Empatia: sentire dentro, mettersi nei panni degli altri. I buoni conoscitori di questa sensazione sanno quanto spesso questa condizione si riveli cura e malattia, dunque maledicono e benedicono tutto questo loro sentire. In questo senso, la nostra esperienza con l’empatia non si ferma mai, neanche – e soprattutto – quando guardiamo un film o una Serie Tv. Le storie dei personaggi che ne fanno parte si impongono dentro di noi rendendo reale quello che stanno vivendo. Ci mettiamo nei loro panni e, quando la storia è drammatica, questo si rivela deleterio. Eppure, in questi anni, abbiamo conosciuto dei personaggi che a differenza nostra riescono a stare al riparo dalle sofferenze degli altri. Non si mettono nei loro panni. Non sanno cosa significhi mettersi nei panni di qualcuno. Spesso non riusciamo a comprendere fino a che punto riusciranno a spingersi. Se, chissà, arriverà davvero un momento in cui qualcosa li smuoverà talmente tanto da aiutarli a sentire qualcosa per qualcun altro. In questo senso ci sono diversi personaggi nel mondo delle Serie Tv che presentano uno scudo che noi, vittime dell’empatia, non conosciamo. Si muovono in modo distaccato, utilizzano il sarcasmo per bypassare una situazione, e non conoscono il movimento osseo che fa il braccio ogni volta che dà una pacca sulla spalla a chi soffre.
Vediamo insieme quali sono gli otto personaggi delle Serie Tv totalmente privi di empatia!
1) Sheldon Cooper
Tutti sapevamo che sarebbe stato lui a capitanare questa lista. Il suo nome era balzato all’interno della nostra testa fin dal primo momento. D’altronde, questo è ciò che succede quando non riesci a metterti nei panni degli altri, ma pretendi che le altre persone si mettano nei tuoi. Questo, in poche parole, è ciò che è stato Sheldon Cooper nei confronti dei suoi amici. Lo abbiamo visto ignorare le sofferenze di Leonard, ignorare quelle di Penny. Abbiamo vissuto in prima persona i suoi comportamenti egoistici, quelli che solo una persona priva di empatia può attuare. Se i suoi amici avevano programmato un impegno, a lui non importava. Se si metteva in testa che dovessero annullarlo per fare qualcosa con lui, questo accadeva. Il tutto si riproduceva anche con Amy, denotando così che – anche se innamorato – Sheldon non poteva inventarsi una condizione che non ha mai avuto a sua disposizione, anche a costo di far soffrire l’altra persona.
2) Micheal Scott
Probabilmente la mancanza di empatia di Micheal Scott è la base da cui partono tutti i suoi terribili atteggiamenti nella vita e nel lavoro. Pur di riuscire nei suoi obiettivi inventava dei premi e delle sorprese per i suoi dipendenti, non pensando – neanche per un minuto – a tutta l’infinità di delusioni che avrebbe creato portando avanti false aspettative. Perché a Micheal Scott non importano mai le conseguenze. Pone in essere i suoi gesti egoisti dimenticando che dall’altra parte, chi li riceve, stava aspettando un qualcosa. Dimentica che le sue battute infelici possano ferire. Non è programmato per fare questa cosa. Non è programmato per mettersi nei panni delle persone a cui riserva uno spietato sarcasmo per il solo gusto di farlo. Alla base di tutto, infatti, Micheal Scott non è cattivo. Potremmo definirlo solo assolutamente privo di empatia, una condizione che non gli permette di guardare oltre dalle proprie follie.
3) George Costanza
George Costanza, qui, parla a nome di tutti i suoi amici, parla a nome della sua Serie Tv. Perché in Seinfeld non esiste empatia. Tutti personaggi, in particolar modo il suo, vivono la vita senza pensare alle conseguenze, ai dolori, alla propria crescita personale. Di fronte al bisogno di un consiglio non arriva altro che una battuta sarcastica, o un commento che – fatto a noi, gente normale – stroncherebbe totalmente. George Costanza non ha alcuna reazione drammatica neanche di fronte alla tragica morte della sua Susan, dimostrandone molta di più per la morte di un personaggio di un personaggio di Star Trek. Immaginare, dunque, che una persona così tendente all’apatia possa avere un minimo di empatia nei confronti degli altri suona praticamente impossibile, motivo per il quale persino i nostri Micheal Scott e Sheldon Cooper sembrano quasi degli angioletti al suo cospetto.
4) Dr. House
Il nostro Dr.House non conosce metodi pacati, delicati. Ha padronanza della sofferenza, e questo lo porta a vivere in una condizione cinica che non gli permette di rapportarsi alle altre persone in modo estremamente brusco. Dirà il nome di quella malattia senza perdere tempo. Non ci girerà intorno, non ti dirà le possibilità di vita, ma quelle di morte. La sua mancanza di empatia è dettata da una condizione esistenziale con cui fa i conti da tanto, troppo tempo. Non può liberarsene, ed è così che – oramai – quella parte è diventata anche e soprattutto psicologica. Non si chiede più come vada gestita, non è più un suo problema. Nel mondo che desidera, le persone accettano la realtà della vita senza troppe lagne, e questa pretesa lo porta dimenticarsi del dolore esterno, quello che non ha solo lui. Pensa sempre di essere l’unica persona sofferente, quella con il dolore più grande, cosa che lo porta a sottovalutare completamente tutto quello che ha intorno, trattandolo con grande distacco.
5) Beverly Hofstadter
La madre di Leonard, Beverly, non conosce pacca sulla spalla, commento volto a sostenere o qualsiasi altra cosa in grado di riuscire a conferirle il premio genitore dell’anno. Forse nessuno potrà mai auspicare ad averlo, d’altronde nessuno può è perfetto, ma lei sembra far di tutto pur di non riuscire in questo obiettivo. Denigra, ammutolisce, incute timore e diffonde freddezza nell’aria, una di quelle che congela la stanza in cui il povero Leonard si trova. Quest’ultimo, come abbiamo visto, si ritrova a dover quindi vivere con una figura materna pronta a non sostenerlo mai, e un migliore amico che sembra essere la versione femminile della madre. Beverly, d’altronde, è razionale per professione e questo non la aiuta mai a togliere la divisa da lavoro. Analizza il proprio figlio, e questo la rende – spesso – quasi la sua analista. Infatti, vede Leonard come vede tutti gli altri: persone da studiare come degli esperimenti, al fine di poter comprendere i loro comportamenti.
6) Dennis Reynolds
Lo avevamo detto anche qui, tra Seinfeld e It’s Always Sunny In Philadelphia scorre lo stesso sangue. Entrambe le Serie Tv raccontano di personaggi totalmente privi di empatia, di evoluzione e morale. Anche in questo caso, come in Seinfeld, abbiamo un portavoce ed è Dennis Reynolds. L’immagine perfetta che lui ha di se stesso nasconde e offusca completamente la visione che ha delle altre persone. Non esistono dei momenti in cui smette di guardare la propria perfezione per concentrarsi su ciò che non va, perché – come detto – questo implicherebbe crescere, e qui non cresce nessuno. Tantomeno lui, che è totalmente incapace di connettersi alle persone che lo circondano in modo decisivo. Sia in amore che nelle amicizie il cinismo prende il sopravvento, lasciandolo dentro a una situazione in cui – coerentemente con quanto detto – la pacca sulla spalla se la dà da solo.
7) Secco
A me non me ne frega un ca***, annamo a pijà er gelato?”
Sono queste le parole che hanno contraddistinto Secco donandogli un senso di distacco che forse non avevamo mai visto in modo così netto. Perché non è importante quale fosse l’argomento, la sua risposta era questa e lo sarebbe stata comunque, in ogni situazione. Anche nelle più tragiche, come abbiamo visto durante il finale di stagione. Il funerale di Alice aveva ridotto tutti a essere degli stracci, ma non Secco. Lui era distaccato da tutto, anche dal dolore di Zero. Gli ha confessato di aver sempre saputo dei sentimenti che la ragazza nutrisse per il suo amico, ma lo ha fatto in modo totalmente normale, raccontando questa cosa come si racconterebbe di una passeggiata. Non riusciva a comprendere la delicatezza di quella rivelazione, soprattutto in quel momento così tragico senza alcuna strada di ritorno. Neanche per un attimo aveva pensato di dirla al suo migliore amico, e questo perché – semplicemente – a Secco non frega un ca***. Mai. Di niente.
8) Doña Carmen
Doña Carmen è certamente uno dei personaggi più spietati all’interno de Le Ragazze Del Centralino. Rispetto agli altri citati fino ad adesso, lei si contraddistingue per la malizia con lui si distacca totalmente dai panni degli altri: è spietata, e pur di raggiungere i suoi scopi farebbe qualsiasi cosa. Questo è il motivo principale per cui, nel corso della serie, ha rovinato la vita a molte persone – anche quelle a lei vicine – senza mai provare alcun tipo di rimorso. Non si è mai fermata, cercando di raggiungere i suoi obiettivi a qualunque costo. In questo caso, infatti, la sua mancanza di empatia denota anche una vena certamente cattiva.
