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Quando si utilizza il modello a 20 episodi stagionali e quando quello a 10?

Ricordiamo tutti, o quasi, quanta fatica abbiamo fatto per aspettare ogni settimana, quel giorno preciso, per poter vedere un nuovo episodio. E tutti, abbiamo avuto la fortuna di poter iniziare e finire una di quelle serie mastodontiche con 20 o addirittura 24 episodi a stagione. Le cosiddette serie tv lunghe, quelle che sembrano non finire mai ma che per anni, e alcune ancora oggi, ci hanno fatto innamorare e gridare molte volte al capolavoro.

Recentemente si sta scoprendo un nuovo modo di produrre e di rilasciare gli episodi. Molte stagioni, quelle comprate da Amazon e Netflix per esempio, vengono rilasciate intere e non con la formula un episodio a settimana. Da un paio di anni è questa la modalità più utilizzata.

Molti drama del passato rimangono impressi per la loro lunghezza, anche e soprattutto per l’attesa settimanale per ogni episodio. Basti pensare a Lost, Castle, Bones, The Mentalist, ma non solo, ce ne sarebbero tante altre. Quasi verrebbe da pensare che ci sia una linea logica che è stata seguita nel tempo per il genere drama, considerando comunque i prodotti finiti da poco e quelli che ancora stanno andando in onda come Grey’s Anatomy e How to Get Away with Murder. D’altronde per entrare nelle pieghe più profonde e cupe dei personaggi è necessario sviluppare una trama lunga e 10 episodi sarebbero pochi.

D’altro canto anche le comedy negli anni sembrano aver seguito una linea totalmente opposta, Veep e The Marvelous Mrs Maisel non superano infatti i dieci episodi a stagione. Eppure ci sono delle eccezioni, e sono anche conosciute e apprezzate. Prendiamo per esempio Modern Family, comedy nata nel 2009 che finisce proprio quest’anno con la sua undicesima stagione, le prime sei stagioni sono composte addirittura da 24 episodi che poi sono stati ridotti nelle stagioni successive a 22 fino ad arrivare all’ultima con 18. Come altre eccezioni possiamo citare Hannibal, drama nato nel 2013 che ha per ogni stagione 13 episodi e anche The Killing del 2011, con le prime due stagioni da 13 episodi, la terza da 12 e l’ultima da 6. Senza contare quel capolavoro di Sons of Anarchy, anch’essa da 13 episodi di media a stagione.

Qui le cose cambiano, forse il trend delle serie tv lunghe non dipende tanto dal genere quanto dall’anno di inizio.

Tant’è che nell’ultimo periodo le serie hanno cominciato ad avere una natura del tutto diversa da quella che avevano un tempo. Difatti i drama citati nella prima parte dell’articolo sono nati tutti tra i due estremi del 2004 (Lost) e del 2009 (Castle).

Dal 2011 in poi la situazione sembra essere cambiata. La maggior parte delle serie che vengono prodotte da allora sono da massimo 13 episodi a stagione e ricalcano sicuramente il ritmo moderno della società. Absentia per esempio, il drama statunitense in onda dal 2017, è composto da 10 episodi per ognuna delle tre stagioni e la terza, uscita lo scorso 17 luglio, è stata rilasciata da Netflix, differentemente dalle precedenti, con formula unica. Questa serie è l’esempio perfetto di come la rivoluzione si sta compiendo ormai per tutti i prodotti, grazie sempre al beneplacito della piattaforma streaming più famosa.

Adesso si ha meno tempo e si cerca la velocità e la comodità: in un giorno di relax speso a guardare Netflix si riescono a vedere 2 stagioni invece che mezza, come capitava in tempi non recenti. Siamo nel bel mezzo della rivoluzione sociale e la serialità non è stata ignorata da questo rapido movimento rapido.

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Potremmo dire quasi che prima decidere di vedere una serie significava prendere un impegno vero e proprio che durava mesi ogni anno. Naturalmente l’avvento delle piattaforme streaming ha contribuito a una maggiore possibilità di fruizione e ha dato attivamente una mano a velocizzare la distribuzione in tutto il mondo o quasi.

La definizione di serie tv lunghe ha cambiato significato e in un certo senso valore. Se solo non lo avesse fatto, il panorama seriale si sarebbe trovato indietro rispetto a tutto il resto e non avrebbe avuto tutto il successo che ha oggi e che avrà per i prossimi anni. Esempi se ne possono fare anche con alcune delle serie uscite quest’anno. I Am Not Okay With This o la nuovissima Cursed, e ancora His Dark Materials. Nessuna supera i 10 episodi a stagione.

Questo a conferma di come la rivoluzione si sia compiuta negli anni su tutti i prodotti, indifferentemente dal genere o dal luogo di produzione.

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