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#Venerdì Vintage – La sostenibile leggerezza di Will & Grace

Will & Grace è una delle Serie Tv più iconiche nel mondo seriale. Andata in onda tra il 1998 il 2006, riesce a conquistare fin da subito il pubblico con le sue otto stagioni che, tra il 2017 e il 2020, arriveranno a undici. Un successo, questo, che è riuscito a superare gli anni e a tornare più forte di prima anche nei giorni nostri. Il suo ritorno è stato uno dei più attesi e ha confermato definitivamente il potenziale pazzesco che una Serie Tv come Will & Grace ha sfruttato fino all’ultima briciola.

Stiamo parlando di un prodotto che ai suoi esordi fu totalmente rivoluzionario: le sue tematiche, legate all’omosessualità, si imposero nei confronti di una società che schivava l’argomento non sapendone neanche trarne normalità. Questo fu uno degli aspetti più incisivi all’interno di Will & Grace.

Ciò che lo ha contraddistinto in maniera così sostanziale, infatti, fu proprio l’utilizzo che fece dell’argomento dell’omosessualità: era un dettaglio irrilevante, normalissimo. Non era posto come un problema, ed era affrontato con leggerezza. Quella leggerezza che ha da sempre contraddistinto Will & Grace.

 Will & Grace

La leggerezza, all’interno dell’iconica comedy, si insidia dentro ogni situazione, dialogo ed evento. Si rende protagonista dell’intera trama e non lascia spazio a nessun dramma, a nessun estremo. L’amicizia viene messa al primo posto ed è la concretizzazione effettiva della leggerezza che invade Will & Grace: i rapporti sono fatti di complicità, battute pronte, iconicità.

Il loro modo di vivere le giornate è la forza trainante delle undici stagioni: abbiamo bisogno di una boccata d’aria fresca, così lontana da noi eppure così vicina. Necessitiamo dei loro problemi per scoprire la loro semplicità nel raggirarli, affrontarli e viverli come solo quattro americani folli come loro possono fare. Guardare Will & Grace significa avere delle abitudini: andare a prendere il caffè con loro, ascoltare la voce stridula di Karen prendere in giro Grace e sopportare il narcisismo di quest’ultima. Significa imparare dalla pazienza di Will e dallo spirito libero di Jack.

Ci sono dei prodotti che sono destinati a farci sentire a casa nonostante tutto, nonostante gli anni, nonostante i cambiamenti.

 Will & Grace

Will & Grace è una serie rivoluzionaria. Una serie che è riuscita, alla fine degli anni 90, a trattare l’argomento dell’omosessualità senza trattarlo. Nessun moralismo, nessuna frase politicamente corretta, nessun metodo per far comprendere al telespettatore quanto nobile sia la libertà. Tutto viene trattato solo con normalità, come tutte le altre serie trattavano gli amori eterosessuali. Proprio questa è stata la chiave fondamentale per riuscire a dare a Will & Grace l’elemento di cui ci siamo innamorati, e di cui non avremmo mai potuto fare a meno.

Perché è proprio questo il centro di tutto. Quella semplicità che diventa normalità abbattendo tutti i limiti che ci imponiamo, e nel caso specifico tutti i limiti della società. Will & Grace ha deciso di sconfiggere i tabù senza parlarne, senza dichiarare la propria volontà di farlo. Si è lasciata andare a un racconto che non voleva far altro che narrare le storie di quattro americani, e non era importante chi amassero. Non erano quelli i dettagli rilevanti.

Ciò che importa erano le loro follie, i capelli di rossi di Grace, l’aria spavalda di Jack, la compassione di Will e l’apparente superficialità di Karen.

 Will & Grace

I loro difetti venivano lentamente fuori, la loro crescita si rendeva protagonista dell’intera serie e questa era l’unica cosa che davvero contava dentro Will & Grace. La spontaneità di cui la serie si è vestita ha salvato lo show da ogni possibile dimenticatoio, e lo ha reso infallibile. Non accadrà mai che qualcuno possa scordare la sensazione di serenità e leggerezza che questo prodotto è sempre riuscito a dare. Ha incastrato le vite di un gruppo di individui che semplicemente dovevano stare insieme.

Di solito, nei più vari prodotti, ci si trova e si sceglie di rimanere insieme nonostante tutto, ma non in questo caso. Ciò che viviamo qui è un’esperienza diversa, è l’esempio concreto di quattro vite che dovevano coordinarsi e costruire un’esistenza fatta di una leggerezza che solo insieme potevano raggiungere.

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