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Shadow and Bone: le 5 grandi differenze tra i libri e la serie Netflix

ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler su Shadow and Bone.

La prima stagione di Shadow and Bone è approdata su Netflix il 23 aprile scorso, riscuotendo un discreto successo (qui troverete la nostra recensione). Tratta dai romanzi di Leigh Bardugo, questa serie fantasy ci ha trascinato in un mondo misterioso e affascinante, diviso da una pericolosa faglia di tenebra e popolato da personaggi accattivanti. Sfruttando la mitologia e il materiale a disposizione, Eric Heisserer è riuscito a dare vita a un universo dal grande potenziale: difatti, sia nella storia di Alina Starkov (interpretata da Jessie Mei Li) che nelle missioni impossibili dei Corvi, è stato possibile riscontrare un buon equilibrio fra azione e introspezione, così come una produzione capace di stupire.

Dunque, l’universo del Grishaverse è stato trasportato con successo sul piccolo schermo, merito soprattutto di una sceneggiatura che, pur rimanendo fedele all’opera originale, ha saputo rinnovarsi e adattarsi. La trasposizione dai libri alla serie tv ha infatti comportato alcune modifiche sia nelle storyline che nelle caratteristiche dei personaggi: l’età media è stata aumentata (in particolare quella di Nina Zenik), Fedyor ha avuto un ruolo più prominente nello show, mentre Marie ha incontrato la sua fine prima che nei romanzi. La storia di Alexei è stata modificata per introdurre la storyline dedicata ai Corvi, alla quale si è legata anche l’introduzione di Arken Visser (personaggio assente nei libri). Infine, per creare un maggior conflitto, gli autori hanno deciso di ideare una storyline dedicata alla guerra civile fra Ravka Ovest e Ravka Est. Differenze che forse avranno fatto storcere il naso ad alcuni fan dei romanzi (come quella che ha irritato Jessie Mei Li), ma che sono riuscite comunque a inserirsi in maniera organica nel tessuto narrativo.

Ma le modifiche non finiscono qui! Vediamo dunque insieme le 5 grandi differenze fra i libri di Shadow and Bone e la serie Netflix.

1) Le origini di Alina

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Mentre nei libri viene descritta come caucasica, nello show Alina ci viene presentata come metà Shu, creando così un legame con Shu Han (una delle nazioni in guerra con il regno di Ravka). Cambiare l’etnia dei personaggi può essere sempre molto rischioso, ma in questo caso si è rivelata una scelta azzeccata, soprattutto grazie al casting di Jessie Mei Li. L’attrice, metà inglese e metà cinese, ha apprezzato enormemente questo tratto caratteristico della protagonista, alla quale è riuscita a dare maggior realismo e profondità grazie alle sue esperienze personali. Difatti, nello show Alina si sente diversa non solo a causa del potere che ha represso per tutta la sua vita senza saperlo, ma anche per le sue origini.

Appartenere a un’etnia mista ha sicuramente contribuito ad accentuare il mancato senso di appartenenza della protagonista, così come la diffidenza da parte degli altri Grisha: considerata la lunga guerra fra Ravka e Shu Han, la sfiducia nei confronti della ragazza ha assunto infatti ancor più senso nella narrazione televisiva. Ultimo ma non meno importante, all’inizio del primo libro Alina viene descritta come una ragazza malaticcia e insicura, spaventata dall’idea di entrare nella Faglia. Al contrario, nello show ricorre sin da subito a sotterfugi improbabili pur di salire sullo stesso veliero di Mal.

2) L’inclusione dei personaggi della duologia “Sei di Corvi”

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Una delle differenze principali tra i libri e la serie tv riguarda il coinvolgimento della banda dei Corvi (o Scarti). Difatti, la trilogia di Shadow and Bone segue esclusivamente le vicende di Alina, Mal, l’Oscuro e la maggior parte dei personaggi della prima storyline. Tuttavia, quando si sono ritrovati ad adattare i romanzi per lo show, sia lo showrunner che la Bardugo si sono resi conto di voler espandere sin da subito l’universo narrativo, includendo così i criminali della duologia “Sei di Corvi“. È importante notare che gli eventi di questi due romanzi si verificano circa due anni dopo le vicende dell’Evocaluce, trasformando così la seconda storyline della serie in un vero e proprio prequel dei Corvi.

Allo stesso modo, anche Nina Zenik e Matthias Helvar (altri protagonisti della duologia) sono stati inclusi nella prima stagione. Tuttavia, se la storia di Kaz, Inej e Jesper è completamente inedita, quella della Spaccacuore e il drüskelle trae ispirazione dal materiale originale. Difatti, ciò che abbiamo visto negli otto episodi viene raccontato nei libri sotto forma di flashback. In questo modo, gli autori hanno avuto la possibilità di anticiparci una linea narrativa che nel caso in cui Sei di Corvi non fosse stato incluso nel primo ciclo di episodi non avremmo potuto goderci.

3) Il rapporto tra Alina e Mal

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Sia nei libri che nello show, Alina è da sempre innamorata dell’amico d’infanzia Mal. Tuttavia, nel romanzo il ragazzo ci viene descritto come un rubacuori che dà spesso per scontata l’amica, almeno fino a che non la perderà e si renderà conto di averla sempre amata. Ma nonostante finisca per riconoscere i suoi sentimenti, il protagonista esibirà più volte un comportamento tossico, mostrandosi possessivo e geloso. Ma non solo! Nei romanzi Mal è quasi sempre arrabbiato o amareggiato, oltre che rancoroso nei confronti della compagna di cui non apprezza la trasformazione. È anche per questo che nei libri la loro riconciliazione è molto più burrascosa che nello show: notando quanto Alina stia diventando sempre più simile agli altri Grisha, il ragazzo si lascia andare alla rabbia, senza cercare di comprendere l’amica.

Nello show, Mal è invece un protagonista molto più positivo. Sin da subito è chiaro quanto sia inseparabile da Alina, insieme alla quale ha dovuto sopportare anni di bullismo causati dalla sua etnia mista. Inoltre, grazie alla possibilità di vedere la storia attraverso i suoi occhi, è stato possibile scoprire un personaggio amabile e profondo, privo di quella mascolinità tossica riscontrata nei romanzi. Dunque, nella serie Mal è molto più comprensivo e aperto di mente rispetto alla sua versione cartacea.

4) La storia dell’Oscuro

L’Oscuro (Darkling in lingua originale) è sicuramente uno dei personaggi più affascinanti di Shadow and Bone.

La versione televisiva è piuttosto fedele a quella cartacea, sia nell’aspetto che nella descrizione dei suoi poteri. Ma a differenza dei libri, lo show ha voluto introdurre l’antagonista come Generale Aleksander Kirigan prima, e come l’Oscuro e Black Heretic dopo. Una scelta che è sicuramente servita a umanizzare il personaggio prima della “rivelazione” finale sulla sua identità. Inoltre, per renderlo più umano agli occhi degli spettatori, gli autori hanno deciso di creare una nuova backstory per il personaggio, mostrandoci il suo passato difficile: la caccia ai Grisha, la morte dell’amata Luda, e il disperato ricorso al merzost, pericolosa magia nera. Consapevoli delle perdite subite dall’Oscuro, gli spettatori hanno potuto comprendere meglio la sua trasformazione in villain, così come la sua sete di potere e di rivalsa.

Anche il rapporto tra Alina e il Darkling è diverso fra i due medium: nonostante in entrambi abbiano una connessione piuttosto forte, nel libro è molto più intima, tanto che a un certo punto l’Oscuro le rivelerà parte dei suoi piani (in particolare quello di cercare il cervo per crearle un potente amplificatore). Al contrario, nello show Alina è all’oscuro di tutti i piani del Generale, un fatto che ha contribuito a rendere meno intensa la scoperta della sua vera identità, la successiva caccia al cervo e la riappropriazione del suo potere all’interno della Faglia.

5) Il ruolo di Zoya nella fuga dalla Faglia

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Sia nel libro che nello show, Zoya Nazyalensky è una potente Grisha, dotata di incredibile bellezza e un carattere forte e invidioso. Difatti, sin dall’inizio sarà un’antagonista di Alina, che tormenterà per tutto il suo periodo di addestramento al Piccolo Palazzo. Da sempre una favorita dell’Oscuro, la donna si sentirà minacciata dalla presenza dell’Evocaluce e il suo rapporto con il Generale, almeno fino a che la situazione cambierà drasticamente. Dopo gli eventi all’interno della Faglia e la distruzione di Novokribirsk, la Chiamatempeste instaurerà infatti un’alleanza con Alina, imponendosi così come uno dei personaggi chiave della saga.

Ciò che cambia dal romanzo alla serie è il momento in cui questa alleanza si viene a creare. Difatti, nello show Zoya è presente durante la battaglia finale nella Faglia, mentre nella versione cartacea è assente e si schiererà dalla parte della protagonista solo nel secondo libro. Bisogna dire che questa direzione intrapresa dagli autori si è rivelata vincente: il coinvolgimento della donna e le perdite subite durante la battaglia hanno contribuito a rendere il personaggio più apprezzabile, e soprattutto a darle la profondità necessaria per allontanarla dallo stereotipo della “mean girl“.

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