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Snowpiercer 2×05, la Recensione – Tenere viva la speranza

Tenere viva la speranza. A qualsiasi costo. È questo l’imperativo che anima il nuovo episodio settimanale di Snowpiercer, episodio che ci porta a metà del percorso tracciato dalla seconda stagione della serie post apocalittica firmata da Graeme Manson e distribuita da Netflix.

Josie scopre il complotto ai danni dello Snowpiercer

Josie contribuisce nel modo in cui ha sempre fatto: mettendosi al servizio della causa. È proprio a questo scopo che nello scorso episodio aveva accettato il trasferimento nel laboratorio della Big Alice, dove l’attendeva una terapia speciale in grado di guarirla dalle gravi ustioni provocate dal congelamento. Mentre gli Headwood le somministrano le dovute cure, lei ne approfitta per carpire informazioni sui piani del nemico.

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È così che scopre che gli Headwood stanno potenziando il gigante che ha attaccato gli uomini dello Snowpiercer e che Wilford è pronto a sguinzagliare i Tappafalle per quello che sembra un agguato in piena regola. Tutto viene riferito a Layton attraverso bigliettini che la donna gli invia clandestinamente.

La partita a scacchi tra Audrey e il creatore dello Snowpiercer continua

A riprova del fatto che Audrey è riuscita nell’intento di incantarlo, Wilford le fa recapitare un invito a pranzo. È una grande occasione per ottenere informazioni e lei non se la lascia sfuggire. Dopo aver ricevuto da Ben istruzioni su come collegare la Big Alice alla cabina di comando dello Snowpiercer, in modo che ciò che Wilford dice possa essere ascoltato senza che lui lo sappia, è pronta a recarsi nella tana del lupo e a raggirarlo.

Wilford rivanga episodi di quel passato che hanno condiviso nel tentativo di ravvivare il loro legame. A un certo punto della conversazione Audrey riesce ad allontanarlo con un pretesto, ma non ricava abbastanza tempo da riuscire a maneggiare i cavi in grado di aprire il canale di ascolto.

Le scelte estreme compiute da Layton per il treno

La missione per la ricolonizzazione della Terra incontra i primi intoppi. Dopo il lancio dell’undicesimo pallone sonda utile a tracciare una mappa della situazione climatica del pianeta, dalla stazione meteorologica non arriva alcun segnale di riscontro. Che sia accaduto qualcosa a Melanie? Condividere il dubbio con i passeggeri significherebbe scoraggiarli e rivelare la notizia a Wilford gli fornirebbe un assist per tirarsi indietro. Così Layton decide di custodire il segreto per il bene del treno.

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Non è l’unica decisione discutibile che l’ex detective prende nel nome di un fine più alto. Per evitare di sporcarsi le mani personalmente, affida a Pike il compito di liberarsi di Terence. L’uomo ha scoperto il traffico di informazioni legato a Josie e minaccia di portarlo allo scoperto, mettendo in pericolo lei e l’intera missione. Pike è riluttante, ma alla fine accetta l’incarico e uccide l’uomo.

La leadership di Layton è destinata a essere minata da questi avvenimenti. A darne un’ulteriore conferma è il discorso fatto a Bess dal pastore Logan, che cita alcuni versi di Geremia a proposito dei capi che corrompono i loro sudditi invece di guidarli saggiamente.

Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite. I loro pastori le avevano sviate sui monti dell’infedeltà. Esse andavano di monte in colle. Avevano dimenticato il luogo del loro riposo.

Il pastore sembrava avere una posizione neutrale rispetto alle diatribe relative al comando del treno, ma adesso viene fuori che in realtà è schierato contro Layton. I pregiudizi che nutre nei suoi confronti saranno sinceri o studiati a tavolino per perorare la causa di Wilford?

L’episodio si chiude con due importanti risvolti di trama. Il primo è quello che vede i Tappafalle brutalmente massacrati e il secondo riguarda Audrey, che decide di restare tra le grinfie di Wilford invece di tornare sullo Snowpiercer. Lo scopo è quello di portare a termine l’operazione che consentirà di tenerlo sotto controllo, ma è certo che lui si giocherà tutte le carte che ha a disposizione per traviarla e portarla dalla sua parte.

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I pedoni continuano a muoversi lungo la scacchiera dello Snowpiercer, ma le mosse non riescono a imprimere alla partita un ritmo incalzante. Permane un’impressione di staticità e di scarsa incidenza che, arrivati a questo punto, grava negativamente sul giudizio relativo alla stagione. L’interesse non si impenna, ma una domanda continua insistentemente ad accompagnarci: che fine ha fatto Melanie? Jennifer Connelly non appare sullo schermo da quando il suo personaggio ha lasciato lo Snowpiercer per riattivare la stazione meteorologica. La sua assenza è destinata a prolungarsi ulteriormente? Perché l’ex voce del treno non dà segni di vita? Solo il proseguimento del viaggio potrà dare risposta a questi interrogativi.

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