2-“Izombie”
“Izombie” si aggiudica questo secondo, e meritatissimo, posto per un semplice motivo: è stata la più grande scoperta e sorpresa di quest’anno.
L’ho snobbata a lungo a causa del titolo, temevo sinceramente fosse una copia di “Warm Bodies” per le adolescenti scontente, e invece è davvero una delle serie scritte meglio che io abbia mai visto.
“Izombie” unisce una grossa dose di ironia con la drammaticità e l’ambiente poliziesco con quello medico.
La protagonista è Liv, ed è uno zombie. Dimenticate tutto quello che avete imparato da “The Walking dead” o da “Z Nation” e resettate il cervello.
Ci siamo? Ok allora procediamo.
Liv è una persona normalissima, solo un pochino pallida e con i capelli biondo platino, che per nutrirsi ha bisogno di mangiare cervelli.
A causa di questa necessità decide di specializzarsi in medicina legale, avendo così a disposizione il suo nutrimento base senza dover ferire nessuno. Tuttavia i cervelli hanno il loro lato negativo: influenzano la personalità di Liv portandola ad avere atteggiamenti simili a quelli dei loro precedenti padroni. Inoltre ogni tanto ha delle visioni riguardo alla vita di queste persone.
Liv inizia proprio grazie a queste visioni a collaborare con la polizia, fingendosi una sensitiva, per risolvere gli omicidi irrisolti delle persone che l’hanno sfamata.
Mi pare un bel modo per ricompensarle no?
I dialoghi sono la parte migliore di questa serie tv: dinamici, mai scontati e soprattutto pieni zeppi di citazioni di altri telefilm. Una persona come me per queste cose impazzisce.
E poi come si può non stimare lo sceneggiatore che ha deciso di chiamare uno zombie Liv Moore?
Un genio sulla terra.
