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La classifica delle 5 indagini criminali con la procedura più realistica delle Serie Tv

Affinché una serie crime risulti veritiera deve attenersi quanto più possibile alla realtà. Molto spesso, come vediamo succedere in Mindhunter e Manhunt: Unabomber, i fatti narrati sono ispirati a storie realmente accadute e quindi la veridicità è più che attendibile.

In virtù di ciò, noi di Hall of Series abbiamo stilato una classifica delle 5 serie tv con la procedura più realistica in fatto di indagini criminali.

Scopriamo insieme quali sono!

5) Strike

Mindhunter

Strike (qui la recensione della miniserie britannica), tratta dai romanzi di Robert Galbraith, parla di un veterano di guerra dei SIB (Special Investigation Branch) che usa le sue abilità per risolvere crimini in veste di investigatore privato.

La sua procedura non è neanche lontanamente complessa come quella di Mindhunter, ma ha il suo perché.

Invalido e squattrinato, Strike attende che un cliente si presenti al suo piccolo e sgangherato ufficio in Denmark Street, e dopo un breve colloquio decide se prendere in carico il caso oppure no. Di solito la fase due inizia con una perlustrazione del luogo del delitto, o dove è stata avvistata la vittima per l’ultima volta, e da lì si passa a sentire le dichiarazioni dei vari testimoni.

Fin qui, nulla di strano. Se non fosse che, nella mente di Strike, si sta svolgendo una seconda trama contemporaneamente a ciò che lo spettatore sta guardando sullo schermo. E alle volte la risoluzione del caso è proprio sotto gli occhi di tutti, ma è impossibile da cogliere se non dagli occhi dell’attento investigatore. Un indizio potrebbe essere un colpo di tosse strano, o una foto scattata in vacanza con dei fiori particolari sullo sfondo.

4) Broadchurch

Quando una piccola cittadina sperduta nelle campagne inglesi diventa scenario di una tragedia, ci viene subito da pensare che cose del genere “succedono solo nei film”. Invece non è così inusuale imbattersi in misteri e omicidi in queste tranquille località di villeggiatura, nella vita reale così come nella finzione cinematografica.

Ed è proprio quello che succede nella serie trasmessa da ITV dal 2013 al 2017, Broadchurch.

In un giorno come un altro, la scomparsa dell’undicenne Danny Latimer sconvolge la quotidianità della sua famiglia. Il corpo del ragazzo viene tristemente ritrovato ai piedi di una scogliera, ma è subito evidente che qualcosa non quadra. Il caso viene affidato all’ispettore Alec Hardy, interpretato nientemeno che da David Tennant, e alla collega Ellie Miller (il Premio Oscar Olivia Colman), che con un sopralluogo e l’intervento della scientifica deducono subito che il corpo di Danny è stato spostato sulla spiaggia per simulare un suicidio.

La ricerca dell’assassino ha quindi inizio. Partono così le varie interviste ai familiari, che solitamente sono sempre i primi a essere sospettati, e alle persone più vicine al ragazzo. Dalle telecamere di sicurezza si scopre che Danny era uscito a bordo del suo skateboard la notte che è stato ucciso, ma non è stata trovata traccia del mezzo sulla scena del crimine.

Le telecamere portano alla luce menzogne e segreti degli abitanti di Broadchurch, che risultano tutti così poco affidabili che l’assassino di Danny potrebbe essere chiunque. Ma come spesso succede, saranno le intercettazioni telefoniche a portare alla luce la verità, e con essa anche il colpevole.

3) Manhunt: Unabomber

Mindhunter

Manhunt: Unabomber, sulla scia di Mindhunter, ricostruisce al meglio gli anni ’90 in un periodo in cui un individuo anonimo inviava pacchi bomba verso obiettivi apparentemente casuali.

Tratta da una storia vera, la miniserie statunitense ripercorre le indagini, un po’ romanzate, che portarono alla cattura del terrorista Unabomber da parte dell’FBI.

Il caso venne affidato a un profiler, Jim Fitzgerald, che tramite le lettere minatorie del killer riesce a stilare un profilo completamente diverso da quelli ipotizzati fino a quel momento. Una volta fatto questo primo passo, Fitz passa a valutare la credibilità delle minacce di Unabomber, cercando di entrare nella sua testa il più possibile per scovare nuovi indizi.

In un periodo in cui lo studio della calligrafia in ambito criminale era ai suoi albori, Manhunt: Unabomber riesce a riportare magistralmente sullo schermo gli studi, le sperimentazioni e le lunghe interviste che hanno portato questa branca della criminologia agli alti livelli che possiamo vedere oggi.

2) Mindhunter

Mindhunter

Tratta dal libro “Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano”, in questa serie tv vediamo nascere la figura criminale che a oggi ci suona così tristemente familiare: il serial killer.

Seguiamo le vicende dei due agenti Holden Ford, Bill Tench e della professoressa Wendy Carr nello studio di questa nuova tipologia di assassino. I loro studi li porteranno nei carceri di massima sicurezza di tutta America a conversare con le menti omicide più oscure mai esistite.

Avvalendosi comunque di qualche licenza, la serie porta il suo spettatore all’interno della testa dell’intervistato (il killer), e l’intervistatore (il poliziotto), nel modo più realistico possibile, cosicché ogni episodio risulti essere una testimonianza di quanto accade nella mente di un pluriomicida.

Assistiamo così alla nascita dell’intervista come la conosciamo oggi. Dialogare con il criminale, al tempo, era una cosa inusuale e assolutamente non tollerata, poiché si riteneva che il delinquente non fosse soggetto a riabilitazione di nessun tipo. La serie porta alla luce questo fatto e inserisce delle lunghe interviste con gli assassini per spezzare definitivamente la ruota delle etichette in cui i carcerati venivano rinchiusi.

1) Law & Order

Sempre restando sulla scia di veri casi criminali, come Mindhunter e Manhunt, anche Law & Order gioca un ruolo cruciale nel riportare su schermo la realtà.

Ogni episodio segue inizialmente le indagini della polizia di New York in seguito a un omicidio o tentato omicidio. Le procedure a cui si affidano le forze dell’ordine sono tante e diverse da loro. Si passa dalla rilevazione delle impronte digitali a esami su terreni, oggetti e strutture a cura della scientifica, senza bypassare mai le consuete e fondamentali testimonianze. Quando poi queste procedure conducono all’assassino (o al presunto tale), la scena si sposta nelle aule del tribunale dove l’imputato verrà giudicato.

Qui i magistrati danno prova delle loro capacità con arringhe contro l’accusato per convincere la giuria della sua colpevolezza. Non sempre però la sentenza emessa va a sfavore del criminale: molti imputati vengono assolti nonostante le prove portate in tribunale.

Ogni episodio si conclude con una riflessione sulla sentenza dei casi portati in esame, e come essi si ripercuotano sulla vita dei cittadini e, soprattutto, dei familiari degli accusati.

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