4. The Reichenbach Fall (Stagione 2, Episodio 3 di Sherlock)

Voto IMDb: 9.1/10
E poi arriva The Reichenbach Fall, l’episodio che cambia tutto. Qui Sherlock si trova a fronteggiare il suo nemico più pericoloso, Moriarty, che è ormai al culmine del suo genio distruttivo. L’obiettivo? Screditare Sherlock agli occhi del mondo e trascinarlo giù, nel modo più crudele possibile. E riesce a farlo.
Questa puntata è un crescendo di tensione, con un’atmosfera sempre più cupa e soffocante. Il nostro protagonista è braccato, frainteso, solo. E nonostante la sua intelligenza, sembra sempre un passo indietro. Moriarty non lo combatte con armi o pugni: usa la logica, la percezione pubblica, la reputazione.Ma il vero pugno allo stomaco arriva nella scena finale, sul tetto del St. Bart’s Hospital. È lì che avviene il confronto definitivo, e il presunto suicidio di Sherlock. Una sequenza talmente intensa da diventare iconica: due menti brillanti, una scelta impossibile, e il mondo che si ferma. La regia è impeccabile: il montaggio serrato, la musica, la recitazione—tutto contribuisce a costruire un senso di tragica inevitabilità. Ma ciò che colpisce più di tutto è la vulnerabilità di Sherlock. Per la prima volta lo vediamo davvero umano, fragile, spaventato. Episodio incredibile.
3. The Lying Detective (Stagione 4, Episodio 2)

Voto IMDb: 9.1/10
Con The Lying Detective entriamo in una delle fasi più oscure – e affascinanti – della serie. Sherlock non è più il genio freddo e controllato che conosciamo: è devastato dalla morte di Mary, dipendente dalle droghe, perso nei suoi demoni. E proprio in questo stato si ritrova ad affrontare Culverton Smith, un villain inquietante sotto le mentite spoglie di un filantropo amichevole. Smith è uno di quei personaggi che ti fanno venire i brividi. Sorridente, affabile, ma con qualcosa di profondamente sbagliato sotto la superficie. È uno psicopatico che si nasconde in piena vista. E Sherlock, pur annientato dalla sofferenza, è l’unico che riesce a vederlo per ciò che è davvero.
L’episodio è costruito con un ritmo incalzante e una narrazione quasi allucinata, che rispecchia lo stato mentale del nostro protagonista. Lo spettatore è trascinato in questo vortice di realtà distorte, flashback, allucinazioni e verità scomode. Si fa fatica a capire cosa sia reale e cosa no, e questa incertezza rende tutto ancora più coinvolgente. Toby Jones, nei panni di Smith, è semplicemente terrificante. E Cumberbatch offre una delle sue interpretazioni più toccanti: brillante, certo, ma anche profondamente vulnerabile. Questo episodio parla di dolore, di redenzione, di verità taciute. E, in fondo, della possibilità di ricominciare. Oscuro e toccante, The Lying Detective è un episodio che lascia il segno.