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Cosa non ha funzionato nella seconda stagione di Sissi?

Arrivata su Canale 5 un anno fa, con l’entusiasmo di molti, Sissi aveva conquistato (qui trovi la recensione della prima stagione). In particolare, per chi aveva avuto il piacere di conoscere Jannik Schümann nel bellissimo film Vicino all’orizzonte (che consiglio vivamente), era stato un piacere vederlo in panni totalmente diversi.

Nella prima stagione troviamo infatti una serie incentrata su una storia d’amore molto particolare, quella tra  Elisabetta “Sissi“, Imperatrice d’Austria-Ungheria e Franz Joseph I d’Austria. Una serie che, con tutti i suoi difetti, vantava una buona sceneggiatura, abiti spettacolari e scenografie fatte molte bene. Tuttavia, qualcosa nel secondo atto non ha funzionato come avrebbe dovuto.

Sissi – Atto secondo

Sissi
Sissi Atto Secondo (640×360)

Serie televisiva evento tedesco-austriaca, diretta da Sven Bohse, apre a una seconda stagione che illudeva di essere all’altezza della prima, ma che purtroppo ci ha delusi e non poco.

Nonostante le tante imprecisioni storiche, sulle quali sorvoliamo perché in un riadattamento di finzione va bene così, ritroviamo i due protagonisti Franz e Sissi, che ormai sono una coppia sposata da anni e che hanno anche trovato un certo equilibrio. La principessa, nonostante ciò che ha passato nella prima stagione ci viene mostrata come sulla strada della guarigione, più serena, innamorata di Franz ma al tempo stesso anche insofferente.

Non le dispiace quindi essere mandata in Ungheria dal conte Andrassy, con il compito di convincere l’Ungheria a rafforzare l’alleanza con l’Austria.

La sua permanenza nel paese non va nel verso giusto e già dalla seconda puntata ci troviamo di fronte ad alcune scene che ci fanno storcere il naso.

L’evoluzione dei personaggi

Sissi
Sissi e Franz (640×360)

Della prima serie abbiamo amato il rapporto altalenante tra Franz e Sissi, lui risoluto a tratti violento e molto tormentato, che nella seconda stagione sembra un agnellino impaurito.

Inoltre, la prima stagione si era basata quasi completamente sulla loro storia d’amore, senza nessun tipo di cedimento in merito da parte della principessa Sissi. Proprio per questo, quando la seconda stagione si apre con il suo amante (fatti che sono ritenuti probabili anche dalla storia) non eravamo assolutamente preparati.

Di fatto non c’è una evoluzione ma solo un cambio di rotta repentino e non accompagnato dalla sceneggiatura.

L’amore tossico delle serie tv

Andrassy (640×360)

Prima di scrivere una recensione cerco sempre di raccogliere più pareri possibili, cercando di convogliare i punti di vista e aprire ulteriori riflessioni.

La riflessione che vi riporto qua oggi parte da Sissi ma si apre ad altre e numerose serie tv degli ultimi anni. Spesso le serie tv ci mostrano, per questioni di spazio filmico, rappresentazioni dell’amore tossiche. Mi spiego meglio, l’obiettivo iniziale di Sissi è quello di conquistare a tutti i costi il marito, il che non è strano vista l’epoca storica. Tuttavia, mi sorge spontaneo domandarmi come sia possibile che lei, con così tanta facilità si innamori di un altro.

Perché le serie tv tolgono spazio alla sofferenza? Perché quando due personaggi si mollano o hanno dei problemi il mondo seriale tende a dargli subito una soluzione? Perché non viene lasciato lo spazio alla sofferenza? Il messaggio che ne deriva è che per amore non si soffre poi così tanto e che il chiodo scaccia chiodo è sempre la soluzione migliore.

L’atteggiamento della principessa è stato proprio questo, lasciando appena due puntate di tempo, forse una e mezza, per sbatterci addosso una nuova love story senza darci il tempo di maturarla, portandoci inevitabilmente a disprezzarla.

Eventi repentini spiegati in lunghe puntate

Marie (640×360)

Anche la caratterizzazione di Marie, la figlia della prostituta amica di Sissi, subisce un repentino cambiamento.

Per chi non lo sapesse, nella realtà, Fanny non era una prostituta ma la parrucchiera di Sissi che ogni 3 settimane le lavava e acconciava i capelli. Nella prima stagione viene invece rappresentata come una prostituta e nella seconda ci viene invece mostrata sua figlia nelle mani di Franz. Troppo spazio dato a Marie che cambia umore in ogni puntata.

Il rapimento di Sissi dura un minuto ma l’arco narrativo che ne consegue è lunghissimo e a tratti noioso. La seconda stagione sembra di fatto totalmente dislocata dalla prima, noiosa e organizzata molto male.

Il cast di Sissi è una conferma

Cast Sissi (640×360)

Dopo tutto ciò che non ha funzionato mi permetto di spendere due righe sull’unica cosa su cui proprio non si può dire nulla di negativo: il cast.

Già dalla prima stagione eravamo consapevoli delle ottime doti attoriali degli attori, in particolare Jannik Schümann e Dominique Devenport, si sono riconfermati all’altezza del mondo seriale televisivo. Nella seconda stagione torna anche Pauline Renevier, che interpreta Hélène Caroline Thérèse, anche detta Nenè, sorella maggiore di Sissi, duchessa e principessa di Baviera.

Il nuovo volto che compare per scombussolare la trama è invece Giovanni Funiati, attore italo-tedesco, che interpreta il Conte Andrassy, primo ministro ungherese e poi ministro degli esteri dell’Austria-Ungheria.

Ci sarà una terza stagione?

Sissi e Franz (640×360)

La seconda stagione si chiude con l’incoronazione di Franz e Sissi a Re e Regina d’Ungheria, avvenuta l’8 giugno 1867 a Buda, molti si sono dunque domandati se ci sarà un seguito.

Tuttavia, al momento la terza stagione di Sissi non è stata ancora confermata, e gli stessi media tedeschi attendono notizie ufficiali. Secondo molti, inoltre, i fatti importanti riguardanti la vita della principessa sarebbero già stati raccontati tutti. In seguito all’incoronazione, infatti, Sissi ebbe un’altra figlia, Maria Valeria, nel 1868. Nel 1889, Rodolfo, l’erede al trono, si suicidò. Questo fatto segnò la vita dell’Imperatrice d’Austria, che iniziò a vestirsi solo di nero, fino alla sua morte.