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La classifica delle 10 migliori Serie Tv del 2021

L’anno appena trascorso è stato particolarmente proficuo per le produzioni seriali quasi di ogni genere, in una stagione televisiva segnato da grandi ritorni, necessarie conclusioni, cancellazioni ingiuste e nuove uscite dal successo straordinario, in grado di sorprendere un pubblico che ormai è abituato ad aspettarsi di tutto. Scegliere le dieci migliori serie tv uscite nel 2021 è allora un’operazione complessa, che deve tenere conto di molteplici fattori che partono dalla qualità del prodotto per poi considerarne l’impatto mediatico e culturale, nonché la capacità di portare sul piccolo schermo qualcosa di davvero innovativo laddove il mercato è saturo di produzioni ripetitive e poco originali. Nello stilare questa classifica sono rimaste fuori alcune serie che quest’anno si sono dimostrate di altissimo livello, come la quarta stagione di The Handmaid’s Tale o i capitoli finali di Brooklyn Nine-Nine, Pose e La Casa de Papel, o ancora alcune brillanti produzioni Marvel quali Loki e The Falcon and The Winter Soldier, nonché le seconde stagioni di Non ho mai… e The Morning Show. Esclusioni pesanti che tuttavia risultano inevitabili davanti alla qualità indiscutibile delle serie tv presenti in classifica, appartenenti a quasi ogni genere e molto diverse tra loro, tutte accumunate dalle grandi emozioni che hanno saputo trasmetterci in un anno per tanti aspetti segnato dall’incertezza.

Ecco a voi la nostra classifica delle 10 migliori serie tv del 2021

10) Maid

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Se una serie del livello di “Maid” si trova solo al decimo posto di questa classifica delle migliori serie tv del 2021, allora possiamo essere certi che è stata un anno d’oro per le produzioni seriali.

Maid, miniserie Netflix basata sull’omonima opera autobiografica di Stephanie Land, è partita in sordina per poi affermarsi invece come una delle produzioni originali più di successo della piattaforma streaming. Fresca di tre importanti candidature ai prossimi Golden Globes, Maid è la storia di Alex (interpretata da Margaret Qualley, che ci regala la miglior performance della sua carriera), giovane madre vittima di abusi emotivi da parte del compagno alcolizzato, disposta a fare qualsiasi cosa pur di proteggere sua figlia e assicurarle una vita felice e lontana da ogni violenza. Sebbene alcune scelte narrative siano da considerarsi eccessivamente drammatiche, la serie è un prodotto che brilla per la rappresentazione realistica, cruda ed estremamente sensibile della violenza emotiva e degli abusi all’interno di una relazione, nonché per il ritratto senza veli delle difficoltà delle donne e dei bambini che si trovano a esserne vittime, all’interno di una dinamica complessa dalla quale uscire è possibile, sebbene richieda consapevolezza, aiuto e anche un pizzico di fortuna. Degne di menzione sono le performance di Margaret Qualley e Andie MacDowell, figlia e madre sia in Maid che nella realtà, entrambe capaci di regalarci interpretazioni sfaccettate e commoventi che speriamo vengano ricompensate durante la prossima stagione dei premi.

9) Only Murders in the Building

Nono posto per la prima stagione della commedia a tinte mystery di Hulu, che vede il grande ritorno di Selena Gomez sul piccolo schermo (ne abbiamo parlato qui) accompagnata da due leggende della televisione come Martin Short e Steve Martin. Only Murders in the Building è un prodotto originale e frizzante, una dei quelle serie tv capace di tirare su il morale a chiunque la guardi, incredibilmente trasversale grazie al suo essere una commistione di generi e stili che la rendono adatta tanto a una seduta di binge-watching quanto a una visione in pillole. Oliver, Charles e Mabel realizzano quello che è un po’ il sogno segreto di ogni amante del crime improvvisandosi investigatori, un compito in parte assurdo ma in cui è facile immedesimarsi, perché l’improbabile trio è talmente umano, realistico e in qualche modo simile agli spettatori da rendere impossibile non immaginarsi nei loro panni, assolutamente normale provare a risolvere il caso insieme a loro. Only Murders in the Building è davvero una perla rara, accattivante, esilarante e dalla quale è difficile non diventare dipendenti, in grado di regalare vitalità a un genere come quello del mystery, troppo spesso prigioniero dei pesanti schemi del genere.

8) Omicidio a Easttown

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La miniserie crime prodotta da HBO e con protagonisti Kate Winslet, Julianne Nicholson ed Evan Peters, tutti e tre vincitori di una statuetta agli ultimi Emmy Awards (a cui è da aggiunge quella per la migliore serie limitata), conquista l’ottavo posto in questa classifica delle migliori serie tv del 2021, una posizione che potrebbe apparire troppo bassa dato il successo straordinario che Omicidio a Easttown ha ottenuto a livello di critica, ma che testimonia invece il livello altissimo delle produzioni televisive di quest’anno appena trascorso.

Omicidio a Easttown è un dramma poliziesco caratterizzato da un’immensa profondità psicologica, un’opera che disseziona il dolore della vita, sorprendendo ancora gli amanti di un genere che credevamo non avesse più nulla da dire e che invece quest’anno prima con questa serie e poi con la pur diversissima Only Murders in the Building ha dimostrato di poter essere capace di grande innovazione e soprattutto qualità, facendoci presagire una nuova era d’oro per le produzioni crime fuori dagli schemi triti e ritriti del procedural.

7) Wandavision

“Wandavision” è la miniserie che ha segnato il debutto delle produzioni seriali del Marvel Cinematic Universe su Disney+ e si è subito conquistata il favore di pubblico e critica, meritandosi un posto tra le migliori serie tv del 2021.

In soli nove episodi la serie tv incentrata su Wanda Maximoff e Visione si dimostra una straordinaria lettera d’amore nei confronti della televisione, un omaggio alla storia delle produzioni che hanno fatto la storia del genere comico e allo stesso tempo un prodotto fedele ai canoni imposti dall’essere parte dell’universo Marvel. Spaziando tra i decenni, i generi e i punti di vista, Wandavision si conferma una produzione ambiziosa, dalla trama imprevedibile e protagonisti complessi, che mette in discussione costantemente la veridicità della narrazione, dimostrando quanto il lutto e il dolore possano influire sulla capacità della mente umana di dare forma al mondo che ci circonda, laddove il dolore altro non è che “amore perseverante”, un sentimento così profondo da divenire il perno stesso dell’esistenza. La serie con protagonisti Elizabeth Olsen e Paul Bettany è allora la migliore, nonché la più coraggiosa tra le produzioni televisive Marvel dell’anno, nonostante la visione possa a volte richiedere pazienza e una mente aperta, sempre pronta a sorprendersi.

6) Ted Lasso

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Di gran lunga la miglior comedy dell’anno (qui trovate la nostra classifica), Ted Lasso è una storia necessaria, poiché capace di trasmettere quell’ottimismo, quell’entusiasmo puro e senso di amore per la vita che sono balsamo per l’anima, proprio come lo è la serie Apple Tv+. L’assurda vicenda di Ted Lasso, allenatore di football americano improvvisamente diventato il coach dell’AFC Richmond, una fittizia squadra di calcio che compete nella Premier League in Inghilterra, è al centro di una commedia a dir poco brillante, creata da Bill Lawrence (già padre di Scrubs) e da Jason Sudeikis (che nella serie ricopre il ruolo del protagonista) e da subito amatissima dal pubblico, nonché ricoperta di premi sia agli Emmy che ai Golden Globes. La seconda stagione di Ted Lasso, andata in onda tra l’estate e l’autunno del 2021, è stata ancora più apprezzata della prima, soprattutto perché grazie al successo precedentemente ottenuto gli autori hanno avuto più libertà nell’esplorare tematiche sensibili come quella della salute mentale nel mondo dello sport, affiancando alla forte vena comica della serie anche una componente dramedy esplorata magnificamente. Una terza stagione delle serie, che si vocifera sia anche l’ultima, è prevista per l’estate del 2022.

5) Yellowstone

Nell’inspiegabile silenzio generale, sono arrivate in Italia nel 2021 sia la terza che la quarta stagione di Yellowstone, la serie di Paramount Network con protagonista Kevin Costner ambientata nel ranch del Montana della famiglia Dutton. Yellowstone è un western contemporaneo che riprende in chiave attuale il mito americano della frontiera, un mito ormai profondamente in crisi, simbolo di un paese che non c’è più, di valori conservatori a cui i protagonisti si aggrappano disperatamente senza poter però contrastare la loro scomparsa. Quella del John Dutton di Kevin Costner è una lotta persa in partenza contro l’affermarsi inevitabile di nuovi modelli di vita, che si svolge nello scenario mozzafiato dell’America rurale, quella distesa sconfinata di pascoli e sogni infranti che era ricorda un mondo che ormai non esiste più, che è in declino da decenni ma continua a nutrirsi di una nostalgia mai del tutto sopita per quello che è stato. Yellowstone reinterpreta l’eterna lotta tra cowboy e indiani senza cadere nella trappola di una morale dualistica e antitetica, raccontando una storia mai scontata che rischiava di cadere nel melodramma e invece si afferma come narrazione sì nostalgica ma mai eccessiva, vitale nel suo descrivere così realisticamente un mondo morente.

4) Succession

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Succession è probabilmente la miglior serie drama in circolazione, eppure soprattutto in Italia è rimasta poco conosciuta, quasi un prodotto di nicchia. E la sua terza stagione, appena conclusasi, non è che l’ennesima conferma della qualità impeccabile di questo moderno dramma shakespeariano, di questa saga familiare che si nutre di ambizioni irraggiungibili e tradimenti. Una guerra per il potere che non conosce limiti morali, etici e psicologici, machiavellica nel senso più puro della definizione, calcolata e spietata fino alla fine. Una critica velata a un capitalismo sfrenato che diventa un’arma, ma anche una difesa, un modo per cercare di riempire il vuoto interiore che deriva da un’aridità emotiva a cui scappare è sempre più difficile. Succession nella sua terza stagione continua a reggersi su un livello di tensione elevatissimo, tale da coinvolgere lo spettatore profondamente, mettendo in scena l’ennesima tragedia teatrale con protagoniste figure infelici e ambiziose, avide e angosciate, incapaci di fermarsi davanti a nulla. La famiglia Roy è l’apoteosi di un mondo marcio che corrompe chiunque provi ad avvicinarsi, ma che suscita un fascino maledetto, che non lascia scampo a nessuno, proprio come Succession.

3) Sex Education

Sale sul gradino più basso del podio le terza stagione di uno dei migliori teen drama di tutti i tempi, la folgorante e assolutamente imperdibile Sex Education. Questo nuovo capitolo delle avventure di Otis, Maeve, Eric e di tutti gli studenti della Moordale non è stato il migliore della serie e non ci siamo trattenuti quando si è trattato di sottolinerne i difetti (ve ne abbiamo parlato qui) eppure il livello di partenza di Sex Education è talmente elevato da permetterle di guadagnarsi la medaglia di bronzo nella classifica delle migliori serie tv del 2021 anche al netto di una stagione imperfetta. La serie Netflix si conferma infatti un prodotto dirompente, che non si limita a portare sullo schermo con realismo il microcosmo della vita affettiva degli adolescenti, ma si pone l’obiettivo di influenzarla in modo positivo, facendosi portavoce di un movimento di affermazione del sé e della propria persona in tutte le sue forme. La terza stagione di Sex Education è coraggiosa, irriverente e a volte più lenta delle precedenti, un’ulteriore conferma della grande potenza performativa della serie e del grande impatto che questa è riuscita ad avere sulle nuove generazioni.

2) Strappare lungo i bordi

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Di Strappare lungo i bordi abbiamo parlato spesso e sempre bene. La serie animata creata da Zerocalcare per Netflix è brevissima, solo sei episodi di circa venti minuti l’uno, eppure ha lasciato un segno indelebile nel mondo della serialità contemporanea e anche nella nostra anima, come una cicatrice. Le citazioni della serie che sono già entrate a far parte del linguaggio comune sono numerose, perché la storia raccontata da Zerocalcare e il modo in cui questa è portata sullo schermo sono tali da far sì che chiunque guardi Strappare lungo i bordi ne riconosca il dolore universale, ma anche il disagio, la gioia e in assoluto la vita che ne traspare, una vita che potrebbe essere la nostra e che forse un po’ lo è. Zero, Alice, Sara e Secco siamo noi, messi a nudo, posti di fronte al gioco della vita senza conoscerne le regole ma costretti a scendere in campo lo stesso. La serie Netflix è allora una produzione che, non scevra di difetti, è straordinaria nel suo farsi portavoce di un disagio diffuso, di scherzarci su senza sminuirlo, di essere al tempo stesso commedia e tragedia senza per questo risultare incoerente.

1) Squid Game

La medaglia d’oro nella classifica delle migliori serie tv del 2021 non poteva che andare alla più grande sorpresa dell’anno, il survival drama sudcoreano “Squid Game”.

Nel bene e nel male, Squid Game è la serie del 2021, quella che dal momento della sua uscita non ha fatto altro che passare di bocca in bocca, conquistando il cuore di milioni di appassionati da una parte e attirando una – fisiologica quando si parla di prodotti di così grande successo – pioggia di critiche dall’altra. La serie coreana è diventata un vero fenomeno di massa, uno status che solo poche altre produzioni televisive, tra cui La Casa de Papel e Stranger Things, erano riuscite a ottenere mentre erano ancora in onda. Un traguardo impressionante, soprattutto se consideriamo che Squid Game è un prodotto proveniente da una cultura diversa da quella canonica occidentale a cui siamo abituati e che trova le sue ragioni nella grande qualità della serie, perfetta per il binge-watching e capace di mantenere lo spettatore in uno stato di costante inquietudine, una vera e propria sfida all’ultimo sangue che porta il pubblico a cercare di capire qual è il trucco nascosto, quali i prossimi inattesi colpi di scena.

Squid Game è riuscita a convincere tanto gli appassionati di serialità che quelli che avevano sempre disprezzato le produzioni televisive, che ha come principale punto di forza una grande trasversalità che permette a una fascia molto ampia di spettatori di immergersi nella storia e lasciarsi coinvolgersi nella corsa alla sopravvivenza e al denaro dei protagonisti.

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