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7 Serie Tv salvate dalla cancellazione grazie alle proteste dei fan

In un mondo in cui il digitale è ormai parte integrande e influente della comune realtà occidentale, le serie tv non vengono solo rese disponibili online tramite le tante, varie, piattaforme streaming. La vita di ogni contenuto si articola in rete in mille modi differenti. Inclusa nella vita di ciascuna serie tv è anche la comunità online di fan che si può generare attorno a ciascuno show. Dai primi fenomeni di fandom aggregati attorno a titoli di culto come Twin Peaks e Lost, fino ai gruppi di appassionati che si dispiegano su qualsiasi social network o portale digitale: Internet ha rivoluzionato il modo di fruire, percepire, produrre, distribuire titoli, e persino di interagire con essi off e online. Proprio per questo, il pubblico in rete è sempre più spesso sovrano, capace di amplificare la propria opinione e il proprio desiderio. Spesso al punto tale da scavalcare i broadcaster tradizionali, o da far arrivare la propria voce anche ai grandi colossi dello streaming. Dalla storica conquista a seguito della cancellazione di Sense8, fino al recente caso Netflix di Manifest, i fan sono sempre più liberi di esprimere la propria opinione online, supportandola con strumenti vari e facendo fronte comune per perseguire scopi condivisi. In particolare, proprio le grandi comunità di fan presenti nei vari canali social si sono rivelate particolarmente capaci di influire sulle sorti di diverse serie tv.

Da Manifest fino a Skam Italia, molti sono gli show salvati dal mancato rinnovo grazie all’attività in rete dei fan insorti con proteste di ogni tipo a fronte delle ingiuste decisioni dei network.

1) Manifest

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Manifest (640×414)

Il 14 giugno del 2021, la NBC annunciava la cancellazione della drama series Manifest dopo solo tre stagioni. Nonostante i sei capitoli inizialmente previsti per il corretto dispiegarsi della trama, la serie tv era giunta a una brusca e inattesa conclusione molto prima di quanto auspicato. Ma, a seguito di un cliffhanger come quello con cui si era chiusa la terza stagione, il creatore Jeff Rake si è attivato sin da subito online, in particolare su Twitter. E non da meno sono stati i fan, soprattutto un piccolo ma forte gruppo di utenti radunati attorno all’hashtag #SaveManifest, impiegato sempre prevalentemente su Twitter. Grazie anche all’attivazione di una serie di petizioni online, che incitavano al rinnovo o al salvataggio a opera di altri network, il 28 agosto dello stesso anno, Netflix ha annunciato la presa in carico di Manifest. Il colosso dello streaming ha così promesso ai fan una quarta stagione conclusiva della storia di Manifest. Pur essendo un finale condensato rispetto alle aspettative inziali per il racconto, la serie tv è stata salvata per il piacere di tutti i suoi appassionati.

Distribuita globalmente su Netflix, la quarta e ultima stagione di Manifest è disponibile proprio dallo scorso 4 novembre con i primi dieci episodi di un capitolo di ben venti. L’uscita della seconda parte è prevista per il 2023.

2) Brooklyn Nine-Nine

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Brooklyn Nine-Nine (640×403)

Tra le workplace comedy più di successo degli ultimi anni, Brooklyn Nine-Nine ha conquistato nuova vita soprattutto a seguito del salvataggio a opera dalla NBC. Dopo cinque stagioni su Fox, l’emittente americana ha annunciato la cancellazione della sitcom poliziesca. Anche in questo caso, i fan di Brooklyn Nine-Nine hanno giocato un ruolo decisivo sul futuro dello show. Rivolgendosi a qualsiasi altro network, attraverso l’hashtag #SaveB99 (impiegato prevalentemente su Twitter e Instagram) e alcune petizioni online, gli utenti si sono fatti sentire e hanno promosso il loro desiderio verso i vari broadcaster. Persino il regista messicano Guillermo del Toro si era espresso con un tweet contro l’infelice cancellazione. L’intento dei fan è riuscito. Infatti, il co-creatore Dan Goor ha annunciato, durante il programma statunitense Saturday Night Live, che la NBC (con la quale aveva già prodotto Parks and Recreation) avrebbe salvato la sitcom, che si è estesa fino a un’ottava e conclusiva stagione.

3) Skam Italia

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Skam Italia (640×336)

Le prime tre stagioni di Skam Italia (il remake nostrano dell’omonima webserie norvegese per adolescenti di Julie Andem) sono andate in onda su TimVision. Nonostante i tre capitoli avessero conquistato molti fan appassionati in rete, su una quarta stagione era calato il silenzio, fino all’annuncio della cancellazione il 7 agosto del 2019. I fan di Skam Italia e del prodotto di origine non l’hanno presa per niente bene. Anche in questo caso, le proteste su Twitter sono scoppiate fino a raggiungere persino Netflix Italia. Attraverso una serie di indizi sparsi per i suoi canali social, il colosso dello streaming ha annunciato, nell’autunno dello stesso anno, di aver acquistato i diritti per la distribuzione (congiuntamente anche nelle mani di TimVision) delle prime tre stagioni, oltre alla decisione di co-produrre una quarta stagione incentrata su Sana (la cui sceneggiatura era già stata lavorata da Ludovico Bessegato durante la primavera del 2019). Grazie al supporto di un player delle dimensioni di Netflix, Skam Italia ha conquistato una community di spettatori ancora più florida e sembra avere ancora vita lunga: dopo la quinta stagione dedicata a Elia Santini, le speranze per un sesto capitolo non mancano.

4) Lucifer

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Lucifer (640×340)

Pur godendo di un fandom di appassionati particolarmente focoso, anche l’equilibrio di Lucifer ha vacillato per un momento. Dopo tre stagioni prodotte e distribuite da Fox, il 11 maggio del 2018 l’emittente ha annunciato la cancellazione della serie tv con Tom Ellis. Di lì a poco, nelle tendenze mondiali ha svettato per giorni la campagna social portata avanti dai fan di Twitter con l’hashtag #SaveLucifer. La forte attività in rete ha sicuramente influito sulla decisione di Netflix di salvare Lucifer (ennesimo segno della forza vigorosa delle piattaforme streaming online rispetto ai broadcaster tradizionali). La notizia è stata resa nota ai fan il 15 giugno del 2018, la quale prevedeva la realizzazione di una quarta stagione da dieci episodi. Il quarto capitolo è stato reso disponibile sul portale l’8 maggio del 2019 e, visto il positivo riscontro, Lucifer ha avuto lunga vita in casa Netflix. La serie tv si è conclusa con la sesta stagione pubblicata nel settembre 2021.

5) Sense8

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Sense8 (640×360)

Uno degli esempi più noti ed emblematici di quanto gli spettatori possano appassionarsi a uno show è dato proprio dall’inattesa cancellazione di Sense8 a opera di Netflix. La drama series delle sorelle Wachowski ha coinvolto una community globale di fan legati alle vicende dei suoi otto protagonisti. Proprio quando Netflix ne ha annunciato la cancellazione il primo giugno del 2017, dopo solo due stagioni, l’Internet è stato inondato dalle proteste dei fan. Ted Sarados aveva giustificato il mancato rinnovo a causa degli elevati costi di produzione di Sense8 che, nonostante fosse dotato di un’audience appassionata, erano insostenibili. La risposta alla cancellazione è stata fortissima: attraverso diverse proteste in rete e hashtag di diversa denominazione (tra cui svettava #RenewSense8), il malcontento è dilaniato. Grazie al movimento causato online, gli utenti sono riusciti a raggiungere un primo grande traguardo emblematico dell’impatto del digitale anche su player di tali dimensioni. Il 29 giugno del 2017, sugli account social ufficiali di Netflix è stata pubblicata una lettera di Lana Wachowski in cui annunciava ai fan la realizzazione di uno speciale conclusivo di due ore e mezza. Il lungometraggio ha così permesso allo show di avere quanto meno una conclusione definitiva alla storia di Sense8, piuttosto che chiuderne bruscamente la trama col cliffhanger della seconda stagione.

6) Arrested Development

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Arrested Development (640×407)

Dopo tre stagioni andate in onda su Fox, anche Arrested Development è stata vittima della temutissima pratica della cancellazione nel 2006 alla fine del terzo capitolo. Nel corso degli anni sono stati fatti diversi tentativi, sia dai parte dei creatori, che dei testardi fan, di riportare in scena la serie tv o di realizzarne quantomeno una trasposizione cinematografica. Gli spettatori di Arrested Development hanno dovuto attendere fino al 2013, anno in cui Netflix ha prodotto e distribuito una miniserie revival a comporre la quarta stagione della serie tv. I risultati della nuova produzione hanno condotto poi una quinta e conclusiva stagione che ha soddisfatto i fan che all’epoca avevano persino registrato il dominio SaveOurBluths.com.

7) Community

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Community (640×360)

Pur collezionando una grande comunità di fan sfegatati, la sitcom NBC Community è stata gradualmente vittima di un declino continuo. Il vortice che ha coinvolto la sua writing room e la sua emittente ne ha inesorabilmente impattato la trama. Proprio per questo, al termine della quinta stagione, nell’aprile del 2014, la NBC ha ufficializzato la cancellazione della comedy. Il terremoto che aveva scosso l’esistenza della serie tv è però durato poco. Infatti, una sesta e ultima stagione è stata presa in carico da Yahoo!, fortunatamente per i fan che non si sono dati per vinti e hanno continuato a insistere online per un salvataggio di qualsiasi tipo. In particolare, nel corso delle proteste che hanno condotto al capitolo conclusivo, era frequente la richiesta di “six seasons and a movie” (sei stagioni e un film). La frase è divenuta poi una battuta emblematica all’interno del fandom di Community, tanto da tornare in auge oggi con la realizzazione ufficiale di un lungometraggio revival della serie tv dall’uscita imminente.

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