4) My Name Is Earl
Nella storia di Earl J. Hickey il contesto provinciale è parte fondamentale della narrazione. Dagli incontri fortuiti o meno, alle ambientazioni, tutto è frutto di uno studiato sguardo alla realtà provinciale.
Dopo aver toccato il fondo, il nostro protagonista decide di adottare le leggi del karma, rimediando alle sue cattive azioni compiendone di buone per poter ricevere altro bene in cambio.
In una sorta di studio antropologico in formato cinematografico, My Name Is Earl ci racconta la vita dei meno abbienti e di come, seppur in modo scanzonato, vengano trattati coloro i quali per un motivo o per un altro sono condotti ai margini della società ricevendo un trattamento diverso, subendone l’esclusione.
Paraplegici, fenomeni da baraccone, muti e omosessuali vengono tutti messi in uno stesso calderone di ipocrisia e ignoranza tipicamente provinciale, figlia di una chiusura mentale propria dei piccoli centri abitati.
Quasi vantando un risvolto educativo e documentaristico, My Name Is Earl rompe ogni sorta di tabù combattendo l’ignoranza di chi trova nelle differenze un punto di rottura anziché un motivo di crescita intellettuale e personale.
