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5 Serie Tv che ho amato in passato e ora detesto

Vi capita mai di accendere la televisione, trovare la replica di qualche serie tv che avete amato in passato, soffermarvici per qualche minuto e poi esclamare, parafrasando il maestro René Ferretti: “Mamma mia la monnezza che ho visto”? Quest’esperienza, che tocca corde profonde nel nostro cuore di spettatori e appassionati, è purtroppo ben più comune di quanto non vorremmo, perché con il tempo non soltanto i nostri gusti evolvono, ma spesso le serie tv invecchiano, e salvo rari casi lo fanno male. E così, senza nemmeno accorgermene, ecco che mi sono ritrovata a guardare Gossip Girl a distanza di anni e a chiedermi come sia stato possibile che io per anni l’abbia considerata tra le mie serie tv preferite mentre ora vorrei soltanto che la metà dei personaggi finisse sotto un treno e che l’altra metà finisse in galera buttando via la chiave. Eppure il teen drama sulle scandalose vite dell’élite di Manhattan non è nemmeno il peggiore tra le serie che ho amato in passato e ora invece non mi capacito di aver apprezzato e anzi, se confrontata con produzioni come La vita secondo Jim, non è nemmeno così male. Lo stesso non si può dire per le altre serie presenti in questa lista, tutte produzioni che avrei voluto amare per sempre e che invece ho scoperto di non essere più in grado nemmeno di guardare.

1) Gossip Girl

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Gossip Girl (640×360)

Ci tengo a fare una piccola premessa: Gossip Girl avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, se non altro perché mi ricorda quei pomeriggi estivi in cui da bambina approfittavo del pisolino dei miei nonni per avventurarmi tra gli scandalosi segreti dell’élite di Manhattan. Per lunghi anni durante la mia infanzia e la mia pre-adolescenza, diventare Blair Waldorf è stata mia massima aspirazione, trovare il mio Chuck Bass il sogno che mi auguravo di realizzare. Tutte cose di cui, riguardando la serie una volta che questa è stata resa disponibile su Netflix, mi sono vergognata profondamente.

Gossip Girl resta senza dubbio una serie che, almeno nelle sue prime stagioni, è di grande intrattenimento e non si può negare che il solo guardaroba di Blair e Serena è talmente incredibile da giustificare la visione del teen drama, tuttavia riguardandolo da adulta mi sono accorta di quanto malsana sia l’idea di amore e amicizia proposta in Gossip Girl e di quanti buchi di trama evitabili si componesse la serie nelle sue ultime tre stagioni. Com’è possibile che Chuck Bass, violento e stupratore che oggi non ci farebbe più innamorare come dieci anni fa, fosse idolatrato come l’uomo ideale? Davvero la relazione tutta invidia e sabotaggi reciproci di Blair e Serena era presentata come amicizia e addirittura sorellanza? Vorrei poter avere delle risposte che giustifichino almeno in parte quell’attaccamento emotivo fortissimo che per anni ho avuto nei confronti di Gossip Girl, ma la verità è che ai miei occhi la serie non ha superato il test del tempo come hanno fatto invece le sue dirette concorrenti The OC e One Tree Hill, spezzando così il mio cuore di bambina che non vedeva l’ora di trasferirsi a New York.

2) La vita secondo Jim

La vita secondo Jim (640×360)

Nel parlare de La vita secondo Jim, forse una delle serie invecchiate peggio nella storia della televisione, vorrei prima di tutto chiedere scusa a mia madre e dirle, una volta per tutte, che aveva ragione. Infatti, ogni qualvolta capitasse che io, mia sorella e mio padre ci sedessimo davanti alla televisione a ridere delle disavventure di Jim e della sua famiglia, mia madre sdegnata rimarcava quanto irrealistica e sessista fosse l’idea di matrimonio presentata nella serie, qualcosa che la femminista in erba che c’era in me non capiva ancora, ma che crescendo mi sono accorta essere una verità inattaccabile. Come potevano divertirmi le avventure di questo gigantesco uomo-bambino misogino e incapace di assumersi qualsiasi responsabilità, affiancato da una moglie-madre perfetta casalinga in grado di perdonare qualsiasi malefatta del marito?

Eppure, inspiegabilmente, ho guardato e riguardato le repliche de La vita secondo Jim per anni, non ponendomi quasi mai alcun dubbio sulle dinamiche retrograde messe in scena nella serie, che per altro una volta guardata da adulta ho trovato caratterizzata da una comicità poco incisiva e fortunatamente superata. Se è vero che La vita secondo Jim è andata in onda dal 2001 al 2009 e quindi in parte il suo essere invecchiata male potrebbe essere giustificato considerando il contesto in cui è stata creata, la verità è che capolavori della comicità come Scrubs, The Office, Friends, Seinfeld e Will & Grace sono suoi contemporanei o addirittura antecedenti, e tutti sono ancora considerati pilastri senza tempo del genere comico, per cui la scusa del tempo non basta a giustificare quanto portato sullo schermo dalla comedy con protagonista Jim Belushi.

3) 2 Broke Girls

gossip girl
2 Broke Girls (640×360)

Che 2 Broke Girls non sia mai stato un capolavoro siamo tutti d’accordo, eppure per anni la comedy CBS è stata una delle produzioni più di successo sui canali televisivi statunitensi, venendo esportata in tutto l’Occidente e trasmessa a ciclo continuo su Italia 1 ogni pomeriggio per circa un decennio. Un’analisi onesta di 2 Broke Girls, tra pregi palesi e difetti altrettanto evidenti, ci direbbe che la serie probabilmente non meritava il successo che ha avuto, ma che aveva la straordinaria capacità di farci tifare sempre per le protagoniste, suo maggiore punto di forza insieme al cast, che non a caso presenta attrici di livello assoluto come Kat Dennings e Jennifer Coolidge. Tuttavia, se durante le prime stagioni di 2 Broke Girls i pregi in qualche modo compensavano gli evidenti difetti, andando avanti la serie si è persa completamente, diventando banale e a tratti quasi inguardabile.

Infatti, quando ho visto la serie per la prima volta, non ho potuto fare a meno di affezionarmi talmente a Caroline e Max da diventare una fan sfegata di 2 Broke Girls. Le loro disavventure, il costante ed esilarante scontrarsi dei loro background opposti e la loro amicizia indissolubile hanno fatto sì che, almeno durante le prime stagioni, non vedessi l’ora ogni settimana che uscisse il nuovo episodio. Andando avanti con la visione, forse perché sono cresciuta, forse perché 2 Broke Girls è diventata talmente ripetitiva, scontata e volgare da non lasciarmi altra scelta, ho iniziato prima a perdere interesse e poi a detestare la comedy, al punto da chiedermi cosa me l’avesse fatta amare in primo luogo.

4) La vita segreta di una teenager americana

La vita segreta di una teenager americana (640×360)

Durante gli anni delle medie non c’era nulla che mi facesse sentire più trasgressiva che guardare ogni pomeriggio La vita segreta di una teenager americana. Pensate un po’ che vita emozionante dovessi avere, se per me il massimo della trasgressione erano Il Mondo di Patty e questo melenso, insopportabilmente retorico teen drama targato – udite udite – ABC Family. Certo, La vita segreta di una teenager americana ha fatto anche cose buone, come per esempio lanciare la carriera attoriale di Shailene Woodley e Francia Raisa, ma per quanto riguarda la trama, i personaggi e le lezioni di vita propinate in continuazione agli spettatori difficilmente riesco a salvare qualcosa della serie e questo è un enorme dolore per la me stessa tredicenne.

Non sono nemmeno sicura di aver mai finito di guardare l’ultima stagione del teen drama, arrabbiata com’ero all’epoca per la sua cancellazione prematura, eppure ricordo che per anni sono stata risucchiata dalle vicende di Amy, Ricky, Ben e tutti gli altri protagonisti di La vita segreta di una teenager americana, i quali riguardando la serie di recente mi sono sembrati alcuni dei personaggi più irritanti e irrealistici mai comparsi sul piccolo schermo, tanto che in confronto quelli di Gossip Girl sembrano usciti da un romanzo di Tolstoj. E se la cancellazione della serie dopo cinque stagioni mi era sembrata un affronto durante l’adolescenza, adesso ciò che mi sconvolge è che un prodotto del genere sia riuscito a superare anche solo la prima stagione e sono grata del fatto che sembri ormai essere piombato nel dimenticatoio, dove spero resti per sempre per il suo stesso bene.

5) Ghost Whisperer

Ghost Whisperer (640×360)

Rispetto alle altre serie che ho citato, Ghost Whisperer ha occupato una presenza meno costante nella mia vita, rimanendo spesso soltanto un piacevole sottofondo mentre facevo i compiti a cavallo tra infanzia e adolescenza. Le avventure soprannaturali di Melinda Gordon esercitavano su di me un fascino irresistibile e capitava continuamente che mi distraessi dagli esercizi di matematica per lasciarmi trasportare a Grandview, dove le struggenti storie dei fantasmi che comunicavano con la protagonista avevano la capacità di terrorizzarmi e commuovermi allo stesso tempo. Non ho memoria di aver mai visto Ghost Whisperer integralmente, eppure per anni le repliche pomeridiane mi hanno accompagnata ogni giorno, tanto che non posso negare di pensare alla serie con affetto e nostalgia, sentimenti che tuttavia non possono nulla davanti alla delusione che ho provato riguardando qualche puntata di Ghost Whisperer in tempi recenti.

Inevitabilmente ripetitiva, spesso melensa e raramente davvero incisiva, la serie che segue la vita di Melinda Gordon come traghettatrice di anime è invecchiata male e purtroppo risulta difficile guardare più di qualche episodio senza annoiarsi terribilmente, convinti di stare riguardando la stessa storia ripetersi all’infinito. Ciò non toglie che alcune puntate di Ghost Whisperer restino splendide e che Jennifer Love Hewitt abbia regalato un’interpretazione commovente nei panni di Melinda Gordon.

Gossip Girl, un personaggio storico in arrivo nella seconda stagione del reboot