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5 sit-com che purtroppo non hanno mai avuto la gloria che avrebbero meritato

Il mondo delle serie tv è difficile, lo sappiamo tutti. In particolar modo quello delle sit-com. Da quando esiste l’algoritmo, poi, che obbliga gli sceneggiatori a mischiare i generi tra loro, è diventata davvero dura.
Così, come spesso accade, grandi serie che meriterebbero un posto nell’Olimpo degli Dei della televisione vengono eliminate dopo poco stagioni, senza pietà, lasciando orfani gli spettatori che, invece, ne hanno intuito, da subito, le potenzialità.
Un po’ com’è accaduto a Happyish, sit-com presente nel catalogo di Amazon Prime Video, adesso. Ma la serie creata e scritta da Shalom Auslander per Showtime non è l’unica che avrebbe meritato maggiore gloria.
Ne abbiamo scelte per voi cinque, fateci sapere se siete d’accordo con noi, sotto, nei commenti. E magari, diteci quali secondo voi avrebbero meritato maggiore gloria!

1) Happyish

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Happyish 640×360

Happyish è… qualcosa di incredibile. Happyish è… una sorta di esperimento perfettamente riuscito ma non ancora pronto per noi comuni mortali. Happyish è LA sitcom che tutti dovrebbero vedere, della quale tutti dovrebbero parlare. E invece Happyish è durata troppo poco. Una sola stagione. Soltanto dieci puntate.
La storia racconta le vicende lavorative e famigliari di Thom Payne, interpretato dal magnifico Steve Coogan (Stanlio & Ollio e Philomena), che si ritrova a dover rivedere la sua vita quando il suo ufficio, una importante agenzie pubblicitaria, viene affidato a due nuovi, giovanissimi creativi svedesi che lo metteranno chiaramente in crisi.
Accanto a Coogan troviamo Kathryn Hahn (Trasparent) e Bradley Whitford (The West Wing) rispettivamente nei panni della moglie alle prese con una Yiddishe mame e del migliore amico nonché collega, troppo zelante verso i nuovi direttori.

Happyish non è la solita comedy. È una piccola perla, quasi perfetta, il cui cinismo è perfettamente scritto e non risulta artificioso o antipatico. Non c’è un dialogo che non sia costruito alla grande e la disillusione del protagonista non risulta mai pesante o troppo sofisticato da risultare irreale e carico di autocompiacimento. Apparentemente volgare mette semplicemente in mostra quella cruda umanità che noi tutti abbiamo dentro.
Pur essendo americana Happyish ha quel coté british che la rende deliziosa e mai stucchevole, perfetta per esser divorata.
Ma purtroppo, come si diceva all’inizio, non gode della gloria che dovrebbe meritare perché il pubblico non è ancora pronto.

2) Fresh Meat

Fresh Meat 640×360

Tra il 2011 e il 2016 su Channel 4, rete televisiva pubblica britannica, vennero trasmesse trenta puntate spalmate su quattro stagioni di Fresh Meat, sitcom che racconta la avventure di sei mediocri studenti universitari, amici per la pelle, i quali vivono in una casa in affitto al di fuori del campus universitario.
Le puntate, nel corso del tempo, raccontano le storie dei sei protagonisti, tre ragazzi e tre ragazze, mettendo in evidenza non soltanto il lato goliardico della vita universitaria ma anche argomenti più seri come la ricerca di un lavoro, lo stress legato agli esami universitari, le questioni finanziarie e soprattutto le insicurezze dei protagonisti, nascoste dietro una apparente vita senza pensieri.

Jesse Armstrong (creatore anche di Succession) e Sam Bain, gli autori, in una intervista hanno detto: “le storie di Vod, Josie, J.P, Howard, Kingsley e Oregon – i sei protagonisti – sono le nostre e quelle dei nostri amici, che abbiamo conosciuto nel corso degli anni universitari. Non è stato difficile ricamarci sopra creando questo show“.
Uno show che ha ottenuto 4 candidature ai BAFTA ma che non ha mai avuto la gloria che avrebbe meritato. Secondo la critica lo spettacolo creato dal tandem Armstrong – Bain “è decisamente fuori dall’ordinario, incredibilmente tagliente, con un umorismo sufficientemente dark da risultare grottesco il giusto“. I personaggi sono “terribilmente disagiati ma di quel disagio che piace e che fa sbellicare il pubblico dal ridere“.

3) NewsRadio

NewsRadio 640×360

Cinque stagioni. Tanto è durata questa serie andata in onda tra il 1995 e il 1999 sulla NBC e interpretata da David Foley, Maura Tierney (E.R). Una serie che racconta le vicende di Dave Nelson (Dave Foley), nuovo direttore di una stazione radio, dall’aspetto e i modi di fare alquanto comuni che gli impediranno di riuscire a gestire i suoi sottoposti in maniera funzionale al progetto di un magnate dell’editoria miliardario (Stephen Root) piuttosto eccentrico e convinto che tutti siano al suo servizio.
Creata da Paul Simms (Boardwalk Empire e Atlanta) la serie non è mai riuscita a ottenere la gloria che avrebbe meritato complice una sfortunata collocazione nel palinsesto della rete. Eppure si è trattato di un prodotto decisamente fuori dal comune con dialoghi divertenti ma allo stesso tempo intelligenti, condito da una satira pungente ma mai volgare e un surrealismo che ha portato i protagonisti a bordo del Titanic o nello spazio.

Vincitrice di un Emmy per i migliori costumi nel 1998 NewsRadio perse uno dei suoi protagonisti per un tragico evento. Phil Hartmann, interprete di Bill McNeal, venne ucciso dalla moglie che si suicidò subito dopo. La morte di Hartmann sconvolse tutto il cast e gli autori non riuscirono più a riprendere lo spirito che aveva contraddistinto la serie rendendola una delle più interessanti e spassose degli anni Novanta.

4) Sports Night

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Sports Night 640×360

Quel geniaccio di Aaron Sorkin prima di creare quel capolavoro che è The West Wing scrisse una sitcom ambientata nel mondo sportivo. O meglio, sul dietro le quinte di un notiziario sportivo. La serie, andata in onda tra il 1998 e il 2000, infatti, racconta la vita dei protagonisti di uno dei maggiori show televisivi sullo sport evidenziando, come succede spesso nelle storie create da Sorkin, i rapporti umani e le intricate vicende legate all’etica lavorativa.
Tra gli interpreti di questa meravigliosa serie, intrigante sotto ogni punto di vista, troviamo Joshua Malina (The West Wing e Scandal), Felicity Huffman (Desperate Housewives), Josh Charles (L’attimo fuggente) e Sabrina Lloyd (Numb3rs).

Critica e pubblico sono concordi nell’affermare che Sports Night è davvero “un piccolo gioiello” e che “pur trattando di sport non può non piacere a chi di sport non ne mastica” perché “la penna di Sorkin è capace di dettagliare i personaggi, le loro storie e i loro dialoghi quasi alla perfezione“.
Nonostante questi elogi, perfettamente centrati, tre Emmy Award e diverse nomine a prestigiosi premi, Sports Night è uno di quei prodotti che solo pochi conoscono ma che avrebbe meritato una fama e una gloria ben maggiore.

5) Happyish e non solo: The Inbetweeners

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The Inbetweeners 640×360

Inizialmente bollata come semplice teen comedy The Inbetweeners si è rivelata qualcosa di molto, molto più interessante. La sitcom inglese creata da Damon Beesley e Iain Morris è uscita tra il 2008 e il 2010 per un totale di diciotto episodi spalmati su tre stagioni.
The Inbetweeners racconta le (dis)avventure di William McKenzie, interpretato da Simon Bird, un adolescente inglese che viene trasferito da una scuola privata a una pubblica in seguito al divorzio dei genitori. Il ragazzo ha talento, è studioso e dimostra di possedere animo sensibile ma si ritrova spesso invischiato, insieme ai suoi compagni di scuola, Simon Cooper (Joe Thomas), Neil Sutherland (Blake Harrison) e Jay Cartwright (James Buckley) in disavventure al limite del grottesco e del ridicolo.

Incredibilmente fresca, scritta in maniera impeccabile, senza mai un momento di calo tanto da poter esser considerata la versione liceale di Seinfeld, la serie inglese è la dimostrazione di come il mondo adolescenziale possa essere qualcosa di più delle solite sitcom già viste e riviste. La critica accolse The Inbetweeners con scetticismo valutandola eccessivamente volgare e persino sciocca mentre il pubblico, invece, se ne innamorò e i commenti a suo favore furono incredibilmente entusiastici.
La serie ottenne un BAFTA nella categoria Premio del Pubblico nel 2010 e un’altra quantità di nomination in premi minori ed ebbe due seguiti al cinema: The Inbetweeners Movie e The Inbetweeners 2 i quali, però, non si dimostrarono all’altezza della serie originale.
In Italia vennero trasmesse le prime due stagioni, nel 2010 e nel 2011, su MTV, mentre la terza rimase inedita.