibile voglia di non arrendersi mai è mancato nel giugno del 2021 lasciando un profondo vuoto nel cuore dei fan del programma che lo avevano sostenuto fino quasi alla fine del percorso.
Le polemiche, invece, riguardano nuovamente il vincitore, Stefano Callegaro, quarantatreenne, agente immobiliare. Secondo diversi servizi di “Striscia la Notizia”, infatti, Stefano sarebbe stato un cuoco professionista negli anni precedenti la partecipazione. Ovviamente questi servizi hanno scatenato la rabbia dei concorrenti eliminati dall’agente immobiliare che se la sono presa con la casa di produzione della trasmissione. La vicenda legale scaturita da questa situazione si è poi risolta in favore del vincitore che ha poi intentato querela nei confronti di Striscia, il suo patron Antonio Ricci e i due conduttori, i comici Ficarra e Picone. In questo caso però la vicenda si è conclusa con un nulla di fatto.
A giudicare i concorrenti, venti, sono ancora il trio delle meraviglie Barbieri, Bastianich e Cracco, insieme al maestro della pasticceria, Iginio Massari. A contendersi la vittoria con Stefano c’è il milanese ventunenne Nicolò Pietro Prati, studente di agraria. Stefano, oggi, è uno Chef affermato nonché insegnante di cucina e ambasciatore di diversi importanti prodotti alimentari.

2 – Quinta stagione

La vincitrice della quinta stagione ha in comune con il vincitore della quarta il fatto di essere partita in sordina, quasi in maniera anonima, crescendo piatto dopo piatto e convincendo il quartetto di giudici (ai soliti tre Barbieri, Cracco e Bastianich si aggiunge Cannavacciuolo) fino a premiarla nel corso della finale, vista da oltre un milione e mezzo di persone.
La medaglia d’argento di questa classifica spetta alla quinta edizione, finalmente normale, se normale si può definire un’edizione di MasterChef dopo le due precedenti, ricche di polemiche. Migliaia di partecipanti alle selezioni, i soliti venti partecipanti che nel corso delle puntate, sfida dopo sfida, sono rimasti in due: Erica Liverani, trent’anni e fisioterapista a Ravenna, e Alida Gotta, disoccupata venticinquenne di Torino. Le due giovani donne si sono sfidate presentando agli Chef stellati due ricchissimi menù degustazione: “Equilibrio e sinestesie” di Alida e “Niente è facile ma nulla è impossibile” preparato da Erica. A soddisfare di più le papille gustative è il menù di Erica la quale, oggi, ha una gastronomia nel centro di Ravenna. La ravennate non ha mai voluto avere un ristorante tutto suo sottolineando che la partecipazione allo show la si fa in veste di amatoriale e che la strada per diventare uno Chef del livello dei giudici è molto lunga, faticosa e impervia.

1 – Sesta stagione

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In onda tra il dicembre del 2016 e il marzo del 2017, l’edizione con la media più alta di telespettatori a puntata è la sesta edizione. Alla guida dello show sono confermati i quattro cavalieri della cucina: Barbieri, Bastianich, Cracco e Cannavacciuolo ma è cambiata la casa di produzione che da Magnolia è diventata Endemol Shine.
Alla prima selezione vengono scelti centocinquanta candidati su migliaia che si sono presentati ma di questi soltanto venti saranno i fortunati partecipanti alla trasmissione. Come sempre vengono da tutta Italia, tutti con lo stesso sogno: vincere il titolo di MasterChef. Ma soltanto uno di loro potrà fregiarsi di questo onore e guardare negli occhi i giudici senza timori.
Alla finale, vista da oltre un milione e mezzo di telespettatori, partecipano in tre, tutti e tre molto giovani: Antonio Braschi, appena maggiorenne e ancora studente di liceo a Rimini; Cristina Fiorentini della Repubblica di San Marino, venticinquenne, tirocinante avvocato; e Gloria Enrico, della provincia di Savona, disoccupata ventiquattrenne. I tre concorrenti, dopo aver superato varie prove vincendone diverse sia singolarmente che in brigata (come viene chiamato un gruppo di cucinieri tra i fornelli, nelle cucina professionali) presentano tre menù degustazione: quello di Valerio, 18.0; quello di Cristina, L’eleganza delle semplicità; e quello di Gloria, Pazzamente ligure.
In ciascuno dei tre menù i giovani aspiranti Chef hanno saputo mettere la loro personalità fino a mettere in crisi i giudici che dopo un lungo penare fatto di assaggi di piatti prelibati, hanno decretato la vittoria di Valerio, il più giovane in assoluto vincitore del talent show.
Pur giovanissimo, forse troppo secondo i suoi detrattori, Valerio attualmente ha aperto un ristorante a Roma ed è immerso nella cucina e con le idee ben chiare. Sogna, infatti, di fare lo Chef tutta la vita togliendosi il più possibile di dosso il timore di dover compiacere gli altri. I suoi piatti, presentati sia a MasterChef che al suo ristorante, rispecchiano molto la sua giovinezza e la sua voglia di scoprire e di spostare un po’ più in là i confini del gusto senza mai venir meno alla consolidata tradizione culinaria romagnola.

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