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Hanno davvero fatto a pezzi il personaggio di Miranda Hobbes?

Attenzione nell’articolo sono presenti spoiler sulla prima stagione di And Just Like That

And Just Like That, il sequel di Sex and the City si è appena concluso e, c’era da aspettarselo, ha diviso il pubblico fra chi è rimasto entusiasta nell’aver avuto l’occasione di scoprire un nuovo capitolo della storia e chi invece lo ha detestato al punto da non aver superato nemmeno i primi episodi. Molte sono le critiche, i momenti imbarazzanti o i plot twist opinabili della serie, ma in assoluto il catalizzatore della scontentezza del pubblico è stato il personaggio di Miranda Hobbes. Irriconoscibile, immatura, quasi crudele, in molti non sono stati capaci di ritrovare il personaggio interpretato da Cynthia Nixon negli anni novanta in questa sua nuova versione.

Ma è davvero così? La Miranda Hobbes di And Just Like That è veramente incompatibile con quella di Sex and the City?

Siamo a metà degli anni ’90, Carrie Bradshaw si è trasferita nella Grande Mela alla ricerca di buone occasioni: nel lavoro, in amore e nella moda. Proprio durante il suo turno da Bloomingdale incontra una ragazza in lacrime nel camerino. È così che Carrie incontra quello che lei stessa definisce “il mio punto di riferimento cinico sul mondo”, la sua migliore amica Miranda.

Miranda è una donna forte e indipendente che durante le sei stagioni di Sex and the City si assumerà l’arduo compito di essere sempre sfacciatamente sincera, si farà portavoce di quelle verità scomode che nessuno vorrebbe sentirsi dire, ma che invece lei, a ragione, ritiene fondamentali per proteggere le persone a cui vuole bene. Miranda ha un buon lavoro, sgomita e combatte per arrivare ai vertici di uno studio legale caratterizzato da un ambiente maschilista e per nulla meritocratico. Riesce a comprarsi un costoso appartamento nell’Upper West Side di Manhattan, non manca mai a un pranzo veloce con le amiche, mantiene sempre e comunque i piedi per terra ricordando, ma sopratutto ricordandosi, che se una cosa è troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è.

Miranda ha fatto dell’indipendenza un’arma di difesa, contro tutte le delusioni, ma soprattutto quelle in ambito affettivo: non si concede smancerie, non si fida degli uomini, non permette a nessuno di avvicinarsi veramente. L’unica eccezione è Steve, il barista capace di amare le piccole cose, che dopo un lungo tira e molla e una gravidanza non programmata, diventerà suo marito in una cerimonia tenuta in un giardino in ristrutturazione, a cui lei si presenterà in abito scuro. Perché fa le cose a modo suo e non come ci si aspetta.

Miranda è così: realista, sincera e diretta al limite del cinismo, ma è esattamente la doccia gelata che ti serve quando hai bisogno di schiarirti le idee. Il personaggio di Miranda Hobbes è quello della migliore amica che si possa avere, quella che mette il tuo bene davanti a qualsiasi cosa e ben presto è diventato uno dei personaggi più amati di Sex and the City.

Lo spin-off ci permette di incontrare Miranda Hobbes dopo vent’anni dall’ultima volta e molte, moltissime cose di questo personaggio, sono cambiate durante And Just Like That.

Quello che ha colpito il pubblico più di ogni altra cosa è stato sicuramente il suo tradimento. Forse ancora più del suo coming out, ciò che ha davvero sorpreso i fan di Sex and the City è stato ritrovare una Miranda quasi spietata nei confronti di un marito che invece è rimasto il solito, rassicurante (un po’ sordo) Steve. Ci si è sentiti quasi persi nel vedere come Miranda fosse pronta a dimenticare il suo matrimonio, abbandonare il lavoro, mettere da parte le sue aspirazioni e trascurare le amicizie, per seguire Che a Los Angeles. E per tutti questi motivi, il pubblico è stato impietoso con il suo personaggio. Immatura, ridicola, crudele, incoerente, Miranda si atteggia ad adolescente nei confronti della sua nuova storia d’amore, facendo contemporaneamente degli scivoloni clamorosi che la fanno apparire forse troppo vecchia per certe cose. Spietata nel lasciare Steve, egocentrica nel non dimostrarsi veramente interessata ai problemi altrui, abbastanza al passo con i tempi da rapportarsi al figlio Brady trattandolo da adulto, ma non includendolo mai in un dialogo serio. Al pari della delusione data della mancanza di Samantha c’è solo la scrittura della Miranda Hobbes di mezza età.

Ma a pensarci bene questa evoluzione di Miranda Hobbes è davvero così incoerente?

Il pubblico ha decretato quello di Miranda come uno dei personaggi più deludenti di And Just Like That, recriminando agli sceneggiatori di non aver tenuto minimamente conto del percorso di Miranda in Sex and the City, nel mostrarci la sua versione invecchiata di vent’anni. Ma a guardare bene potrebbe non essere così. Ci si poteva davvero aspettare una Miranda in carriera, con il completo grigio stirato e la messa in piega perfetta? Pensavamo davvero di vederla impegnata in un matrimonio idilliaco? Proprio lei che con l’altro sesso ha sempre avuto un rapporto caratterizzato da sfiducia e scetticismo? Stupisce davvero il trasporto per Che, una persona sincera e libera che si mostra agli altri esattamente per come si sente, per quello che è, senza sovrastrutture o trucchi? È davvero così inopportuno per Miranda rivelarsi una persona incapace di sopportare etichette e convenzioni? Miranda che è sempre stata una persona brutalmente onesta, non lo dimostra anche nel confessare il suo alcolismo, il suo tradimento, la sua infelicità e qualche volta anche la sua inadeguatezza, nei confronti di una relazione del tutto nuova per lei? Non è forse una cruda lezione di onestà intellettuale andarsi a prendere la felicità che si pensa di meritare nonostante tutto e tutti? Non è da Miranda tutto questo?

È vero, il trattamento riservato a Steve è stato ingiusto, ma non sarebbe stato altrettanto egoista da parte del pubblico pretendere di non vedere nessun cambiamento in vent’anni da parte di un personaggio? Non l’avremmo giudicata una scelta troppo di comodo da parte degli sceneggiatori, quella di far fare a Miranda sempre la stessa vita? Non sarebbe stato impensabile credere che, per non disturbare nessuno, Miranda potesse accettare di aspettare per sempre solo il momento del dessert?

La nostra epoca corre veloce, le notizie sono pubbliche in tempo reale, i social rendono la politica davvero una “Res-Publica” e la società è in perenne evoluzione e mutamento. In un momento in cui tutto è sotto gli occhi di tutti anche scindere il personaggio di Miranda Hobbes dall’attrice che la interpreta sarebbe stato difficile. La storia di queste due donne è strettamente legata da più di venticinque anni e straordinariamente simile. Cynthia Nixon ha riportato quasi fedelmente la sua personale evoluzione nel personaggio di Miranda e questa, oltre a essere una mossa davvero coraggiosa, è coerente con il suo impegno politico e nella difesa dei diritti lgbtqia+. È così assurdo pensare che un’attrice metta se stessa nel raccontare il personaggio che l’ha resa celebre? Non è forse questo che la rende perfetta per la parte?

Se c’è una cosa che abbiamo imparato da Miranda Hobbes è che non dobbiamo permettere a nessuno di definire chi siamo e che cosa possiamo o non possiamo fare. E in And Just Like That ce l ha semplicemente dimostrato, per l’ennesima volta.

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