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7 Serie Tv che (purtroppo) si discostano tanto dall’opera di riferimento

Lo sappiamo bene: è pressoché impossibile riuscire a creare una trasposizione seriale di un libro, di un fumetto e di quant’altro che sia fedele al 100% all’opera originale. Con il cambio di medium infatti alcuni cambiamenti in merito alla struttura della narrazione e alla trama in sé sono inevitabili e, anzi, spesso finiscono per convincere anche chi all’inizio era più restio. Ci sono addirittura casi in cui il risultato finale supera di gran lunga le premesse date. Purtroppo, però, non è sempre così. Quante volte ci siamo imbarcati nella visione di una serie tv tratta da una saga letteraria di successo come The Shannara Chronicles o di un fumetto incredibile come The Walking Dead e ci siamo ritrovati delusi? Quelle di cui andiamo oggi a parlare sono 7 serie che, per un motivo o per un altro, hanno finito per distanziarsi molto dall’opera da cui erano tratte, e non a ragione. Tra scelte di trama discutibili, cambiamenti nel tono e nella caratterizzazione dei personaggi, questi prodotti seriali non sono infatti riusciti a ottenere il plauso collettivo, o almeno, non sempre.

Da The Walking Dead a 13, ecco la nostra lista.

The Shannara Chronicles

The Walking Dead

Iniziamo ora con quello che è stato da molti definito un vero e proprio disastro su più fronti per quanto riguarda la trasposizione di un’opera fantasy in televisione. The Shannara Chronicles, andata in onda su MTV negli Stati Uniti e rilasciata in Italia su Sky Atlantic, è stata infatti cancellata solo dopo due stagioni, a seguito di numeri poco incoraggianti e di pareri di pubblico e di critica che stroncavano pesantemente la serie. Quella che doveva essere infatti l’inizio di un’epopea fantasy dalle grandi ambizioni e dalle ambientazioni suggestive (pensate che Il Ciclo di Shannara di Terry Brooks è composto da ben 25 libri) finì infatti per diventare entro poco tempo un vero e proprio teen drama dalle dinamiche trite e ritrite, con tanto di triangolo amoroso al centro della narrazione del tutto inventato dagli autori per attrarre i più giovani, che poco aveva a che fare con l’epicità dell’opera madre dalla quale era tratta.

Così la minaccia di un grande male diviene solo la cornice delle dispute amorose e sentimentali di personaggi senza carisma e non valorizzati dalla capacità recitative dei tre attori protagonisti. Un vero peccato che non rende giustizia a una grande saga.

The Walking Dead

The Walking Dead
The Walking Dead (640×360)

Non fraintendeteci: The Walking Dead nella su lunga storia ha saputo regalare altissimi momenti nella storia della serialità moderna, soprattutto durante le sue prime stagioni. Quel che però è stata la “rovina” della serie è stata la volontà di protrarre a lungo situazioni che potevano essere accorciate e, soprattutto, discostarsi volutamente così tanto, da un certo punto in poi, dal fumetto The Walking Dead di Robert Kirkman.

Differenti caratterizzazioni dei personaggi, aggiunta di nuovi protagonisti, del tutto inediti rispetto al fumetto, che creano nuovi spunti, ma che d’altra parte allungano eccessivamente il brodo della serie, con filler e momenti poco interessanti, ma soprattutto uno stravolgimento nelle file della trama che segnano punto di non ritorno. Personaggi di centrale importanza nell’economia del fumetto trovano così la morte, mentre altri che dovevano lasciarci continuano a vivere imperterriti. The Walking Dead finisce così per prolungarsi eccessivamente e perdere parte del proprio mordente, cosa che non si sarebbe verificata se il fumetto fosse stato seguito più fedelmente.

La leggenda di Earthsea

The Walking Dead
La leggenda di Earthsea (640×360)

Dopo The Walking Dead torniamo in quel dei lidi delle saghe fantsy e stavolta ci concentriamo su una miniserie andata in onda nel 2004: La leggenda di Earthsea tratti dalla saga di Earthsea scritta dall’autrice americana Ursula K. Le Guin. La miniserie venne infatti criticata aspramente dalla stessa autrice che si sentì tradita dalle intenzioni degli sceneggiatori e dei produttori della serie che, a sua detta, volevano solo tenere il marchio di Earthsea per poi inserire scene che poco avevano a che fare con il vero significato della sua opera. Altra lamentela andò poi al fatto che la serie avesse scelto una maggioranza di attori bianchi quando nella mitologia della sua saga essi dovevano apparire come una minoranza: un’opera che oggi avrebbe creato non poco scalpore. La donna, inoltre, ai tempi lamentò anche il fatto che gli autori stessero ” cercando di rendere la sua storia una metafora sul cristianesimo e l’Islam, sui credenti contro i non credenti, ma Earthsea non è l’Iraq!“.

Fate: The Winx Saga

Fate – The Winx Saga (640×360)

Volevate fate con i costumi scintillanti, le ali, le Trix, le astronavi? Sì, volevamo proprio questo: perché Fate – The Winx Saga con la serie animata della Rainbow da cui prende il concept ha ben poco a che fare, ed è un vero peccato. Anche se tanti tendono a considerare la serie animata italiana come un prodotto poco adatta a essere trasposto noi ci sentiamo abbastanza sicuri che se la trama principale del live action, con le dovute modifiche, si fosse attenuta maggiormente al cartone, si sarebbe potuta creare una storia molto più interessante di quella vista su Netflix, tra misteri sulle origini di Bloom, cattivi carismatici con un piano solido alle loro spalle e tematiche immortali come l’amicizia, l’amore e il sacrificio. Se la serie si fosse concentrata un po’ meno sull’essere trasgressiva (quando non ce n’era assolutamente bisogno) e un po’ più nel costruire una trama più solida che si rifacesse al cartone, tutti ne avrebbero beneficiato.

13

13 reasons why
13 Reasons Why (640×360)

Quando una serie tv finisce per voler proseguire anche dopo il termine del libro da cui è tratta, raramente le cose finiscono per il meglio e da questo punto di vista 13 (13 Reasons Why in inglese), serie tv Netflix che a suo tempo fece scandalo, non fu un’eccezione. Dopo una prima stagione ritenuta da molti scandalosa per i delicati temi trattati e inferiore per certi frangenti alla controparte cartacea, ma apprezzata da altri per il suo coraggio, la piattaforma rossonera non ci pensò due volte a rinnovare la serie per proseguire le storie degli altri personaggi coinvolti nel suicidio di Hannah Baker. I risultati delle seguenti stagioni di 13 non giustificarono però affatto tale pretesa. Esse infatti crearono e portarono avanti storie che poco avevano a che fare con lo spirito del libro creando scenari mistery alternati a sconvolgenti colpi di scena che mal si congiungevano al soggetto iniziale.

Shadowhunters

The Walking Dead
Shadowhunters (640×360)

Ma passiamo ora a un’altra saga, stavolta di urban fantasy che, dopo l’omonimo film del 2013 con protagonista Lily Collins, ancora una volta non ha visto una trasposizione fedele all’opera madre, la prima saga di Shadowhunters, The Mortal Instruments, scritta dall’autrice Cassandra Clare. Tra aggiunta di storyline secondarie che caricano eccessivamente la trama e plot originali che portano a un notevole cambiamento nelle dinamiche del gruppo, la serie di Shadowhunters complica le cose quando non necessario e ne banalizza altre facendo un taglia incolla di elementi ripresi dal libro che non avrebbero avuto tutta questa necessità di essere cambiati. In particolare, a rimetterci da questo punto di vista sono i legami tra i personaggi che finiscono per avanzare in maniera troppo rapida, ma anche meno profonda rispetto alla trama dei libri.

Un vero peccato: soprattutto se si pensa alla sconfinata mitologia e alla gigantesca mole di materiale sul mondo di Shadowhunters da cui si sarebbero potuti trarre numerosi spin-off, resi impossibili dalla cancellazione della serie.

Dracula

The Walking Dead
Dracula della NBC (640×360)

Perché scomodare i grandi classici? Perché modificare così tanto quello che è considerato uno dei grandi capolavori della letteratura per creare una serie senza classe? Questo è quel che ci siamo chiesti nel 2014, quando la NBC creò la propria versione di Dracula con protagonista Jonathan Rhys Meyers. In questa nuova trasposizione del romanzo di Bram Stoker, Dracula si nasconde sotto le vesti di Alexander Grayson, un imprenditore americano che arriva nella Londra vittoriana per importare nel vecchio continente nuove scoperte scientifiche, ma che in realtà mira distruggere l’Ordine del Drago, un ordine di fondamentalisti cristiani responsabili del proprio tormento. In questo contesto si inseriranno i protagonisti del romanzo come Mina Murray, Jonathan Harker e Van Helsing, in ruoli che ribaltano il canone letterario senza un vero perché.

Inutile dire che il risultato finale non sia stato per nulla convincente, a segno che, forse, certe opere non dovrebbero essere troppo rimaneggiate.

The Walking Dead: gli errori peggiori della serie