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Un’analisi onesta di 2 Broke Girls, tra pregi palesi e difetti altrettanto evidenti

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Sono passati ormai 3 anni da quando, nel 2017, 2 Broke Girls si è conclusa con la sua sesta stagione, ma non è passato giorno senza che i fan delle avventure a Brooklyn di Max e Caroline ne rimpiangessero il silenzioso declino. Intendiamoci, in partenza questa serie statunitense creata per la Warner Bros. Television e andata in onda nel 2011, ha attirato molto l’attenzione del pubblico, tanto da ricevere numerose candidature agli Emmy Awards fino a vincerne uno nel 2012 per la Miglior direzione artistica. Non si può certo dire che il prodotto nato dalla fantasia di Michael Patrick King e Whitney Cummings non abbia avuto successo!

Ma quali elementi hanno contribuito alla sua escalation iniziale? E quali sono invece i difetti che l’hanno portato a un drastico calo di ascolti e alla conseguente cancellazione? Oggi proviamo a offrirvi un’analisi onesta dei pregi e dei difetti di questa sitcom, tanto divertente e originale all’inizio, quanto ripetitiva e ormai superata alla fine.

2 broke girls

Cominciamo con i pregi di 2 Broke Girls.

Senza ombra di dubbio, ad attirare il pubblico è stata la scelta di concentrare la serie sulle avventure di Max Black (Kat Dennings) e Caroline Channing (Beth Behrs), due giovani donne appartenenti a mondi diversi che, per puro caso, si trovano a dover fare i conti con la difficile vita di Brooklyn. Caratteri opposti, abitudini di vita completamente differenti. Max e Caroline sono il vero e proprio motore dell’azione, che inizialmente prende le mosse dalle loro differenze per dare vita a gag divertenti ed esilaranti, grazie soprattutto alla schiettezza di Max, ragazza senza pretese e dal passato travagliato, e al suo senso dell’umorismo. Dall’ironia che ne scaturisce, 2 Broke Girls trae il suo punto di forza.

Sì, perché la profonda amicizia che con il passare degli episodi le lega sempre di più, deriva anche dall’ambizione con cui si fanno strada nel mondo e dalla loro capacità di non arrendersi mai, nonostante le continue delusioni e gli innumerevoli sacrifici. Le protagoniste di questa serie non si abbattono e inseguono con una grande dose di caparbietà i loro sogni, dimostrandosi un esempio per molti e stimolando nel pubblico la capacità di mettersi in gioco con entusiasmo. Un messaggio importante che non passa certo inosservato e che va ad ampliare la lista dei pregi, insieme alla forte e genuina amicizia tra Max e Caroline.

2 broke girls

La scelta di tutti questi elementi, unita a un campionario davvero variegato di personaggi, all’inizio si è rivelata vincente e poi, invece, ha finito per costituire uno dei numerosi motivi che hanno portato a un calo di ascolti.

Numerosi sono stati a lungo andare i difetti della serie.

Quei simpatici e innovativi personaggi secondari, tra cui lo stravagante Oleg Golishevsky (Jonathan Kite), l’esuberante Sophie Kaczynski (Jennifer Coolidge), il proprietaro del Williamsburg Diner Han Lee (Matthew Moy) e il caro vecchio Earl Washington (Garrett Morris), che all’inizio davano un tocco di freschezza a 2 Broke Girls, a un certo punto hanno cominciato a diventare solo caricature eccessive. Il loro carattere già molto forte e particolareggiato è stato accentuato con il passare delle stagioni, fino ad arrivare a un punto di non ritorno in cui battute e situazioni risultavano forzate e fini a se stesse.

Inoltre, la chimica iniziale tra personaggi primari e secondari si è piano piano trasformata in ripetitività delle gag, divertenti sì, ma ormai non più in grado di stuzzicare l’attenzione del pubblico. In alcuni casi i dialoghi scadono solo in scambi volgari e irritanti.

Oleg

Infine, non possiamo certo dimenticare di parlare di un finale “non finale” (potete cliccare qui se non lo ricordate) che ha lasciato delusi molti fan. Dopo una continua lotta per inseguire i propri sogni e la prospettiva di avere finalmente un bar tutto loro, Max e Caroline perdono ogni cosa e si ritrovano, ancora una volta dove la loro storia e la loro amicizia sono cominciate, nel Williamsburg Diner. Un finale frettoloso e che non ha permesso di chiudere tutte le questioni rimaste aperte.

Con il senno di poi, la decisione di mettere la parola “fine” a 2 Broke Girls non è stata una scelta sbagliata, per quanto forse si sarebbe dovuto concedere qualche momento in più per dare un finale degno a tutti i personaggi che, da un certo punto in poi, non sembrano più aver avuto un’evoluzione.

Un vero peccato che una serie tanto amata si sa trasformata nell’ennesimo prodotto rovinato dall’eccessivo numero di stagioni, ma questo non ci impedirà di avere sempre nel cuore le due fantastiche coinquiline e il loro ottimismo nei confronti della vita.

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