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Serie TV - Hall of Series » The Walking Dead » Le torture di Negan non sono la cosa peggiore per Daryl

Le torture di Negan non sono la cosa peggiore per Daryl

Crudele. La parola che meglio descrive questa nuova stagione di The Walking Dead è senza dubbio questa.

Non ci siamo ancora ripresi del tutto dallo shock della prima puntata che già ci ritroviamo a patire le sofferenze di uno dei personaggi da sempre più amati, il nostro caro Daryl. Il duro dal cuore tenero, il badass, il lupo solitario che con il tempo capisce l’importanza di far parte di un branco, diventata poi una vera e propria famiglia, per la quale farebbe di tutto.

Nell’ultimo episodio andato in onda, dopo un breve attimo in cui gioiamo nel vederlo come mamma l’ha fatto, ci pervade un senso di tristezza, di solitudine, di confusione. Tutto ciò che prova Daryl, le sue sofferenze fisiche e psicologiche, le sentiamo anche noi. La musica incessante, che si ripete fino allo sfinimento, le parole di Dwight, di Sherry, di Negan, rimbombano nella sua testa, insieme ai suoi pensieri, che sono anche più forti dell’irritante canzoncina. Eppure, una cosa è molto chiara dall’atteggiamento di Daryl: stare in quella cella, nudo, mangiare panini conditi con cibo per animali, non è la cosa peggiore che gli sia successa. Non ha paura, nemmeno quando Negan parte di getto contro di lui con la sua Lucille pronta a colpire. Non è ancora il fondo, e non vuole arrendersi così facilmente. Subisce torture di ogni genere, ma non cede.

The Walking Dead

Fino ad arrivare quasi a fine episodio, quando dopo aver tentato invano la fuga, capisce che non ci sono altre vie di fuga, non ci sono altre scelte, oltre a quelle che offre Negan, che scelte in realtà non sono. Qualunque cosa decida, Daryl finirà con il perdere la sua dignità, e non solo. Le scelte che gli offre, in altre parole, sono: O morire, o lavorare come uno schiavo, o diventare uno dei leccapiedi di Negan. E questa scelta dipende da un’unica, sola domanda: “Chi sei tu?”. Non è una domanda così semplice, non in quella situazione, non per Daryl. Un altro probabilmente avrebbe risposto più velocemente, avrebbe accettato il compromesso per avere quelle comodità che Negan offre se accetta di essere lui. Ma non Daryl. Lui tace, per secondi che sembrano minuti, non risponde. Al secondo tentativo di Negan, siamo curiosi almeno quanto lui di sapere cosa risponderà Dixon.

Accetterà di essere Negan? Si piegherà davvero al suo volere? Lo farà solo per avere la sua fiducia, per poi farlo fuori quando meno se lo aspetta? Tutte queste domande svolazzano nelle nostre teste in quei secondi di completo silenzio. Silenzio spezzato dalla stanca voce di Daryl, che con un fiato di voce risponde:

The Walking Dead

In quel momento ho immaginato Daryl in versione Thug life.
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E così, Daryl ci fa capire che non è finito. Non ha nulla da perdere ora, tranne la sua identità. Daryl è un duro, è impavido e di sicuro non è un codardo. Eppure non è solo questo che lo spinge a rifiutare le condizioni di Negan. Il motivo principale è chiaro nel momento in cui parla con Dwight, quando gli dice: <<Capisco perché lo hai fatto, perché hai accettato: pensavi a qualcun altro, è per questo che io non posso>>. Daryl, in quel momento è solo, non deve salvare nessuno. In realtà, non vuole salvare nemmeno se stesso da quelle torture, perché in un certo senso, sente di meritarle. Si sente responsabile per la morte di Glenn e forse, subire quelle torture è un buon modo per redimersi dai sensi di colpa. O forse no. Forse non si libererà mai dai sensi di colpa, e accetta quelle sofferenze perché sente che è giusto così. Le torture di Negan non sono la cosa peggiore. La cosa peggiore è il dover convivere con i suoi pensieri, i suoi tormenti, la sua coscienza. Sente il bisogno di soffrire per quello che ha fatto. La cosa peggiore è convivere con se stesso. Ma è pur sempre Daryl Dixon. Non si arrende facillmente. E preferirebbe morire, piuttosto che diventare lo schiavetto di Negan, perché così non solo tradirebbe se stesso, tradirebbe anche il suo gruppo, e soprattutto Glenn ed Abraham, uccisi per mano di Negan. E Daryl non ha intenzione di stringere quella mano insanguinata, sporca del sangue della sua famiglia. Non ha paura di morire, per cui non si arrenderà al volere di Negan. O almeno, non ancora.

Se c’è una cosa che abbiamo capito di The Walking Dead è che davvero tutto può succedere, soprattutto ora. Non possiamo essere sicuri di nulla. Tranne su una cosa: Daryl farà sempre tutto di testa sua. Ed è più probabile che decida di spezzarsi del tutto, piuttosto che piegarsi al volere di qualcun altro.