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James Cook, il ragazzino che odiamo all’inizio e l’uomo che amiamo alla fine

Skins è una di quelle serie televisive che con la loro fine lasciano un vuoto profondo, specialmente a chi, come la sottoscritta, ha attraversato la fase adolescenziale nel periodo in cui veniva trasmessa. C’era quasi l’illusione di poter condividere quel tempo, fatto di luci e ombre, con i protagonisti. E quindi ci si innamorava, si sbagliava e ci si pentiva dei nostri errori insieme a loro.

Proprio per questi motivi ho deciso di dedicare l’articolo a James Cook, quel ragazzino spregiudicato e senza freni che in me ha lasciato un ricordo indelebile, come un tatuaggio sulla pelle. Perché, in fondo, è proprio di pelli che si parla in Skins, tante e diverse, che si feriscono ma riescono a guarire diventando sempre più dure. Così ho scelto Cook, perché la sua pelle si è ferita tante volte, ma è comunque riuscito a sopravvivere in una realtà che a volte fa veramente paura.

I tre moschettieri

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James è il compagno di classe con cui preghi di non dover avere a che fare, o l’amico che ti fa perdere le staffe continuamente per le sue manie di protagonismo, ma di cui non puoi fare a meno perché hai l’assoluta certezza che per te darebbe la vita.

Ed è proprio questo il primo punto sui cui voglio soffermarmi, l’amicizia tra lui, Freddie e il timido JJ. Un trio solidale, un’unione che non si esprime tramite grandi parole ma altresì con un semplice abbraccio o una pacca sulla spalla, gesti che servono per far capire il messaggio più importante di sempre: io ci sono, sempre e comunque. Un’amicizia che per Cook significa famiglia. Ma anche il legame più solido può spezzarsi di fronte a qualcosa di più grande e che, specialmente nella sfera adolescenziale, rappresenta una zona ancora inesplorata: l’amore. Effy Stonem è il primo amore, forse l’unico, di James. Inizia tutto come un gioco al quale il ragazzo si presta senza farsi problemi, anche se questo lo porta a spezzare il cuore a quelli che considera come fratelli: Freddie e JJ. Cook vive tutto in modo estremo, senza regole, alla giornata. Ma questa volta è diverso, perché quello che prova per Effy lo sconvolge totalmente.

Effy e Cook, un amore che distrugge

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L’adolescente deve affrontare qualcosa di inaspettato e sconosciuto, in più il carattere criptico e per certi versi manipolatore della ragazza non gli permette mai di entrare veramente in connessione con lei. Anche perché Effy è segretamente innamorata di Freddie e questo nel profondo lui lo sa, così si forma un triangolo amoroso in cui una delle tre punte deve per forza essere tagliata fuori.

E a questo punto possiamo cominciare a intravedere quella parte fragile, nascosta dietro la spavalderia del ragazzo che, nonostante gli errori e le mancanze iniziali, alla fine decide di mettersi da parte per far vivere felici le due persone che ama di più. Ma questo non dura per molto perché una volta uscito dalla loro vita le cose precipitano, Effy impazzisce per la sua incapacità di gestire i propri sentimenti, perde completamente se stessa e l’unico che riesce a salvarla non è Freddie, ma colui che la conosce di più: James. Da buona lettrice sono abituata a ricercare tratti di personaggi letterari in quelli del cinema e delle serie tv e, in questo caso, posso dire che rivedo molto di Heathcliff e Catherine di Cime Tempestose in Effy e Cook. Proprio come i protagonisti del libro della Brontë, questi due adolescenti hanno due personalità irruenti e selvagge. Il loro rapporto travagliato, che mette in luce le debolezze sia dell’uno che dell’altra, si trasforma in una tempesta pericolosa che vede Effy, proprio come Catherine, rompersi in mille pezzi.

“Tu sei coraggioso”

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Penso che il compito principale di Skins sia insegnarci a crescere, capire che determinate azioni portano ad altrettante conseguenze, perché a un certo punto l’illusione dell’onnipotenza deve per forza cadere. Il personaggio di Cook, benché sia tutt’altro che un modello da seguire, ci guida nel percorso della consapevolezza dei propri errori.

Lui commette molti sbagli, come considerare lo spaccio di droga alla stregua di un gioco. La carica di violenza eccessiva che spesso lo travolge si sfoga su coloro che gli stanno accanto con momenti di totale blackout in cui è capace di fare del male anche al suo migliore amico JJ. Nella quarta stagione di Skins (qui un articolo sulle più belle citazioni della serie), James dovrà guardare in faccia una realtà che lo metterà di fronte a tutte le sue colpe.

”È questo quello che ho sempre amato di te Cook, sei coraggioso.”

Questo è ciò che Effy gli confida poco prima del processo che lo vedrà colpevole di aver venduto droga a una ragazza che ha perso la vita. Per essere davvero coraggiosi bisogna affrontare il dolore fino in fondo, vuotare il sacco e lui lo fa. Così vengono alla luce la sua mancanza di radici, l’assenza di un padre e una madre che non lo hanno mai voluto veramente e la paura di non essere abbastanza per chi ama. Ed è qui il punto di rottura che porta il ragazzino sconsiderato a diventare un uomo.

Il non epilogo di Cook

Skins

Nell’ultima puntata della quarta stagione, Freddie è inspiegabilmente scomparso e sua sorella non crede all’ipotesi che il ragazzo sia semplicemente andato via di casa. Così prega James di scoprire che gli è successo e, vuoi per il caso o per il destino, questo accade.

Ci sono moltissimi modi di reagire alla scomparsa di un amico, la cosa veramente difficile è mantenere la lucidità quando ci si trova di fronte alla causa di questa perdita. Avere tra le mani i vestiti insanguinati di quella persona di cui non si ha più traccia e nello stesso momento guardare dritto negli occhi il suo assassino. Tutto questo porta James a un’ultima, folle e irrefrenabile esplosione di rabbia. Skins chiude la sua quarta stagione proprio nel momento in cui lui perde il controllo, scatenandosi contro l’uomo che ha di fronte. Una scena che lascia il destino del ragazzo all’immaginazione, un “non epilogo”.

Skins Rise, l’ascesa

James Cook

La settima e ultima stagione di Skins ha riportato in scena tre dei suoi personaggi più complessi, parlo di Effy, Cassie e naturalmente di Cook. Skins Rise è l’ascesa di un giovane uomo in un mondo crudo e triste.

Quindi non ci viene proposto un James privo di negatività, magari con un futuro brillante. Vi è invece la continuazione della linea narrativa di un personaggio destinato a esistere nella propria condizione di sofferenza. Una situazione che in quest’ultimo capitolo rende possibile un’introspezione maggiore, in cui gli attimi di riflessione sono tanti. I suoi lunghi silenzi, l’atteggiamento scostante verso la fidanzata Emma, che vuole tenere lontana per non coinvolgerla nei suoi loschi affari, dimostrano un cambiamento e il tentativo di rimanere invisibile. Però la vita è una ruota che gira e non ci si può nascondere in eterno, perché i fantasmi non conoscono barriere e ti rincorrono finché non accetti ciò che vogliono farti capire. Così, nel finale di Skins Rise Cook ha la sua trasformazione, accade nel momento in cui decide di non cedere alla violenza e questa volta risparmia la vita al suo nemico.

Così ci dice addio Skins, insieme a un personaggio che nella sua chiusura trova finalmente la pace, guarendo in parte dalle ferite e fortificando la propria pelle. E non posso che dire grazie a questo teen drama tutt’altro che convenzionale, che ha raccontato di un’adoloscenza spesso un po’ estremizzata, ma comunque profondamente reale.

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