I protagonisti di The Rain, la prima Serie Tv danese girata per Netflix, sono gli inseparabili fratelli Simone e Rasmus.
Abbandonati da un padre degenere in un bunker antiatomico, in seguito allo scoppio di un’epidemia causata dalla pioggia, elemento naturale terrificante proprio perché fa parte della nostra quotidianità, i due vivono il peggiore incubo di due fratelli: crescere insieme, da soli.
E chiunque abbia un fratello o una sorella può immaginare quanto la situazione sia una bomba sul punto di esplodere.
Fin dall’inizio di questa convivenza forzata, si notano le differenze tra i due: dove Simone è equilibrata, coscienziosa e obbediente, Rasmus è un bambino viziatello e cocciuto.
Rasmus, fin dalle prime scene di The Rain, si dimostra il vero problematico della coppia.
Riesce a farsi odiare dall’inizio, senza neanche darci il tempo di concedergli un’opportunità.
È lui che, infatti, causa l’incidente stradale che blocca l’autostrada e costringe la sua famiglia ad abbandonare l’auto per andarsi a infilare in un bosco pieno di insidie.
È sempre lui che è indirettamente responsabile della morte della madre.
In tutto questo, quando il padre pensa bene di preferire il lavoro alla famiglia, lo fa dicendo alla figlia qualcosa del tipo: “Adesso lui è un problema tuo, metti pure a repentaglio la tua vita pur di salvarlo, perché lui è la soluzione di tutti i nostri problemi”.
Tante grazie, papà.
La povera Simone, che già vive gli anni dell’adolescenza – età già complicata di per sé – durante un’epidemia apocalittica, deve anche fare da mamma e badante al fratellino, insegnandogli le basi, dal lavarsi i denti a fare la doccia.
Rasmus, ovviamente, ha qualcosa in contrario anche su questo punto determinante.
In ogni caso, Simone, che è una ragazzina sveglia che fa sempre i compiti, esegue le istruzioni alla perfezione: cresce il bambino tignoso facendolo diventare un adolescente problematico.
Rasmus, così caruccio con quel faccino pulito da bravo ragazzo, ha una spiccata predisposizione a cacciarsi nei guai, fa regolarmente il contrario di quello che dice la sorella e il resto del gruppo, ma, soprattutto, ha in sé tutte le caratteristiche dell’adolescente ormonale.
Non solo riesce a rischiare la vita in svariate occasioni, tra le altre, finendo accoltellato, ma ha una spiccata predilezione per girovagare, mettere in discussione gli ordini e fare di testa sua.
Gli basta una cotta qualsiasi, perché quella per Beatrice non poteva essere l’amore di una vita, specialmente per uno che non aveva mai avuto altra esperienza prima nel settore, per decidere di essere stanco di vivere e fare di tutto per farsi ammazzare, o finire a fare la cavia da laboratorio.
E pazienza se la sorella abbia dedicato la vita a proteggerlo, a metterlo al riparo, lui ha deciso di farla finita, con buona pace della gratitudine.
Gli fa da contraltare Simone, che certo ha i suoi problemi (molti dei quali causati dall’aver dovuto badare al fratello praticamente per tutta la vita).
Avendo dedicato tutta la vita a prendersi cura del fratello, a pensare prima a lui che a se stessa, quando Rasmus è in difficoltà, entra letteralmente nel panico.
In tutta la stagione, ha solo un momento felice, quando, finalmente, riesce a fare suo il burbero Martin (e, anche su di lui, ce ne sarebbe da dire…).
Momento di gioia che, per altro, dura pochissimo.
Legatissima al fratello, fa di tutto per metterlo al sicuro, anche se il ragazzino farebbe perdere la pazienza a un Santo e anche se, per farlo, compie una serie di azioni prive di senso.
A loro discolpa, c’è l’essere circondati da una sfilza di adulti veramente pessimi: dal loro stesso padre, fino agli Stranieri senza scrupoli, il bislacco gruppo di divoratori di uomini, per finire ai genitori dei loro stessi amici, su tutti il padre di Patrick e la madre di Lea.
Probabilmente, date le circostanze che si trovano ad affrontare in The Rain, sia Rasmus che Simone hanno fatto semplicemente il meglio che potevano.
Speriamo che nella seconda stagione di The Rain, Serie Tv ottima per moltissimi motivi, abbiano modo di crescere e diventare meno insopportabili.
