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ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere SPOILER su The Witcher.

Caparbia, intelligente e forte. Yennefer di Vengerberg è un personaggio che rimane sicuramente impresso. Mossa da passioni violente e dal desiderio di potere, la maga è fiera e testarda, pronta a tutto pur di ottenere ogni cosa. Perché è questo quello che vuole. Il controllo assoluto, un’indipendenza completa per poter sopravvivere senza l’aiuto di nessuno. Un’urgente necessità in un mondo oscuro e terrificante come quello del continente, popolato da creature grottesche e uomini che spesso sono peggio dei mostri. In un universo del genere, il bene e il male si riversano l’uno nell’altro, creando un’inevitabile e dilagante dualità.

Dal carattere impetuoso, Yennefer è sempre in una costante lotta contro sé stessa: sedotta dalla sete di potere e vendetta da un lato, bramosa di una connessione intima dall’altra. La sua umanità è ben celata dai suoi lati d’ombra, alimentati da un vortice di frustrazione, rabbia e confusione. Le dirette conseguenze di un’infanzia tragica, segnata da un aspetto fisico deforme, e il disprezzo del padre. La maga cresce in un contesto brutale e disumano che nutrirà tutte le sue insicurezze e paure. Oltre che un risentimento nei confronti di una umanità indifferente e amorale, attenta solo ai propri interessi.

Schiacciata dal proprio aspetto e dalla mancanza di autostima, la giovane Yennefer è una ragazza insicura. Ma non per questo priva di coraggio. Gettata nel fango e venduta per soli quattro marchi, non ha paura di opporsi e di far sentire la propria voce. Nonostante la denigrazione e le calunnie subite, quell’involucro sgraziato nasconde una forza impressionante, un bagliore dall’intensità unica.

Una bellezza che trabocca dagli occhi color ametista. Specchio di un’anima tanto irrequieta quanto ferma.

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In quello sguardo travolgente arde tutto il tormento di una donna umiliata dalla propria famiglia, così come dalla Confraternita. Ma a differenza di quella del padre, la crudeltà di Tissaia sarà fondamentale per la sua rinascita. Nelle mura di Aretuza riuscirà a sprigionare tutto il suo potenziale, dimostrando un talento impressionante e spaventoso. Ma nemmeno questo è sufficiente. La maga, ancora deforme e annichilita, vuole di più. Vuole tutto. Per poter riprendere il controllo su sé stessa, deve cambiare forma. Ed è così che risorge dal sangue e dal sudore, temprata dal magma come un quarzo prezioso. Yennefer rinasce come un’agente del caos, sensuale e pericolosa. Finalmente libera dalle deformità, ma non dall’ambizione e il desiderio di autocontrollo.

Con il suo aspetto, cambia anche il suo comportamento. La maga di Vengerberg sceglie di usare il proprio potere per sé stessa. Decide di porsi nelle situazioni che desidera, non in quelle che gli altri hanno scelto per lei. Dopo una vita di umiliazioni e degrado, è giunto il momento di ottenere ciò che più brama, non importa quale sia il prezzo da pagare. Furba e scaltra, Yennefer affina l’arte della manipolazione e dell’inganno. Sempre lucida e vigile, attira le proprie prede con calici di cristallo, ricolmi di invitanti promesse, nascondendo la verità dietro ingannevoli coppe di ametista.

Il suo corpo eternamente seducente diventa uno strumento con il quale controllare l’opinione che gli uomini hanno di lei. Ma anche per reclamare il suo diritto di agire. Infatti, per quanto individualista ed egoista, nella maga c’è un forte desiderio di cambiare il mondo in cui vive.

A differenza di altri personaggi di The Witcher, Yennefer non accetta lo status quo.

La maga odia i valori patriarcali che governano il continente. Una realtà che trova oppressiva, vile e discriminatoria. Ed è per questo che decide di usare la propria influenza per sussurrare consigli ai re e guidarli verso un nuovo futuro. La Signora di Vengerberg non si inchina mai a nessun uomo, ma non sfugge nemmeno alle responsabilità del proprio ruolo. Da questo punto di vista, Yennefer è forse la vera eroina della storia, l’unica con la volontà e il potere di cambiare il mondo.

Capace di gestire e gestirsi nelle situazioni più difficili, influisce su cambiamenti significativi e sfida ciò che ritiene ingiusto e spregevole. Non accetta ciecamente la forza trainante del destino, ma si fa artefice del suo stesso percorso, spesso a discapito degli altri. Luce e oscurità viaggiano attraverso questa donna magnetica e voluttuosa, il cui fascino va ben oltre l’aspetto: l’attitudine unica e bellicosa, il portamento elegante, lo sguardo indomito. L’inebriante profumo di lillà e uva spina capace di far fremere anche l’imperturbabile Geralt di Rivia.

In un mondo feroce e spietato, Yennefer è un’antieroina estremamente umana.

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La maga si presenta sicuramente come una donna diretta, vigile e risoluta. Ma dentro di sé desidera un’intimità profonda che possa risvegliare quell’umanità oscurata dalla scelta del potere. Ma come può mostrarsi fragile in una realtà sempre pronta a sfruttare le debolezze altrui? Le paure e le insicurezze del passato hanno aumentato il caos che regna dentro di lei, rendendola potente. Ma anche molto più difficile da avvicinare. Ancora di più se non può avere la certezza che l’affetto condiviso sia reale.

Geralt cede ai suoi desideri e lega il proprio destino a quello della maga, l’unica capace di allontanare i suoi incubi e le sue inquietudini. Una scelta egoistica che purtroppo gli costerà la stessa Yennefer. Ma lo strigo non è l’unico ad aver perso qualcosa. Dopo anni di viaggi alla ricerca della forza e del prestigio, la maga si rende conto che ciò che le manca è qualcosa che non potrà mai avere: la maternità. O meglio, la possibilità di decidere se diventare madre o meno. Il prezzo da pagare per la bellezza è inaccettabile per una donna che desidera il controllo sopra ogni cosa. Ed è per questo che farà di tutto pur di riappropriarsi di quella scelta.

Nell’universo di The Witcher, così come nel nostro, scegliere significa rinunciare.

E per quanto non voglia precludersi niente, alla fine anche Yennefer mette da parte i propri interessi per il bene superiore. Libera ormai da ogni restrizione, sprigiona tutto il suo potere attraverso le fiamme, le lacrime e urla disperate. Non più un’agente del caos, ma solo caos. Non più una gemma da ammirare, ma un fuoco inarrestabile e letale. Le fiamme radono al suolo il campo di battaglia, così come tutte le sofferenze, ingiustizie e tormenti di una vita sconfortante e traumatica. Ma per la quale vale comunque la pena lottare.

Conclusa la battaglia, Yennefer scompare in mezzo al fumo. Di lei nessuna traccia. Ma, nonostante il silenzio tombale delle macerie faccia presagire il peggio, siamo certi che rivedremo brillare ancora quelle due splendide ametiste.

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