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Cosa vuole davvero la Delos di Westworld?

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul primo episodio della seconda stagione di Westworld

Votate chi vi pare: il risultato finale sarà il medesimo. La deriva populista e la totale sfiducia nei confronti dei politici che governano il nostro Paese porta tantissime persone a pensarlo, e i Simpson avevano ironizzato sull’argomento nel lontano 1996. Ricordate cosa succede nel primo episodio dell’ottava stagione? Bill Clinton e Bob Dole, protagonisti di uno special di Halloween indimenticabile, vengono rapiti dagli alieni Kang e Kodos, artefici di un piano machiavellico: sostituirsi ai due candidati alla presidenza degli Stati Uniti dopo averne assunto le sembianze fisiche e sottomettere gli abitanti della Terra, complici inconsapevoli di un voto farlocco. Oggi, a distanza di 22 anni, potremmo “rivivere” quell’episodio. Grazie a Westworld. E ad una teoria molto discussa su Reddit dopo la premiére della seconda stagione.

Westworld

Tutto è nato con una delle sequenze più criptiche e, allo stesso tempo, illuminanti di Journey into Night, già analizzata da Vincenzo Bellopede nella recensione che troverete in fondo all’articolo. Bernard e Charlotte, sopravvissuti alla strage messa in atto nel finale della prima stagione, si ritrovano a vagare per il parco fino ad arrivare ad una base segreta della Delos, società che controlla Westworld. È in questa fase che la Hale, direttore esecutivo del consiglio d’amministrazione, fa una rivelazione molto importante: la Delos acquisisce il DNA di tutti i visitatori. Perché lo fa? E, soprattutto, cosa vuole davvero?

Rispondere non è semplice, ma è indispensabile fare un tentativo. La prima stagione di Westworld ha messo in luce gli obiettivi di Robert Ford e Arnold Weber, creatori del parco, gettando tuttavia più di un’ombra sugli intenti della misteriosa società, ancora avvolti dalla nebbia. Lo spunto offerto da Charlotte potrebbe aver dato un indizio decisivo. Stiamo vivendo in un tempo in cui la centralità della tutela dei dati personali, ceduti senza volerlo in cambio di servizi “virtuali”, è assoluta, ma con il DNA si potrebbe andare molto oltre. Soprattutto se si ha a che fare con personaggi facoltosi (Westworld non è certo alla portata di tutti) e potenti. Potenzialmente replicabili.

Secondo quanto sostiene questa teoria, infatti, la Delos utilizzerebbe il DNA dei visitatori di Westworld (e, probabilmente, degli altri parchi) per creare degli host che andrebbero poi a sostituire alcune delle persone più influenti della società (leader politici, artisti e non solo), accrescere il proprio potere e diventare (se non è già) forza egemone nel mondo. Inutile dire che conseguenze sarebbero pazzesche e offrirebbero a Westworld l’assist per entrare in una nuova dimensione narrativa, oltre che prestare il fianco a svariate ipotesi. Una, per esempio, vedrebbe coinvolto anche un fantomatico host con le sembianze del Man in Black, ma è meglio attendere qualche conferma prima di avventurarci in questo senso. D’altro cantol’aspetto che sostiene maggiormente questa teoria porta con sé anche le perplessità principali.

Westworld

Il colpo di scena, infatti, non sarebbe altro che un omaggio a Futureworld, sequel fantapolitico di Westworld (film di Michael Crichton dal quale è tratta la serie omonima) con protagonista Peter Fonda. La pellicola, uscita nel 1976, portò avanti le vicende narrate tre anni prima con uno sviluppo a noi familiare: l’obiettivo finale del Dr. Schneider, figura sinistra del parco divertimenti della Delos, prevede la sostituzione delle autorità provenienti da tutto il mondo, presenti alla cerimonia d’inaugurazione, con degli androidi perfettamente somiglianti. Il cerchio si chiude, ma ci lascia un dubbio: Jonathan Nolan, showrunner di Westworld, ha dichiarato poco tempo fa di aver concepito la seconda stagione con un piano per evitare che le teorie dei fan diventino realtà (come è successo, a più riprese, nel corso della prima). E un plot twist direttamente ispirato dal sequel del film di Crichton sarebbe, in questo senso, una pessima idea. Staremo a vedere, ma una cosa è certa: la ricerca della Porta è appena iniziata. E non solo per il nostro William.

Antonio Casu 

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