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Perchè una Serie Tv su I Soliti Sospetti è quello di cui avremmo bisogno

Esistono dei personaggi iconici del cinema che non possono essere racchiusi nei novanta, o poco più, minuti di una pellicola. Personaggi che per fascino, carisma e magnetismo sono in grado di suscitare in noi una forza attrattiva e immaginifica senza pari. Appagare il nostro desiderio di vederne sempre più dovrebbe essere un dovere per ogni produzione seriale. Talvolta questo accade. Penso ad esempio alla Serie Hannibal che mette in scena le vicende del dottor Lecter reso celebre e immortale dai sedici minuti in cui compare, interpretato magistralmente da Anthony Hopkins, ne “Il Silenzio degli Innocenti“. Eppure ve n’è uno che, per quanto straordinario e conosciutissimo, non ha mai ottenuto questo onore: Keyser Söze. Il geniale e crudele criminale de I Soliti Sospetti.

I Soliti Sospetti

Giusto oggi ricorrono i 23 anni dall’uscita nelle sale del capolavoro di Bryan Singer. Era infatti il 15 settembre quando I Soliti Sospetti veniva proiettato per la prima volta in America. Un film che fece incetta di premi e pubblico. Basti ricordare i 2 premi Oscar (Kevin Spacey miglior attore non protagonista e Christopher McQuarrie miglior sceneggiatura originale). Ma anche 2 premi BAFTA e un Golden Globe. Insomma stiamo parlando di un successo planetario che seppe condizionare non solo il pubblico ma anche un certo modo di intendere gli antieroi e il cinema successivo. Perciò, perché non farne una Serie Tv?

Le possibilità di una versione seriale de I Soliti Sospetti sarebbero enormi. Si potrebbero narrare le vicende che hanno reso Keyser Söze “il diavolo” della criminalità, indagando le motivazioni che dalla Turchia lo hanno portato fino in America. Sempre che le parole di Verbal Kint fossero vere.

In alternativa si potrebbe partire anche dagli stessi eventi narrati nel film di Singer filtrandoli dal punto di vista di Söze e il suo rapporto con l’avvocato “Kobayashi”. Oppure sarebbe davvero affascinante vedere il “dopo”.

“La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste. E come niente… sparisce.”

Immaginare cosa possa accadere dopo è davvero entusiasmante e dà spazio a una moltitudine di interpretazioni. Un personaggio così forte sarebbe davvero il protagonista ideale per la storia di un vero villain eletto a protagonista. Poter sfruttare le leggende e gli aneddoti che emergono dal film garantirebbe la costruzione di un personaggio davvero superbo, di cui le Serie Tv, al momento, sono prive.

I Soliti Sospetti

“Keaton diceva sempre: -Io non credo in Dio, però ho paura di lui-. Beh, io credo in Dio… e l’unica cosa di cui ho paura è Keyser Söze.”

Il personaggio di Söze ne I Soliti Sospetti è divenuto negli anni così influente e di riferimento da portare, nel giugno del 2001, il Time a definire Osama Bin Laden un “geopolitico Keyser Söze“. Ma fin da subito, nel 1995, la tagline del film “Chi è Keyser Söze?” divenne un espressione virale al punto che il settimanale Entertainment Weekly la inserì come “frase dell’anno“. Un meccanismo molto simile a quello che ben conosciamo nelle Serie Tv, dove ancora oggi spopola la straordinaria  frase “Chi ha ucciso Laura Palmer?“.

Ma I Soliti Sospetti non è solo Keyser Söze. Abbiamo una pletora di personaggi perfetti per un’eventuale Serie Tv. Il già citato avvocato Kobayashi, magistralmente interpretato dal compianto Pete Postlethwaite, ma anche Chazz Palminteri nel ruolo del detective Dave Kujan. O ancora il protagonista Michael McManus e il suo stile perfetto da criminale gentiluomo. Senza dimenticare la folle e splendida interpretazione di Benicio Del Toro.

Le opportunità che una Serie del genere potrebbe avere sono davvero enormi. Le ambientazioni potrebbero spaziare dalla Turchia a New York, dall’Ungheria a Los Angeles. I punti di vista della narrazione potrebbero essere molteplici: a seconda del protagonista (o protagonisti) scelto, i temi raccontati potrebbero oscillare costantemente dal poliziesco al drama.

I Soliti Sospetti

Con un materiale originale così ricco non ci sarebbe rischio di sfuggire all’attenzione del pubblico e le garanzie di un pilot seguitissimo sarebbero pressoché certe. Ovviamente anche i rischi di un flop sono dietro l’angolo. Il confronto con la pellicola metterebbe in difficoltà chiunque.

Ma le capacità dei grandi colossi della produzione seriale di riuscire a schivare e anzi sfruttare questo aspetto non sono da sottovalutare.

Se pensiamo all’attuale panorama seriale, non c’è qualcosa di paragonabile a un’eventuale trasposizione de I Soliti Sospetti. Non abbiamo un personaggio così carismatico senza mai nemmeno essere apparso sullo schermo. Riprendendo il parallelo con il successo di Hannibal Lecter nei soli sedici minuti di scena visti con Hopkins, immaginiamo cosa potrebbe accadere con gli zero minuti di Keyser Söze nel film di Singer.

Ovviamente è una provocazione ma serve per rendere l’idea dell’aspettativa e interesse che ancora ruotano, a distanza di 23 anni, attorno a questo capolavoro del cinema che meriterebbe indubbiamente di divenire una sontuosa Serie Tv. Noi ce la meriteremmo!

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