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Jaskier non è solo il tormentone dilagante di The Witcher

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Negli ultimi giorni impazza il fenomeno The Witcher, grazie a un bravissimo Henry Cavill ma soprattutto grazie alla canzone “Toss a Coin to Your Witcher”, entrata nella testa di tutti, persino del suo interprete Joey Batey (non avete idea di cosa abbia passato per questo). Quest’ultimo è l’attore che dà il volto a Jaskier, un bardo all’apparenza non molto capace che un giorno incontra Geralt di Rivia in una locanda. Finalmente l’occasione che aspettava da una vita si schiude di fronte ai suoi occhi e non può far altro che afferrarla, insieme a un bel pugno nello stomaco. Il suo talento sboccia già nella sua prima apparizione entrando di diritto nei cuori di chi lo ascolta per simpatia e per bravura.

Non è un personaggio sconosciuto, infatti nei videogiochi il suo nome è Dandelion, mentre nei libri è Ranuncolo, in lingua polacca “Jaskier”. Un personaggio che, seppur involontariamente, guida il cammino di Geralt e ne diventa amico, sebbene quest’ultimo non voglia ammetterlo. Senza di lui non avremmo la stessa storia e avremmo, invece, un lupo bianco più solitario. Il bardo è una scheggia impazzita, tanto che il suo estro e la sua parlantina lo mettono facilmente nei guai. Tuttavia sono la cosa migliore che sia capitata allo strigo, che grazie al bardo ha potuto incontrare il suo destino.

The Witcher, Jaskier

Yennefer è il primo di questi incontri del tutto inaspettati ma necessari. Geralt è intento a pescare un Djinn, un genio della lampada, che esaudisca i suoi desideri. Il bardo vuole impossessarsene a sua volta perché vuole diventare famoso e che i suoi rivali perdano la voce, come dargli torto? Purtroppo si invischia in qualcosa di pericoloso e potente. Geralt, che conosce i rischi, cerca di fermarlo ma è lui a liberare il genio così un enorme potere si manifesta. Ne paga le conseguenze, ovviamente, Ranuncolo che rischia di perdere la voce e la sua stessa vita.

Servono cure, ma quelle normali non bastano. Servono rimedi magici che solo una persona può dargli in città: Yennefer. Il Witcher fa di tutto per salvare l’amico e, nonostante non mostri paura o alcuna emozione, capiamo che ci tiene davvero allo sciocco bardo. È evidente come abbia creato un rapporto empatico con lui e voglia preservarlo. Questo lo conduce verso nuovi legami che normalmente farebbe fatica a creare ed è questa, in fondo, la funzione di Jaskier. Non gli ricorda il suo lato umano, quello per lo strigo sarebbe un’offesa, ma piuttosto cosa va salvato degli umani e perché vale la pena averli accanto.

Jaskier

La sua incredibile capacità di infilarsi nei guai e sotto le gonne di donne sposate porta Jaskier a chiedere per una volta l’aiuto del freddo e temibile amico. Teme seriamente per la sua vita, ha così paura che sfida il suo timore verso il guerriero mutante per essere difeso. Geralt è l’unico che gli vuole bene e con il quale si sente al sicuro, per questo quando viene convocato per suonare alla corte di Cintra, sicuro di avere qualche sposo geloso che vuole fargli la pelle, gli chiede di scortarlo senza attirare troppo l’attenzione. Riesce persino a fargli togliere l’armatura in favore di abiti più eleganti, confermando quanto ascendente possa effettivamente avere sul Witcher.

Incredibilmente la presenza di Geralt al banchetto segna il destino di Jaskier, che si salva da uno dei mariti, ma anche quello dello strigo stesso. The Witcher si tinge di toni un po’ rock, al contrario del suo predecessore cinematografico, mentre sullo sfondo c’è la scelta del futuro marito di Pavetta, futura madre di Ciri. Un bardo come lui potrebbe scrivere un centinaio di storie con quello che sta per succedere sullo sfondo delle sue note. Popoli in cerca di alleanze forti, un uomo che reclama la mano della donna amata grazie a un vincolo di onore, e un Witcher che si schiera in favore del rispetto e dell’amore. Geralt ancora non sa che si sta per legare inevitabilmente a questo regno.

The Witcher, Jaskier

Ranuncolo diventa la chiave di volta che trascina con divertimento e follia Geralt verso il suo futuro mentre noi troviamo un personaggio con cui possiamo identificarci. Tanto che quando lo strigo lo allontana, preso da un impeto di rabbia, sentiamo la sua tristezza come nostra. Sappiamo che l’unica cosa che vuole davvero è essergli amico a costo della vita. Perché la verità è che Jaskier non ha alcuna abilità particolare, non sa combattere né tantomeno conosce la magia. Rischia lo stesso la vita per stare accanto al suo amico e raccontare le situazioni in cui si ritrovano. È di fatto il lato romantico di The Witcher, il nostro stesso bisogno di raccontare le storie che viviamo tutti i giorni.

Come si può non amarlo? Quando un bardo di umili origini ha la fortuna di viaggiare con Geralt di Rivia scrivere diventa facile. Specie se quel bardo sa incantare le corde del suo liuto come sa incantare le corde dell’anima.

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