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Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza – La recensione in anteprima

Siamo stati invitati da Sky all’anteprima di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza, il nuovo appuntamento del progetto La grande arte al cinema portato avanti da Nexo Digital. Co-prodotto da Sky, Nexo Digital e Ballandi e narrato da Jasmine Trinca, il documentario uscirà nelle sale cinematografiche italiane dal 28 al 30 novembre, per poi essere distribuito in oltre 50 paesi. L’opera, incentrata sul rapporto tra Sandro Botticelli e la sua Firenze, ha un evidente respiro respiro internazionale e buona parte del suo valore divulgativo è pensato più per il mercato estero che per quello italiano, come dimostra la grande attenzione riservata a figure storiche molto note nel Bel Paese ma quasi sconosciute al di fuori dei confini nazionali, quali Lorenzo il Magnifico e Girolamo Savonarola.

In sala erano presenti, oltre ai produttori di Sky e Nexo Digital, anche l’autrice e sceneggiatrice Francesca Priori e il regista Marco Pianigiani, che hanno rimarcato quanto al giorno d’oggi raccontare la figura di Botticelli sia più che mai necessario. Infatti, sebbene si parli moltissimo di alcune sue opere quali la Primavera e la Nascita di Venere, divenute vere e proprie icone pop, non si discute quasi mai della sua vita e della sua identità come uomo e come artista. L’obiettivo di “Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza” è allora quello di ri-contestualizzare la figura del genio e far comprendere che elemento di rottura sia stato nel Rinascimento e nello stabilire un nuovo e universale canone di bellezza.

“Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza” è l’omaggio a un artista straordinario e il racconto della sua relazione privilegiata con la città che gli ha dato i natali.

Botticelli e Firenze
Botticelli e Firenze, Immagine Sky (640×360)

Come riassume perfettamente il titolo, il documentario è non è incentrato soltanto sull’artista, ma sul binomio composto da Botticelli e la città di Firenze, l’uno incompleto senza l’altra. Non parliamo di una città come un’altra, ma di un luogo in cui si incontrano arte e potere, si scontrano splendore e tenebra: questa è la Firenze dei Medici, di Lorenzo il Magnifico, del Rinascimento, è la Firenze di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, in arte Sandro Botticelli.

Fin dall’inizio di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza vi è una grande attenzione riservata a Lorenzo de Medici, il padre di quella primavera fiorentina vissuta e dipinta da Botticelli, i destini dei due uomini legati quasi a doppio filo. Una storia e una figura, quella di Lorenzo narrata nel documentario, ben nota allo spettatore italiano medio e chiaramente pensata per un pubblico più internazionale, come anticipato dal regista Marco Pianigiani. Al racconto dell’artista e della sua arte, si mischia allora quello di una Firenze alla fine della sua epoca d’oro, vicina a raggiungere l’apice della violenza che si concretizzerà nella congiura dei Pazzi del 1478. 

Botticelli e Firenze, Immagine Sky (640×360)

In Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza regna una splendida armonia tra il racconto dell’uomo e quello del contesto storico, che pure è uno dei più straordinari nella storia dell’Occidente. La vita di Sandro e quella della città proseguono per lungo tempo in simbiosi, tanto che è lo stesso Botticelli a essere incaricato di raccontarne il lato oscuro, quella violenza e quella brutalità della congiura dei Pazzi che verranno rappresentate da Botticelli nelle pitture infamanti andate perdute. Diventa presto evidente come l’intento del documentario sia quello di mostrarci l’arte come strumento determinante per consegnare la storia alla storia. È infatti l’arte che cementa le relazioni politiche e questo è vero soprattutto nel Rinascimento, come raccontato a più riprese nella co-produzione Sky, Nexo Digital e Ballandi.

La relazione tra arte e politica, così forte nella Firenze rinascimentale, diventa allora protagonista di Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza, che ripercorre le tappe principali di quell’epoca così affascinante alternandole alle immagini delle opere del pittore. Figure come quella di Lorenzo de Medici o di Girolamo Savonarola vengono narrate quasi come fossero icone pop, sottolineando la forza della loro eredità e il loro impatto sull’arte di Sandro Botticelli, capace di adattarsi prontamente alle esigenze politiche di un periodo storico a dir poco tumultuoso. Il racconto dell’evoluzione della figura dell’artista – se non di quella dell’uomo – dai tempi dei Medici a quelli di Savonarola restituisce un ritratto di Botticelli avvolto dal mistero, di un percorso artistico che è il naturale proseguimento di quello politico.

Il rapporto con Firenze è vitale per Botticelli, che non viene conquistato nemmeno da quella stessa Roma che lo amerà così tanto. La simbiosi tra l’artista e la città è il centro del film, come dimostra anche il fatto che sia nella vita dell’uno che dell’altra c’è in quel periodo una tensione innegabile tra tradizione e modernità, qualcosa che Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza racconta magnificamente. E se l’esperienza romana fa rinascere nell’artista la passione per il mito e l’antico, è nella Firenze rinascimentale che questa passione si concretizza. Il documentario descrive nei dettagli l’abilità di Botticelli di accostare immagini sacre e pagane, proponendo una visione per la quale proprio questa capacità di trovare modi innovativi di raccontare figure già viste e di inserire immagini quasi subliminali nei suoi quadri sono ciò che ha concesso all’artista la fama in vita e l’immortalità nella storia.

Il precipitare di Firenze in un’epoca di tenebre porta l’artista a rappresentare persino l’Inferno, quella voragine che dimostra quanto nella sua maturità artistica Botticelli sia stato tormentato come lo era stato un altro illustre fiorentino: Dante Alighieri. In Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza è descritto in maniera straziante e accurata il percorso artistico di Botticelli verso l’orrore e il sangue dei suoi disegni dell’Inferno, che dimostrano non soltanto che narratore straordinario sia stato, ma ancora una volta come la sua esistenza di uomo e artista sia profondamente legata all’esperienza storica della sua città.

Larga parte del documentario è inoltre dedicata alla relazione tra Botticelli e il bello. La sua arte muove infatti verso la ricerca di un modello ideale di bellezza femminile, quello stesso prototipo di cui la sua Venere è diventata emblema senza tempo. L’attenzione in Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza stata è allora spostata sul mostrare quanto rivoluzionaria sia l’opera di Botticelli come ritrattista, per esempio nella Nascita di Venere, a cui viene dedicata una delle parti più riuscite del documentario, nella quale viene indagato l’elemento di rottura introdotto dal pittore nella costruzione e rappresentazione della bellezza.

Botticelli e Firenze
Botticelli e Firenze, Immagine Sky (640×360)

Non originale nel formato, Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza si distingue per la bellezza delle immagini e la capacità di dare vita ai quadri, in un modo che restituisce vita anche a una figura complessa e straordinaria come quella di Sandro Botticelli. Ne consegue il ritratto di un artista capace di trascendere il suo tempo, un uomo che crea qualcosa di moderno ancora prima di scoprire cosa significhi l’idea stessa di modernità. Inquieto ed enigmatico, Botticelli è un pittore orgoglioso ed elitario, moderno e affascinante e il documentario ce lo restituisce esattamente come tale.

C’è ambiguità nell’uomo Sandro Botticelli e anche nella sua arte, ma non potrebbe essere altrimenti, perché è da qui che nasce la grandezza. Nessuno come Botticelli è stato capace di condensare in immagini un’epoca così tumultuosa, consegnandola all’eternità. Etereo e immenso, il Sandro che ci restituisce Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza è un genio misterioso e poliedrico, la cui arte è diventata simbolo della cultura pop ed è stata ripresa da artisti di ogni tipo, da Andy Warhol a Lady Gaga, ma soprattutto è colui che è stato capace di rivoluzionare i canoni di bellezza come pochi altri artisti nella storia.

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