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Il season finale di American Horror Story è pura poesia

… Non vi avevamo forse detto che nel season finale di American Horror Story poteva succedere di tutto?

Episodio 6×10: il finale romantico che non ci aspettavamo

Quello di American Horror Story 6 è un finale romantico nel senso originario del termine: un addio triste, un eroe che si sacrifica per il bene di chi ama, un personaggio che assiste agli eventi con aria imperscrutabile.

Ma come sempre, cominciamo dall’inizio!

L’episodio parte con un flashback che mostra il Paleyfest seguito a My Roanoke Nightmare (la prima stagione del reality), cui partecipò tutto il cast dello show: i tecnici, gli attori e i veri Shelby, Lee e Matt. E già suona strano che questi ultimi siano compresi tra le star, perché avrebbero dovuto essere i testimoni di una storia orribile e invece sono diventati dei personaggi televisivi.

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Dopo tale digressione si torna al presente, dove Lee, l’unica sopravvissuta tra i concorrenti della seconda stagione del reality, è ovviamente sotto i riflettori a causa degli omicidi che ha compiuto: sono ben tre i programmi (badate bene, non le forze dell’ordine, ma la tv… Il che la dice lunga sulla serietà delle indagini, dal momento che i particolari di un caso tanto scabroso non dovrebbero essere sbandierati dai media, e soprattutto non prima che si sia fatta assoluta chiarezza sull’accaduto) interessati a dimostrare l’innocenza o la colpevolezza dell’ex poliziotta.

Uno di essi si chiama Crack’d, e ci spiega come i vari processi subiti dalla donna si siano conclusi con la sua assoluzione, grazie anche alla deposizione della piccola Flora.

Però è l’inviata speciale del secondo programma a destare la nostra attenzione: perché si tratta niente meno della giornalista Lana Winters, una dei protagonisti di Asylum!

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L’avevamo lasciata con in mano la pistola con cui aveva ucciso il figlio psicopatico, e ora la ritroviamo attiva e più che mai pronta a cogliere al volo la succulenta opportunità di un’intervista esclusiva con Lee: l’argomento è la misteriosa scomparsa di Flora, scomparsa della quale molti incolpano proprio la madre, dato che già in passato ella era stata accusata di aver rapito la bambina.

La nostra Lana Banana è sempre stata un personaggio complesso, diviso tra una sincera voglia di dire la verità al mondo e un intenso desiderio di fare carriera sfruttando le disgrazie di altri: qui la vediamo in tutta la sua innegabile professionalità, eppure ci chiediamo se intenda davvero smascherare il sequestro di Flora per ottenere giustizia o se invece abbia subodorato la fama che potrebbe ancora valerle l’essere stata la prima a scoprire il crimine di Lee.

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In ogni caso, l’intervista viene interrotta ben presto dall’arrivo di uno dei Polk, in cerca di vendetta e furioso per aver perso la propria famiglia (come se sua madre e gli altri non avessero ampiamente meritato di essere uccisi alla stregua degli animali che erano): la questione si conclude con una botta in testa per Lana, un proiettile in corpo per l’aggressore, colpito dalle guardie accorse sul set, e un’ineffabile Lee che ancora una volta scampa a morte certa!

Ma la parte succosa della puntata arriva grazie all’operato del terzo programma, Spirit Chasers: esso invia a Roanoke un gruppo di investigatori del paranormale, tra cui l’attore che nel reality interpretò Cricket (♥); il loro intento è naturalmente quello di riprendere i fantasmi durante il ciclo della Luna di Sangue… Peccato che vengano interrotti prima da Lee, alla disperata ricerca della figlia che, ora lo sappiamo, non ha affatto rapito, e poi dagli spettri della Macellaia: l’orda trucida tutta la troupe, perché il destino di Sidney e gli altri non ci ha insegnato niente, mentre guarda caso Lee si salva il posteriore per l’ennesima volta urlando nella notte “Io sono Highlander!“.

American Horror Story finale
American Horror Story finale
No, scherzo! In realtà assistiamo invece a una scena molto toccante, nella quale la donna può finalmente riabbracciare Flora (sparita a causa dell’amicizia morbosa che la bambina fantasma Priscilla nutre nei suoi confronti).

Ed è adesso che la poesia di questo finale arriva a riempire il cuore dello spettatore: Lee decide di prendere il posto della piccola accanto a Priscilla, in modo da permettere a Flora di riunirsi ai vivi e condurre una vita normale. Dopo aver dato fuoco alla famigerata casa dei Miller, la ragazzina osserva la madre allontanarsi in compagnia della sua nuova figlia fantasma.

Nel frattempo la Macellaia domina il panorama dalla cima di una collina, mentre gli spettri si avventano nuovamente, e senza consapevolezza, sulla casa di Roanoke.

American Horror Story finale
American Horror Story finale

Un finale malinconico, cruento e ricco di sentimento che non può non farci pensare all’essenza stessa di uno spettro: come Lee, come la vecchia casa in fiamme e come tutta la storia del mondo, gli spiriti di Thomasyn non possono far altro che ripetere le stesse azioni in un infinito ciclo di andata e ritorno, e di immobilità.

Parevami di muovere in un mondo di fantasmi
E di sentir me stesso l’ombra di un sogno

(Alfred Tennyson)

Un saluto agli amici di American Horror Story ITALIA !

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