È ormai conclamato che a chi mette nero su bianco l’idea per una film, o ancora meglio una serie tv, piaccia scherzare con il proprio pubblico. Sono soprattutto i fan di un determinato prodotto a pendere dalle labbra di sceneggiatori che si divertono ad aprire finestre su universi in cui vorremmo trasferirci all’istante! Alle volte, però, ci sono momenti in cui vorremmo prendere un caffè con alcuni di questi autori per conoscere le origini, i segreti e le verità più irraggiungibili di scene delle serie tv che proprio non ci spieghiamo. Si tratta spesso di show di un certo peso e formato, che ci hanno accompagnato per molti anni con i loro flussi narrativi, la pregiata fattura e i generi più complessi e profondi.
Viene da sé che l’alone di mistero spesso regge il gioco del prodotto, specialmente quando si tratta di un finale di stagione propedeutico a quella successiva. Il cliffagher in questi casi è ben accetto, così come la conseguente curiosità che emerge alla bocca del nostro stomaco! Quella che ci fa quasi vivere in simbiosi con una storia fino a farcela assorbire da ogni fibra del nostro corpo. Tuttavia, mi riferisco in particolare a quelle scene di serie tv diventate cult e ancora oggi, dopo anni, non chiarite da chi le ha create. Possono riguardare un personaggio, un evento o anche un oggetto. Si tratta di elementi poi diventati iconici proprio per non essere entrati troppo nel didascalico e dunque sfuggiti a qualsiasi inquadramento sistemico.
Così, per queste scene delle Serie Tv, si creano due fazioni di telespettatori
Ci sono coloro che accettano la scelta degli artisti di mantenere nell’ombra qualcosa anche di rilevante per permettere loro di fantasticare con teorie o dibattiti. In questo modo, infatti, la serie riesce a sopravvivere tanto più a lungo della sua fine ufficiale e diventare addirittura immortale. D’altra parte, ci sono quelli che proprio non si fanno andare giù di trovarsi appesi al cappio dell’ignoranza o, peggio, del buio narrativo più totalizzante. Loro pertanto si incaponiscono con domande dirette, forum e newsletter affinché qualcuno dai piani alti dispensi risposte coerenti ed esaustive.
Tuttavia, navighiamo sempre nel mare dello straordinario, in cui non tutto deve necessariamente avere una direzione credibile e un capolinea visibile. Proveremo dunque a ricordare alcune delle principali scene delle serie tv che hanno subito questo trattamento! E state certi che, seppur brancoliamo ancora nella speranza, probabilmente non vedremo mai quella luce di conoscenza che aspettiamo. Ci resta però il susseguirsi di stagioni senza eguali, cariche delle vibrazioni più belle che la televisione potesse regalarci.
1) La ruota di Dharma in Lost definisce una delle più criptiche scene delle Serie Tv
Ci troviamo nella quarta stagione del capolavoro seriale più chiacchierato di sempre e i sopravvissuti dell’incidente aereo stanno cercando di capire come fuggire dall’isola. Nel frattempo altri personaggi, come Ben Linus, sono coinvolti in dinamiche più complesse legate al controllo dell’isola e ai suoi misteri. La ruota del Dharma viene pertanto scoperta durante il tentativo di Ben di allontanare l’isola per sfuggire a Charles Widmore, che sta cercando di ottenere l’egemonia. Ben si dirige così verso un’area remota e sotterranea. Dopo un po’, lì trova un luogo apparentemente costruito dai membri della Dharma Initiative e accessibile solo tramite un passaggio nascosto.
Una volta che arriva alla caverna, si trova di fronte alla ruota gigante, che è ancorata a una struttura rocciosa. Questa sembra in realtà fuori posto, come se fosse stata costruita per scopi misteriosi. In preda a dubbi e incertezza gira dunque la ruota e il risultato è un forte scossone che provoca un cambiamento drammatico. Questo atto causa infatti l’immediata scomparsa dell’isola, un salto temporale e la materializzazione dell’uomo nel Sahara.
Capiremo infine che la ruota rappresenta un meccanismo di “spostamento“
Girandola, Ben riesce a spostare l’isola, sfuggendo così agli altri protagonisti e a chiunque stesse cercando di prenderne il controllo. Il potere della ruota è legato non solo alla geografia dell’isola ma anche ai suoi misteri temporali. Quando Ben la gira, non solo l’isola cambia posizione fisica, ma avviene anche un effetto sul tempo e sullo spazio, che diventa un tema ricorrente nelle stagioni successive. Tuttavia, girare la ruota non è un’azione senza rischi: John Locke, uno dei protagonisti, cerca di girarla nel tentativo di ripristinare l’isola al suo stato originario, ma questo porta alla sua morte. Pertanto l’origine e il movente dello strumento non è stata mai completamente chiarita. Soltanto la Dharma Initiative, che ha costruito molte delle strutture sull’isola, sembra essere stata la responsabile della creazione di questo dispositivo.
Tuttavia, non si sa come abbiano scoperto o creato la ruota, né quale fosse lo scopo. Le implicazioni della sua capacità di manipolare il tempo e lo spazio rimangono un mistero, sebbene si suggerisca che essa fosse un tentativo di controllare le forze sovrannaturali dell’isola. Jacob, la figura enigmatica che governa le sorti dell’isola, ha un ruolo centrale nella sua gestione. La ruota sembra essere un mezzo per Jacob e altre figure di potere per mantenere il luogo in equilibrio.
Questa tra le più evasive scene delle Serie Tv ci spiega poi che la ruota non agisce solo sul piano fisico
Infatti, questa influisce anche sul piano delle relazioni di potere tra i vari gruppi. Inoltre, potrebbe anche rappresentare la ciclicità degli eventi, altro tema ridondante dello show. La capacità di cambiare il corso delle cose potrebbe essere letta come una metafora della lotta tra il libero arbitrio e il destino. In molte scene, personaggi come Jack, Kate e Sawyer sono costretti a confrontarsi con le loro azioni passate e le scelte che definiscono il loro futuro.
La protagonista del Dharma rimane dunque una delle idee più ambigue e non completamente risolte in Lost (qui trovi un articolo sull’alfabeto della serie). La scelta degli autori di non chiarire completamente la sua natura ha portato a molte speculazioni tra i fan, creando uno degli enigmi più affascinanti della serie. Sarà quindi il ricercato “cuore dell’isola” o un’arma fatale della Dharma Initiative? Probabilmente senza la ruota non ci sarebbe una delle scene delle serie tv che ha scosso l’immaginario collettivo e ha dato vita a una Lostpedia piena di ipotesi, calcoli, speranze e piacevoli ossessioni.
2) Il brivido della scoperta della “Stanza Rossa” lo sentiamo ancora sulla pelle
Ci spostiamo adesso nel grottesco universo di Twin Peaks, l’eterna creatura di David Lynch e Mark Frost. La Loggia Nera è uno degli elementi più simbolici della serie e appare per la prima volta nell’episodio “Zen, or the Skill to Catch a Killer”. È una sala che sembra essere intrappolata tra il reale e l’onirico, un luogo che evoca un’atmosfera surreale e inquietante. Ha le pareti rosse, un colore dominante che crea un’atmosfera opprimente. Il pavimento a scacchi bianco e nero, un motivo geometrico che conferisce un senso di distorsione e simmetria inquietante. Sedie e poltrone sparse nella stanza, ma la disposizione dei mobili e l’assenza di un vero ordine contribuiscono a dare un’impressione di confusione. E infine fumo e ombre, infatti l’illuminazione nella stanza è molto particolare, con ombre spesse e avvolte in un’atmosfera nebbiosa.
Al suo interno, alcuni dei personaggi chiave della serie come Dale Cooper si trovano a confrontarsi con versioni alterate di loro stessi o con entità misteriose. Questa è abitata infatti da figure enigmatiche che non sembrano appartenere al mondo reale. Tra questi il Man from Another Place, una figura bizzarra che appare come un piccolo uomo che si esprime con un linguaggio criptico. Poi Laura Palmer, la giovane donna il cui omicidio è al centro della trama della serie, appare nella stanza rossa in una forma fuori dal tempo. O ancora Bob, uno spirito malvagio che si nasconde dentro le persone, appare in questa dimensione parallela sotto varie forme. Quest’ultima è una delle figure più oscure di Twin Peaks e la sua connessione con la stanza rossa è centrale nel mistero della serie.
La Loggia Nera è soprattutto associata ai sogni del protagonista Dale Cooper
Lui è un agente dell’FBI che entra in contatto con il mondo ultraterreno attraverso visioni che lo guidano nella risoluzione del caso. In uno dei suoi sogni più significativi, Cooper si trova nella stanza rossa e interagisce con Laura Palmer, che gli sussurra strane parole. La scena si svolge in modo straniante, con tempi distorti e dialoghi che non sembrano seguire una logica razionale. Ma egli incontrerà lì anche il Man from Another Place, che gli dà indizi sul caso di Laura Palmer e sul lato oscuro dell’isola di Twin Peaks.
La Loggia Nera è l’arena di alcune delle scene delle serie tv più iconiche di sempre. Ed è un luogo che rappresenta il confine tra il bene e il male e tra la vita e la morte. I suoi elementi simbolici possono essere interpretati in vari modi. Nello specifico la stanza riflette la presenza di mondi paralleli e il concetto di doppio, un tema ricorrente in Twin Peaks. Pensiamo infatti alla connessione tra Laura Palmer e il suo alter ego “Maddie” o la dicotomia oscura di Cooper.
Gli eventi si sovrappongono, si ripetono e si distorcono, riflettendo quindi l’ambiguità del reale che pervade la serie. Infine è ovviamente associata al Male in senso stretto, con la presenza di figure sinistre come Bob, che simboleggiano la corruzione e la perversione sotto la superficie. In altre parole, la Black Lodge è il vero nucleo mistico della serie, e questo persisterà anche nelle successive stagioni. Detto ciò, sebbene non venga mai completamente spiegata, la sua apparizione è comunque rilevante nella comprensione del legame tra il mondo fisico e il mondo ultraterreno. È dunque un luogo che evoca paura, mistero e la consapevolezza che qualcosa di profondo e oscuro si nasconde dietro la facciata di una piccola città apparentemente tranquilla.
3) Il finale de I Soprano è una delle scene delle Serie Tv più argute della storia
Questa è la preferita della maggior parte di noi! I Soprano (qui vi spieghiamo perché dovreste guardarla) ha segnato l’anno zero della linea temporale dedicata alla serialità complessa e contemporanea. È stato una serie sublime, pioniere di tutto l’inestimabile bagaglio che giunge fino ai nostri giorni e di cui non potremmo più fare a meno. Sentimentalismo a parte, entriamo nel vivo dell’epica scena finale della serie che, come molti sanno, ha sollevato un polverone che ancora adesso ci offusca gli occhi. Questa si svolge in un contesto apparentemente quotidiano e normale. Tony e la sua famiglia, infatti, si trovano al ristorante Holsten’s, un locale in un tranquillo angolo suburbano. Nello specifico è accompagnato da Carmela, sua moglie, A.J., il loro figlio e Meadow, la loro figlia, che sta cercando di parcheggiare la sua auto davanti al ristorante.
La scena pertanto comincia con Tony che entra nel ristorante, si siede al tavolo e inizia a guardarsi intorno mentre aspetta che la sua famiglia si unisca a lui. L’atmosfera è tranquilla, ma c’è una sensazione crescente di tensione. Ogni movimento suo e degli altri personaggi viene filmato con attenzione ai dettagli, suggerendo che qualcosa di significativo potrebbe accadere. La canzone che accompagna il momento è “Don’t Stop Believin'” dei Journey, una scelta che ha aggiunto un livello di simbolismo alla scena. La sua melodia inizia a crescere in importanza man mano che la scena avanza, aggiungendo una sensazione di contrasto e inquietudine.
E mentre la più epocale tra le scene delle Serie Tv si sviluppa, l’aria diventa sempre più rarefatta
Diverse persone che entrano nel locale sembrano dare particolare attenzione a Tony. Ogni volta che qualcuno entra, la telecamera si concentra brevemente su di lui, creando una sensazione di paranoia e sospetto. Fuori Meadow sta cercando di parcheggiare la sua auto e si avvicina al ristorante, ma non riesce a trovare subito posto. Questo allunga l’attesa e intensifica il senso di incertezza. La scena culmina così con Tony che guarda verso la porta. La telecamera inizia a inquadrare lentamente l’ingresso del ristorante, mentre le note dei Journey continuano a suonare. Infine, un uomo sospetto vestito di nero entra nel locale mentre il capofamiglia lo osserva con accortezza.
Allo stesso tempo, Meadow arriva ma si distrae mentre cerca di entrare, colpendo una macchina parcheggiata. Il suo ingresso viene interrotto dall’inquadratura della porta mentre montaggio crea l’impressione che qualcosa stia per accadere. Dopo ciò, l’ultimo momento della serie è caratterizzato dal taglio improvviso con schermo nero. Il ristorante scompare dallo schermo, lasciando il pubblico nel buio totale. Non c’è un segno evidente di cosa accade a Tony. Una delle più vibranti scene delle serie tv si chiude dunque senza una risposta definitiva. È dunque comprensibile perché questa chiusa abbia generato molte discussioni e teorie su cosa significhi realmente, visto che David Chase ha deciso di lasciare il destino del protagonista più che aperto (eccetto qualche vaga dichiarazione in cui vanta di aver “spiegato” cosa accade, non facendolo in realtà sul serio, e aggiungeremmo PER FORTUNA).
La principale interpretazione però è che Tony venga ucciso alla fine della scena
Difatti, il taglio improvviso al nero potrebbe rappresentare proprio il momento della sua morte. Secondo questa interpretazione, il nero rappresenta l’assenza, il nulla, l’indizio che la sua vita è stata spezzata all’improvviso, senza un vero “addio”. Un’altra teoria è che il taglio rappresenti la fine del viaggio di Tony, ma non necessariamente la sua morte. In questo caso, il finale sarebbe una riflessione sul fatto che la vita di un boss mafioso fosse sempre in sospeso, sempre in pericolo, e che l’incertezza sia la condizione continua del suo mondo. In questo senso, il nero simboleggia l’impossibilità di conoscere cosa accada al di là di quel momento.
Infine, alcuni vedono nell’accaduto una critica alla cultura televisiva e agli spettatori. Questa suggerisce che il finale aperto sia una riflessione sulla nostra aspettativa imbastita di risoluzioni facili, tipiche della narrativa tradizionale. Quindi, sarebbe questo un modo per chiedere agli spettatori di affrontare la realtà della vita, che è piena di incertezze e dubbi. Questa tra le più accorate scene delle serie tv non solo ha messo un indimenticabile, ma ha anche sollevato una riflessione sul concetto di “fine” nella vita e nel piccolo schermo.