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La classifica delle 10 migliori Serie Tv italiane presenti su Netflix

Ormai frequentiamo Netflix come una seconda casa, eppure difficilmente ci rendiamo conto di quanto poco di noi ci sia sulla piattaforma. E con “noi” intendo quanto di italiano ci sia nel catalogo Netflix. Troviamo serie di successo come Skam Italia, veri e propri cult come Boris, diverse produzioni originali. Ma effettivamente, di prodotti made in Italy la piattaforma ne offre ben pochi. E neppure sorprendenti. Mentre sul versante dei film si trovano contenuti davvero interessanti, anche tra gli Originali, per le serie tv la scelta non è invece vastissima.

Per chi non ha ancora visto Skam Italia, da gennaio dell’anno scorso è disponibile anche su Netflix.

Poi ci sono i contenuti distribuiti direttamente dalla piattaforma, come Luna nera o Curon, contenuti però deludenti rispetto alle aspettative che avevano registrato prima del lancio. Possiamo dire, senza girarci troppo intorno, che Netflix non è il contenitore migliore da cui attingere per gustare il meglio che la serialità italiana abbia potuto offrire nel corso degli anni. Però, in cima alla classifica, troviamo anche titoli di qualità e di grande impatto sul pubblico. Avete già capito chi andrà a occupare i gradini più alti del podio?

Partiamo dalla base.

10) Zero

skam italia e zero - serie tv italiane Netflix

Zero è uno degli ultimi arrivi del catalogo italiano di Netflix, approdato sulla piattaforma appena qualche settimana fa. È stata parecchio pubblicizzata e, dopo il rilascio, è entrata immediatamente nella Top Ten dei contenuti più visti in Italia. La storia è ispirata al romanzo Non ho mai avuto la mia età di Antonio Dikele Distefano, che ha lavorato anche alla sceneggiatura. È un prodotto leggero, con un format scorrevole: otto episodi brevi, da circa 20-30 minuti ciascuno.

È anche una serie ambiziosa nei contenuti, perché pone al centro del racconto Omar, un ragazzino di origini senegalesi che vive nella periferia di Milano e si scontra con problemi come l’integrazione o la gentrificazione delle aree suburbane più povere di una grande metropoli. Vuole essere un racconto leggero che però affronta tematiche importanti. Ci riesce? Sì e no, perché Zero parte da buoni presupposti, ma poi la trasposizione sullo schermo non centra gli obiettivi. Un po’ frettolosa nell’impostazione narrativa, un po’ arronzata nella sceneggiatura, che è costellata qua e là da leggerezze e buchi di trama. Zero poteva far meglio, l’impressione è che sia stata una buona occasione sprecata.

9) Baby

skam italia e baby

Come trascinare il teen drama su tinte più fosche? Molte produzioni internazionali hanno tentato di farlo, alcune con grande successo, altre un po’ meno. È il caso, per esempio, di altri due prodotti del catalogo Netflix, come 13 Reasons Why o Élite. Baby prova a fare la stessa cosa, ma all’italiana. La storia riprende i fatti di cronaca legati alle baby squillo dei Parioli. E lo fa cercando di scavare dentro quel substrato culturale per portare a galla le contraddizioni di un mondo che gli adolescenti vivono con profondo disagio.

È una serie che ha avuto molto successo presso il pubblico più giovane, ma è chiaro che non possa appassionare tutti. Netflix l’ha lanciata dopo settimane di pubblicità, alzando le aspettative del pubblico. Ma alla fine i risultati sono molto modesti. Baby è una serie piena di forzature e di scelte che appaiono poco naturali. Discreta per un pubblico non troppo pretenzioso, piuttosto deludente per chi si aspettava un prodotto che sapesse andare più in profondità.

8) Il processo

il processo

L’esordio di questa serie, nell’autunno del 2019, non è stato dei migliori. Trasmessa su Canale 5, la serie di Alessandro Fabbri, non fu molto apprezzata dai telespettatori. E infatti, il rilascio, che era stato programmato con la messa in onda di due episodi a settimana, fu stravolto per accorciare i tempi e liberare la prima serata di Canale5. Un battesimo televisivo non proprio apprezzabile, ma Netflix ha provato a rilanciarla proponendola a un pubblico diverso da quello generalista di Mediaset.

Il processo non è così terribile come sembri. È un legal drama all’italiana, con il solito carico di misteri da risolvere e battaglie legali nelle aule di tribunale. È una storia che si lascia seguire, i thriller giudiziari d’altronde riescono facilmente a catturare l’attenzione degli spettatori. Però risente ancora di quel tono un po’ melenso tipico dei drammi delle reti Mediaset. In questa classifica, in mancanza d’altro, ottiene l’ottava posizione.

7) Il nome della rosa

Skam Italia e Il nome della rosa - serie tv italiane su Netflix

E veniamo a un classico, realizzato da Giacomo Battiato per Rai Fiction e Tele München nel 2019. La produzione è italo-tedesca e gli otto episodi sono tutti presenti su Netflix nella sezione dei drammi storici. La storia è chiaramente ispirata al romanzo di Umberto Eco ed è solo una delle tante trasposizioni televisive che sono state realizzate negli anni del capolavoro dello scrittore italiano.

Forse proprio per questo si fa fatica a seguirla con entusiasmo. Non c’è nulla che non sia stato ancora visto e, per quanto Il nome della rosa appassioni sempre, anche a distanza di decenni, la sensazione è che non si proponga nulla di veramente allettante. L’eccessiva lentezza della trama, i dialoghi verbosi, una scenografia non impeccabile rendono questo tentativo apprezzabile, ma non convincente fino in fondo.

6) Nero a metà

Nero a metà, invece, è stata trasmessa in prima serata nell’autunno del 2018 sulla Rai e ha fatto registrare subito buoni ascolti. La serie è diretta da Marco Pontecorvo, che ha lavorato come direttore della fotografia a grandi show come Game of Thrones e Rome e a film di successo come Letters to Juliet e L’ultima legione. Tra i protagonisti troviamo Claudio Amendola, che interpreta un ispettore del Rione Monti, un uomo molto legato a sua figlia Alba (Rosa Diletta Rossi) che dovrà andare d’accordo col giovane collega originario della Costa d’Avorio (Miguel Gobbo Diaz), che creerà scompiglio nel commissariato e nella vita privata del protagonista.

Una serie che è pensata per il pubblico della Rai, ma che ha convinto anche Netflix, che infatti l’ha ospitata sul suo catalogo. La buona risposta del pubblico ha spinto la produzione a fabbricare anche una seconda stagione, andata in onda nel 2020, con un vero e proprio boom di ascolti. La terza stagione, stando alle informazioni disponibili, arriverà il prossimo autunno.

5) Liberi sognatori

Skam Italia e Liberi sognatori - serie tv italiane su Netflix

Passiamo alla parte alta della classifica. Il quinto posto se lo aggiudica una miniserie che su Netflix è presente con soli tre episodi, mentre il progetto originario ne comprende quattro. Liberi sognatori raccoglie le storie di uomini e donne che, nel loro piccolo, hanno combattuto la mafia e hanno contribuito con il loro esempio a dare una scossa alla società civile. Libero Grassi, Mario Francese e Renata Fonte (nel progetto originario c’era anche una puntata dedicata a Emanuela Loi, l’agente di scorta morta con Paolo Borsellino in via D’Amelio) sono i tre personaggi attorno ai quali si costruiscono i tre episodi.

Prodotta da RTI e Taodue e trasmessa nel 2018 su Canale 5, Liberi sognatori è una serie totalmente italiana, perché affronta una tematica che è radicata nel sentimento comune del nostro Paese. Con Giorgio Tirabassi, Cristina Capotondi, Marco Bocci, Claudio Gioè e tanti altri, questa miniserie cerca di dare un contributo al risveglio della memoria collettiva in un Paese profondamente segnato da storie come queste.

4) Skam Italia

Skam Italia

Skam Italia è invece una delle serie tv italiane più seguite del momento. Fa parte di quel franchising Skam che è stato lanciato in Norvegia e ha poi replicato lo stesso format in altri Paesi, tra cui la Francia, la Germania, la Spagna, l’Olanda, gli Stati Uniti e l’Italia. Si tratta di un teen drama, condotto sullo stesso filone in ogni Paese, anche se poi le differenze geografiche e culturali contribuiscono a imprimere un mood diverso a seconda della produzione.

Skam Italia è attualmente il teen drama made in Italy più apprezzato che ci sia.

La serie ha avuto un enorme successo, specialmente dopo il suo approdo su Netflix. Lanciata da TimVision, Skam Italia aveva conquistato una bella fetta di pubblico adolescenziale. Ma è con il passaggio alla più famosa piattaforma di streaming che è riuscita a imporsi presso il grande pubblico. Una serie tv adolescenziale, che però sa parlare anche agli adulti. Affronta le tematiche tipiche di un teen drama, ma lo fa con una delicatezza, una naturalezza che non stanca, mai banale. I dialoghi sono ben costruiti, le scelte narrative quasi mai forzate, gli attori molto più bravi di quanto ci si aspetterebbe da un dramma adolescenziale fabbricato in Italia. Skam Italia funziona, i ragazzini la adorano ed è consigliabile anche per un pubblico di adulti.

3) Suburra

Skam Italia e Suburra - serie tv italiane su Netflix

Giunti alla Top 3 delle migliori serie italiane presenti su Netflix, non potevamo non menzionare Suburra, che è la prima serie originale italiana ad essere stata distribuita sulla piattaforma. Lo show con Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Filippo Nigro, Eduardo Valdarnini, Claudia Gerini, Federica Sabatini e Francesco Acquaroli è ambientato nella capitale. Una Roma sporca, dominata dalle dinamiche criminali, invischiata nelle logiche della malavita.

Le storie dei protagonisti si dipanano in un connubio devastante tra crimine organizzato, potere politico, mondo degli affari. Una serie che ha fatto il giro del mondo, perché nel 2017, l’anno di uscita, è stata distribuita in tuti i Paesi in cui il servizio Netflix era attivo. Una sorta di Narcos all’italiana, che restituisce l’immagine di una capitale asfissiata dalla lotta per il potere, che investe criminali, politici e gente comune. La terza stagione ha chiuso definitivamente il ciclo di Suburra, che resta disponibile su Netflix con tutti gli episodi.

2) SanPa

Skam Italia e Sanpa - serie tv italiane su Netflix

SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano sembrava una docu-serie destinata a un pubblico di nicchia. Per le tematiche trattate, per il format documentaristico, per la storia che proponeva al pubblico. E invece, al momento del suo lancio, SanPa ha avuto un successo straordinario, diventando anche una delle serie più chiacchierate di inizio anno. Scritta da Gianluca Neri insieme a Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli, questa serie racconta la fondazione e gli inizi della più grande comunità di recupero per tossicodipendenti d’Europa, nata su impulso di Vincenzo Muccioli, figura di rilievo nel dibattito pubblico del Paese negli anni Settanta.

SanPa, come preannuncia il titolo, racconta non solo le luci di un progetto per certi versi visionario, ma anche le tenebre, quelle ombre che ne hanno caratterizzato la storia, a partire dalla morte di Roberto Maranzano. La serie ha fatto subito discutere molto, tra accuse incrociate e ragionamenti che si trascinano da anni e che con SanPa sono riemersi prepotenti nel dibattito pubblico italiano.

1) Boris

Boris

E da ultimo, la migliore serie tv italiana presente su Netflix: Boris. Sono passati quattordici anni dalla messa in onda del primo episodio, ma Boris continua ancora a dominare il panorama delle comedy italiane. È una serie entrata a far parte della cultura popolare del nostro Paese. Il web ancora oggi, a distanza di tanti anni, è pieno di citazioni e meme tratti dalla serie tv. I suoi personaggi hanno saputo prendere in giro un modo di fare tutto italiano, un sistema inquinato alla base che è stato sviscerato con un’ironia pungente e sarcastica.

Se Skam Italia è il teen drama più seguito del momento, Boris è invece una di quelle comedy made in Italy destinate a essere intramontabili.

Un vero e proprio cult che continua ad appassionare il pubblico e che è tornato alla ribalta con l’annuncio dell’inattesa quarta stagione, che sarà trasmessa su Disney+.

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