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La terza stagione di Stranger Things ha un erroraccio di continuity

La terza stagione di Stranger Things ci ha lasciati da poco con qualche lacrima in più e un racconto avvincente. A funzionare anche i nuovi personaggi, dal fenomeno del momento Maya Hawke, all’irresistibile e iconico Smirnoff. In crescendo anche la resa recitativa, su tutte quella meritatamente incensata di Dacre Montgomery nel ruolo di Billy. Eppure c’è in questa stagione di Stranger Things un erroraccio che non sarà sfuggito ai più nerd.

Sia chiaro, nulla in grado di compromettere la serie o la trama, quanto più un’imprecisione. Anzi, a dire il vero ce ne sono perfino due: scommettiamo che vi sono sfuggite! Ma procediamo per gradi, partiamo dall’errore di continuity. Va da sé che da qui in poi verrà rivelata parte della trama, motivo per cui, se non avete ancora visto Stranger Things 3, il consiglio è quello di interrompere la lettura.

Fatta questa dovuta premessa rinfreschiamoci la memoria su alcuni punti.

Nel sottosuolo di Hawkins si nasconde una base russa. La premiata ditta Jim – Joyce si mette sulle tracce del nemico e nel finale riesce con la collaborazione dei ragazzi ad accedere alla struttura.

Stranger Things

L’obiettivo è quello di distruggere la tecnologia sovietica che ha aperto un nuovo passaggio per il Sottosopra. Per farlo, come rivela il buon Smirnoff, occorrono due diverse chiavi. Si tratta di una procedura di doppio controllo consueta per basi militari missilistiche nucleari ben nota da tanti film anni ’80 e che viene qui riadattata per l’occasione.

Per entrare in possesso delle chiavi è necessario, però, aprire una cassetta di sicurezza che ha una password ben precisa: si tratta della costante di Planck, una quantità fisica di estremo rilievo nella comprensione della meccanica quantistica. Il valore viene fornito dalla ragazza di Dustin che così salva baracca e burattini (non prima, però, di aver estorto un duetto canoro, che è già cult, al povero fidanzato).

A questo punto, però, sorge il problema che quantomeno getta delle ombre sulla baby nerd.

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Già, perché il valore della costante è stato determinato con misurazioni sempre più accurate nel tempo, fino al valore attuale, ottenuto nel 2018 e considerato privo di errore. La piccola Suzie comunica la cifra: non si tratta di quella attuale ma neanche di quella basata sulle conoscenze del 1985, anno in cui è ambientata Stranger Things 3.

Il numero corrisponde a quello calcolato nel 2014. A questo punto davanti a noi si aprono due possibilità. La prima, assai difficile da credere, è che “l’errore” non sia tale e che Suzie abbia conoscenze ben più sviluppate di quelle della sua epoca. Già, ma dal momento che la password funziona queste informazioni dovevano essere anche in mano russa! Un po’ troppo contorto, non credete?

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Più facile ammettere il semplice errore di continuity evitando voli pindarici.

Un altro piccolo errore di questo tipo è quello relativo ai noti cioccolatini colorati che sgranocchiano Eleven e Mike. La scena mostra chiaramente il colore rosso di alcuni di questi bonbon. Nel 1985, però, il rivestimento rosso era stato ritirato dal mercato per problemi sanitari. Un dettaglio davvero minuscolo!

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