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#VenerdìVintage – 10 cose che non hanno funzionato in X-Files

3. Consorzio: fidarsi è bene, non fidarsi è troppo scortese quindi “voglio crederci
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Nella sesta stagione, molti misteri sembrano essere svelati. Tra questi, quello che spiega il patto stipulato tra il “consorzio” (l’occulta cerchia ristretta di persone per le quali passano le decisioni ultime del mondo intero) e la razza aliena: il “consorzio” (è evidente che Carter avesse una certa fretta nel lavoro di nomenclatura, come gli stessi “cacciatori di taglie alieni” sembrano suggerire dal nome) permette la graduale invasione aliena, accettando di agevolare la diffusione dell’olio nero, a patto che gli stessi membri del consorzio e le rispettive famiglie vengano risparmiate.
C’è una sola, semplice domanda che spiega l’ambiguo: qual è l’iniezione di buonsenso e fiducia nel prossimo che ti spinge a pensare che, una volta conquistato il mondo, gli omini grigi ti invitino a pranzo la Domenica e per una partita a scacchi (alla quale sei condannato a perdere ogni volta, per forza di cose) il Mercoledì pomeriggio prima del “baby-shower ibrido umano-alieno”?

 

4. Prolissità: “avanti, manca solo un decennio e forse la nostra serie parlerà di fatti di cronaca, ci siamo quasi”
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Finché c’è budget, c’è speranza. Questo è certo. Ma salvo l’eventualità che Carter volesse acquistare una rete per una programmazione esclusivamente riservata al suo show, è inevitabile che il dilungarsi eccessivamente con puntate auto-conclusive (che spesso hanno ritrattato il medesimo tema cambiato di qualche dettaglio) è controproducente ai fini della mitologia stessa. Questo perché, talvolta, si finisce facilmente per dimenticare riferimenti e ruoli solo accennati ma utili alla trama, con la stessa facilità con cui ci capita di dimenticare ciò che stavamo per d… dov’eravamo rimasti?

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