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The Walking Dead 5×16 – Risvegli, minacce, conquiste e brividi: un finale da urlo

Mi credete? Ho ancora i brividi… Vedere Morgan è stato come ritrovare un vecchio amico a cui vuoi bene. Forse li avrà avuti anche Rick quando lo ha visto. Forse tutti noi. La 5×16 di The Walking Dead parte così: c’è quest’auto abbandonata nel bosco, schiacciata su di un’albero, e Morgan è dentro che dorme, si sveglia, apre gli occhi e guarda fuori la luce del giorno, cerca il suo portafortuna, è li’… e sorride.

La scena è avvolta nella soffice musica della colonna sonora e come una pioggerellina di piccoli diamanti illumina l’espressione del suo viso in un aura speciale. Lo vediamo nel bosco con la sua solitudine di uomo che ha oltrepassato anche il livello della follìa… davanti alla follìa, affrontare la visita del pericolo con la sagacia dei più forti, con la sua voce calda, pacata, reagire con bontà e con la calma verso il suo prossimo anche se malintezionato. Il dialogo con il tipo che gli punta la pistola è a metà tra il folle e il surreale ma i discorsi e le pretese del marchiato a W sono decisamente troppo strane. E così, assistiamo a un Morgan in versione ‘zen’ costretto a difendersi e mettere k.o. i due assalitori dopo averli pregati a più riprese di andarsene, per poi chiuderli dentro la macchina e suonare il clacson, non senza prima portarsi via il suo amuleto magico.

Scusatemi ma ho un debole per questo personaggio che ha avuto la sua evoluzione ‘nell’ombra’ (perchè non lo vediamo mai!) e che a tutti gli effetti si eleva a ‘grande guida spirituale’ di The Walking Dead. E’ emozionante il suo sorriso, come può esserlo quello di un nuovo amico, soprattutto se ti salva la vita quando sei rinchiuso in una macchina circondato da zombie! Troppo forte l’incontro con Aaron e Daryl, che gli chiede – Perchè ci hai salvati?– e Morgan gli risponde con semplicità disarmante – Perchè tutte le vite sono preziose, Daryl!

Ed è troppo ‘curioso’ anche come Morgan guardi sbalordito Daryl quando centra con precisone un vagante, così come è spettacolare la faccia di Daryl che guarda lui quando legge la frase sulla mappa : Morgan stava cercando Rick e si è perso. E così lo invitano ad andare con loro ad Alexandria…ha trovato davvero quelli giusti!

E ad Alexandria, intanto, si respira aria di processi, Deanna è scura per quello che è successo e organizza la riunione per espellere Rick. Rick, grande anima e cuore pulsante di The Walking Dead è adesso come un recluso in castigo, vediamo anche lui svegliarsi un pò acciaccato, ed anche lui ride , in un parallelo con Morgan, anche lui sembra solo adesso, sa di aver sbagliato o almeno esagerato e lo ammette, ma il gruppo è comunque dalla sua parte.

Con ognuno di loro Rick ha un rapporto speciale, intimo, basato su una fiducia assoluta cresciuta nel tempo. Infatti c’è Michonne che lo punta quando si sveglia, con un muso imbronciatissimo (questa volta mi ha ricordato Arnold!) ma che ci tiene da morire e gli dice amorevolmente – Sarò sempre dalla tua parte -. Carol è un po’ più l’amica del cuore quando si tratta di complottare e architettare piani e far uscire la parte vera di Rick, quella che alla difesa preferisce l’attacco. Carol non ci gioca più da molto ormai in difesa, e non smette mai di sollecitare anche lui. Ma anche Maggie e Glenn lo difendono tutti uniti, anche Abraham gli fa visita. Il gruppo è compatto dalla sua parte. Era la forza che ammirava tanto la Monroe d’altronde. La forza dell’unione del gruppo anche questa volta fa la differenza. – Succederà qualcosa, ma non sei tu che devi farla succedere – gli dice Michonne. E infatti qualcosa succede: il prete – non prete questa volta – si dimentica di ‘chiudere le porte’ e lascia il cancello aperto.

Basta un attimo di distrazione (o di stupidità fate voi) e Alexandria è contaminata, il pericolo è sempre dietro l’angolo e Rick lo ricorda spesso. Infatti lo fiuta subito, accorgendosi dell’intrusione per delle macchie di ‘sangue vagante’ sull’entrata, e pronto chiude porte e portoni, insegue lo zombi intruso strozzandolo con una tal forza da farselo scoppiare in faccia. Se non ci fossimo accorti tenesse a quel posto ora ne siamo convinti!

Nel bel mezzo del processo quindi ecco che lo vediamo apparire sporco marcio di sangue buttare il ‘pericolo-del-dietro-la-porta’ che questa volta è dentro, lì davanti a tutti, perchè lo vedano e si rendano conto. – Voi capirete! – esclama con sicurezza. Infatti all’improvviso succede qualcosa, come aveva preannunciato Michonne: Pete è impazzito e attacca la platea al grido di ‘Non è casa tua’ e nell’irruenza taglia la gola a Reg, il marito di Deanna. Ora è evidente che il pericolo era già dentro Alexandria e lo sguardo della Monroe si indurisce di colpo, tracima più odio lei di tutti gli altri in mille battaglie accumulate (come dire quando ti tocca di persona è un’altra cosa), basta un cenno e Rick esegue. Uccide Pete e si erge a tutti gli effetti a nuovo capo di Aexandria. Ma proprio in quel momento dell’esecuzione, dopo tutto quel tempo, c’è finalmente il ricongiungimento tra le due anime grandi di The Walking Dead, i primi dei primi, Rick e Morgan. All’evidenza anche i due modi differenti di risolvere le situazioni.

Ci chiediamo cosa avrebbe fatto Rick con i due tipi del bosco al posto di Morgan? E viceversa Morgan come avrebbe gestito la situazione Pete? Un pò di mazzate e si sarebbe calmato? Puo’ darsi, ma come abbiamo visto, neanche le minacce ‘criminali’ di Carol, questa volta coltello alla gola, hanno prodotto risultati con ‘la piccola nullità’ Pete, se non per lei di prendersi tutte le rivendicazioni subite nel suo passato e con quel meraviglioso – Rivoglio il piatto pulito quando hai finito! – (sbattendo la porta) ci mette anche il ‘fiocco’!

Fantastica Carol! Cadono quindi tutte le buone maniere democratiche della Monroe con questo episodio e vediamo salire in cattedra Rick, che passa da appestato’ malvisto per strada dagli alexandrini, al portatore della verità. – Noi sopravviveremo – rassicura tutti Rick. Ad Alexandria infatti dovrebbero ringraziare che c’è lui e il suo gruppo prova a spiegarlo in vari modi, lo dice Michonne giustificandolo per averne viste tante ‘lui è quello che sarete voi, se sarete fortunati’ ,poi Carol ancora con il sorrisetto di circostanza fa leva sul fatto che può proteggere ‘i poveri indifesi come lei‘, ed in parole più spicciole AbrahamC’è un vasto oceano di merda e voi non sapete un cazzo – (pane al pane vino al vino e chapeau por il bon ton davanti alle signore, secondo me ci stava anche il rutto) – E Rick ne conosce ogni centimetro, anche di più’– Poi interviene Maggie che evoca anche il padre Hershel, parla di Rick come un capofamiglia che ha a cuore anche le famiglie degli altri. Maggie anche lei si eleva quasi a santità quando prende la mano di Gabriel e lo fa alzare, bloccando anche Sasha che disperata aveva chiesto aiuto al prete e si era vista rispondere un secco – No! – provocandola e caricandola anche dei sensi di colpa per la morte di Bob e Tyreese, come se non avesse già tanti problemi poverina!

 

Tra le macerie del suo stato mentale l’abbiamo vista fuori dal recinto trasportare un carrello con un cadavere e poi gettarsi anche lei nella fossa come in una simbiosi con la morte. Mentre Gabriel poco prima aveva provato a sfidare il suo tormento uscendo fuori spogliato della sua divisa da prete, in bianco pronto a macchiarsi, a sfidare il peccato che lo logora dentro. E lo vediamo ancora una volta non resistere al pianto dopo aver ucciso un vagante e poi un altro e se ci fate caso sempre con una pietra, passando forse da Giuda a Caino in questo vorticoso percorso mentale. Le sue lacrime tra le mani e il conforto di Maggie però sono sinceri. Perchè si può ricominciare anche dai propri sbagli dopo averli compresi veramente, come il passo indietro di Sasha, che per la prima volta chiede aiuto anche se non lo trova, ma che siamo sicuri troverà, proprio perchè il gruppo è unito grazie alla sua grandezza di spirito di unione.

Come dimostra Glenn, che dopo esser stato sparato e inseguito da Nicholas per ucciderlo riesce a ribaltare la situazione e metterlo alle corde puntandogli la pistola alla testa. Gli autori ci hanno fatto prendere un bello spavento con Glenn questa volta, ce l’hanno voluto far credere morto a più riprese, ma è invece bellissimo vederlo ancora in piedi aiutare Nicholas a tornare a casa dopo averlo risparmiato. Glenn ancora una volta da grande uomo valoroso insegna cos’è il perdono: respect!

 

La 5×16 di The Walking Dead sembra quindi la puntata della ‘pace‘, del risveglio dell’umanità perduta nella disumanità dell’apocalisse. La puntata dei risvegli, di Morgan nella macchina all’inizio, poi di Rick sul materasso per terra, e poi ancora di Tara che si riprende dall’incidente accolto dal sorriso di Rosita. Dal pentimento di Padre Gabriel, a quello di Nicholas, a Rick stesso con Michonne sulle armi tenute nascoste, ai chiarimenti tra Abraham e Eugene, che scopriamo ancora non si erano mai parlati dal giorno del sabotaggio e lo ‘scienziato’ pur con i suoi discorsi elaborati fa breccia nel cuore del baffo che si vede gli vuol bene ..anche se non lo capisce.

Di nuova presa di coscienza, come Jessie che da ragione a Rick …attraverso il riflesso della finestra intatta. E mentre Alexandria sta cominciando a imparare la lezione, Judith guarda il carillon contenta in braccio al fratellone Carl , Carol gonfia il petto di orgoglio a Rick nuovo capo popolo, ma nella sequenza incrociata finale vediamo i flash di quel posto strano e i due tipi loschi di inizio puntata che sfogliano le fotografie perse da Aaron nella macchina..

A contrapporsi a questo clima di compattamento e di belle intenzioni e momenti nella comunità alexandrina infatti, c’è all’orizzonte una minaccia terribile imminente. Vediamo Michonne ‘nel fuori onda’ riabbracciare la sua spada astrale (bentornata guerriera!). Siamo sicuri che dovrà usarla e come. ‘Wolves not fair‘, lupi non lontano, c’è scritto sulla macchina della trappola in cui erano caduti Aaron e Daryl. Continua il puzzle misterioso delle W. E vediamo il tipo del poncho rosso vagare ormai trasformato e rantolante per quel posto sinistro dove si vedono movimenti a dir poco perversi e inquietanti: e’ stato ucciso proprio da loro, i marchiati W, per questo non lo trovavano.

E’la cosa che si avvicina di più ai film adesso – dice il tipo ad inizio puntata a MorganPrenderò anche te e non sarai esattamente vivo – Vediamo corpi mutilati appesi e un rumore di motosega in fuori campo, e una sorta di ‘zombie party’ con tanto di musichetta da dondolamento sospiroso. ‘Love and mercy that’s what you need tonight love and mercy to you and your friends tonight’ (Amore e misericordia è quello che ti serve stasera, così amore e misericordia per voi e i vostri amici stasera).

Cosa si sono inventati? cosa sono quelle pratiche strane che ‘si avvicinano ai film’? In quel dialogo surreale con Morgan il tipo dice – …Hanno messo delle taglie sulle teste dei lupi, hanno coinvolto i natìvi per dar loro la caccia, non c’è voluto molto per ucciderli tutti. Ora sono tornati… – indicandosi la W sulla fronte. Chi sono? Chi sta tornando? E poi ancora dettagli poco chiari ma che lasciano intendere qualcosa di davvero strano –Alcune tribù da queste parti, pensavano che le prime persone fossero lupi trasformati in uomini

Wolves not fair, c’è scritto sulla macchina. I Wolves stanno arrivando. Ora ce ne andiamo in letargo cari walkers, dormite bene perchè al risveglio questa volta si prospetta qualcosa di più terrificante che mai!