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It, due Pennywise a confronto: Tim Curry e Bill Skarsgård

Se ne parlava da anni e, finalmente, il 19 ottobre 2017 è uscito anche nelle sale cinematografiche italiane IT, il tanto atteso film tratto dal romanzo di Stephen King del 1986.

Gli appassionati di tutte le età si sono catapultati al cinema in massa, decretando IT il film d’orrore più visto nella storia del cinema, battendo anche l’Esorcista.

L’uscita di questo film ha riportato anche in auge la versione per la Tv del 1990 che vedeva, tra i protagonisti, Jonathan Brandis, John Ritter e Seth Green.

Si tratta di una Serie Tv che si è eroicamente cimentata nel tentativo di riassumere in poche ore la lunga e contorta trama del libro, con un budget limitato e che, per la mia generazione, ha segnato un’epoca.

Per chi, come me, ha letto IT talmente tante volte da conoscerne le battute a memoria, la Serie Tv è un gioiellino che riporta all’infanzia o all’adolescenza, quando la si guardava di nascosto dai genitori che la ritenevano poco adatta, morbosa e violenta.

La verità è che molti di noi avremmo desiderato far parte del club dei Perdenti, avendone anche i requisiti, perché quel tipo di amicizia, pronta a sfidare tutto, era qualcosa di affascinante e, per certi versi, quasi irreale.

È difficile paragonare le due opere, quella televisiva e quella cinematografica, perché in quasi trent’anni, molte cose sono cambiate a partire dagli stili recitativi, passando per gli effetti speciali e le tecniche narrative, per cui, a mio avviso, è impossibile scegliere quale delle due sia la meglio riuscita.

Come sempre, è una questione di opinioni.

Si è parlato molto del personaggio centrale che anima IT: Pennywise, il clown ballerino, interpretato nel ’90 da Tim Curry e, nella versione moderna, dal bravissimo attore svedese Bill Skarsgård.

Tim Curry è sicuramente il mattatore della Serie Tv: la sua versatilità e il suo carisma sono talmente indiscussi che il paragone con tutti gli altri personaggi di IT è fuori discussione. È lui che porta sulle spalle il peso della Serie.

Forte della sua vastissima esperienza nel campo dei musical teatrali, il suo Pennywise è vulcanico e istrionico come un vero clown: fa capriole, regala palloncini, ha un aspetto, in apparenza, buffo.

Tra le altre cose, il suo costume sgargiante ricorda i clown più famosi creati ad hoc dalle agenzie di marketing per allettare e rassicurare le famiglie americane, come Ronald McDonald o Bozo il Clown.

C’è poco di minaccioso in lui, fino a quando non si trasforma.

Al contrario, Bill Skarsgård ci consegna un Pennywise che è quasi difficile da guardare, tanto è terribile e spaventoso. In lui sono chiari i segni della follia, del disturbo mentale, della deviazione e della più cruda e malvagia perversione.

Il suo sguardo spesso vitreo, altre volte allucinato, come in preda al delirio o sotto l’effetto di una droga è paralizzante.

Non è mai accattivante, neanche quando tenta di irretire le sue vittime: è sempre un predatore, pronto a saltarti addosso a velocità supersonica.

Aiutato innegabilmente da effetti speciali che hanno quasi dell’incredibile, vestito come un clown ottocentesco (che aumenta la sensazione che Pennywise sia in circolazione da davvero tanto tempo), con un trucco che lo fa quasi sembrare una bambola di ceramica, la voce stridula da pazzo e quella bocca sbavante, Bill Skarsgård è irriconoscibile.

Tim Curry riesce a spaventare diventando da buffo pagliaccio colorato, dotato di ottima parlantina e in grado di fare i salti mortali, a una bestia predatrice che mozza arti e divora i bambini che, fino a un secondo prima, si erano fidati di lui.

Riesce, invece, veramente difficile fidarsi del Pennywise del film di Muschietti: anche dentro al tombino, quando dovrebbe essere accattivante abbastanza da convincere Georgie a tendere la mano per riavere la propria barchetta di carta, rimane un mostro terrificante di cui il bambino non avrebbe mai dovuto fidarsi.

La recitazione di Curry è scattosa, i suoi movimenti rapidi e quasi animaleschi possono essere, a seconda di cosa abbia intenzione di fare, divertenti o spaventosi.

Quella di Skarsgård è isterica, accentuata dal make-up e, soprattutto dalla sua stazza (è alto 1 metro e 92 centimetri), può solo incutere timore nei bambini che perseguita, che sono a lui inferiori in tutto, a partire dal fisico.

Gli va dato merito di essersi misurato con un mostro di talento come Tim Curry, senza permettere che il personaggio lo divorasse e senza farlo diventare una macchietta o perdere il paragone con il predecessore.

Anche in questo caso dettagliato, come in senso lato per le due versioni di IT, è complicato stabilire chi sia riuscito a rendere al meglio Pennywise

È un vero scontro tra titani.

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