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10 personaggi delle Serie Tv che sembrano provenire da 10 canzoni di Blanco

Se la musica italiana sta cambiando in questi ultimi anni, merito è anche di quel fenomeno chiamato Blanco – e del suo fidato Michelangelo – . Capace di mixare con intelligenza i generi e di creare un’estetica provocatoria e d’impatto, i suoi brani crudi e profondi trafiggono il cuore e toccano l’anima, come se ci leggesse dentro talmente è puro e autentico. Dandoci una scossa di adrenalina mentre ogni cosa attorno è immobile: con sincerità, esuberanza, freschezza e originalità racconta sé stesso mentre racconta di tutti noi. E non ha paura di mandare messaggi, di scorrazzare nudo nei boschi o di sconfinare nel politicamente scorretto, rappresentando un riscatto per quella gioventù fin troppo bistrattata.

L’album Blu Celeste ne è l’emblema, al tempo stesso ritratto ruvido del cantante e diario dei suoi ricordi. Lì è Riccardo Fabbriconi che, adagiato nel mare, si sente finalmente libero di parlare e di esorcizzare il passato attraverso la musica. Magari, però, è solo un ragazzo di 19 anni che scrive istintivamente, senza pensare troppo ai significati; ma, in fondo, la cosa straordinaria di quest’arte è che ognuno può trarne il proprio.

Da Blu Celeste sono prese le canzoni inserite in questo pezzo, che rappresentano noi e questi 10 anticonformisti, ribelli, per lo più giovani personaggi delle serie tv. Andiamo a vederli insieme.

1) Mezz’ora di Sole – Rue Bennett

Blanco

Ascoltare il primo album di Blanco è come nuotare sott’acqua. Ci tuffiamo al suo interno con Mezz’ora di Sole, con la quale Riccardo si presenta, ci porta dove è cresciuto e ci confessa quando ha toccato il fondale senza mai respirare in uno dei momenti più intimi della sua vita:

“Sono in quel parco

Nel 2018, sporco di fango

Mi volevo ammazzare”

Come fosse una preghiera laica musicale, Blanco spiega il suo mondo fatto di dolore che nessuno comprende; la sua stanchezza per una vita che dovrebbe essere spensierata, ma che risulta un macigno pensante e inamovibile. Ne sa qualcosa Rue Bennett che, con quel lucido distacco dato dalle droghe, racconta un’esistenza da cui emerge la stessa rabbia, tristezza, sofferenza, purezza primitiva e delusione di Blanco. Il bisogno di esaminarsi per capire il perché. E, quando in Jules trova una ragione per vivere, quest’ultima l’abbandona e Rue tocca il fondo. Non è la prima, né l’ultima volta che succede in Euphoria, almeno finché non riesce a trovare la forza per smettere di farsi e rinascere. Solo per sé stessa.

Come il giovane cantante, Rue vuole solo che i raggi del sole l’accarezzino ed essere libera di stare “a peso morto nel mare”, per respirare nuovamente.

2) Figli di Putt*na – James e Alyssa

L’animo selvaggio, ribelle e controcorrente di Blanco emerge con una potenza dirompente in Figli di Puttana, già anticonvenzionale dal modo sboccato con cui è intitolata la canzone. Parole affilate, forti e sovversive, come quelle che aprono The End of the F*****g World:

“Mi chiamo James, ho 17 anni e penso di essere uno psicopatico”

James e Alyssa non riescono a trovare il loro posto nel mondo, in quelle famiglie e in quella città che non li capiscono. Quindi scappano di casa e intraprendono un viaggio di formazione che li porta a purificare sé stessi attraverso l’eccesso, anche se così vengono travolti dalla vita senza averne scelta. Sbagliando sì, ma perché non farlo data la giovane età? Insomma:

“Star male a volte, sai, mi ripulisce

Fanculo, poi mi passa e poi guarisce”

Questo succede ai due. Allo stesso modo di Blanco, è come se vivessero in un film che prima o poi finisce, ma grazie al quale riescono a salvarsi. Alyssa supera la sua depressione e il suo nichilismo attraverso l’accettazione dell’amore per James; quest’ultimo comprende di non essere uno psicopatico, che sa amare, soffrire e gioire per merito della ragazza. E allora può correre libero verso quel mare che domina i video del cantante.

3) Blu Celeste – Kate Pearson

Blanco

La profonda e delicata Blu Celeste è l’elaborazione di un lutto. L’allontanamento del senso di colpa, l’impotenza di fronte alla morte che rapisce un proprio caro: ciò è incarnato dal rotolare inerme di Blanco da una collina, finendo nell’acqua, e da quello straziante “perché a me” che udiamo tra le note dell’ultimo ritornello. Un dolore difficile da accettare nonostante lo scorrere del tempo, ma con cui, attraverso la musica, Blanco viene finalmente a patti, liberandosi di un pesante macigno.

Anche se il discorso potrebbe comprendere ogni Pearson, è Kate quella più legata alla musica, trovando in essa una via di fuga per superare la morte del padre e quella colpa che prova perché Jack era tornato nella casa in fiamme per il suo cane. Il colore sembra svanire dal mondo di Kate, ma è solo un’illusione perché la luce di Jack continuerà a guidarla, ovunque sia e qualunque cosa faccia. Con il tempo se ne accorge sempre di più, capendo che lui vive ancora, in lei e nel suo cielo Blu Celeste.

E allora, come Blanco, proprio quel cielo dipingerà i suoi ricordi felici; in fondo, chi ci osserva dall’alto preferisce vederci sorridere, piuttosto che versare tristi lacrime.

4) Paraocchi – Martino Rametta

Una miriade di emozioni compone il mondo di Blanco, messo in musica con un’intensità travolgente: euforia, ribellione, inquietudine, anticonformismo e via dicendo. Ma soprattutto è l’amore che dà colore alla sua esistenza. Anche se fa male, anche se pieno di contrasti che il cantante fa emergere in Paraocchi con parole taglienti e realistiche. Come vuole la sua giovane età, lo vive in maniera istintiva, senza compromessi o sottotitoli, con una schiettezza che disarma e ipnotizza.

Veniamo catapultati senza rete in quell’universo, lo vediamo vividamente grazie al potere dei suoi versi. Capiamo che, dietro quell’esuberanza e spensieratezza, si nascondono i soliti timori adolescenziali sull’amore. Succede anche a Martino, impaurito inizialmente dalla scoperta della sua omosessualità e da quei sentimenti per Giovanni che non riesce a controllare, che vorrebbe nascondere. Sarà l’incontro con Niccolò che gli farà scoprire che cosa significa amare. Perché:

“In quei fottuti sguardi poi mi inghiotti

E mi riempi quegli spazi vuoti”

E nonostante i problemi familiari, di salute, di accettazione e le tipiche gelosie, decideranno di affrontarli uno alla volta, insieme, innamorandosi lungo il cammino. Perché perdersi è semplice, ma fa così male che non è un’opzione, perché: “sarà fottutamente stupendo averti vicino ancora”.

5) Lucciole – Bojack Horseman

Blanco

La solitudine è al centro di Lucciole: sia quella di non essere fisicamente con qualcuno, sia quella di avere a che fare con persone che non ci conoscono. Solo un milione di lucciole popolano il vagone del treno che Blanco vorrebbe fermare perché più avanza, più la solitudine diventa pericolosa, dannosa, irreversibile. Forse sta fuggendo, forse però la sta cercando, forse è solo la conseguenza di un errore dal quale è complicato farsi perdonare. E Bojack Horseman di sbagli difficili da rimediare ne ha compiuti parecchi. Con Diane, Princess Carolyn, Todd, Herb, Charlotte, Hollyhook e molti altri. Tanto che:

“Non ricordo più casa tua dove sta

se morissi stanotte

in un falò di fiamme

venderei la mia anima

che non vale una lira”

Anche le lacrime sono un ricordo lontano, confuso, senza consolazione; non sa nemmeno lui se è a causa di “quella sera”, oppure c’è dell’altro. Allora la sofferenza e la separazione lo possiedono e la violenza sul suo corpo sottoforma di alcol, droghe e tentato suicidio è inevitabile. Eppure alcuni versi dichiarano la risalita, il desiderio di non scappare di più e che quel treno può davvero fermarsi. Basta prendere coscienza di quel dolore, abbracciandolo. Come fa Blanco, come fa Bojack.

6) Finché non mi seppelliscono – Ryan Atwood

Ci sono amori scritti nelle stelle per cui vale la pena lottare. Con le unghie e con i denti. Perché per la nostra metà, per stare al suo fianco, siamo disposti a sacrificare tutto e ad accettare persino le cose brutte. Anche se prendessimo un ergastolo.

In quell’amore profondo e incondizionato, i difetti spariscono. Ne è consapevole Ryan Atwood, così innamorato della sua Marissa da sopportare di tutto e di più: Luke, Oliver, il ritorno di Teresa; l’opposizione iniziale dei Cooper, l’arrivo di Trey, la morte di Johnny e l’incapacità di Marissa di reagire, Volchok. Un rapporto che oscilla tra amore e morte, tra il voler condividere ogni istante con lei e il sentirsi perduto per la sua assenza. Proprio come Blanco, cerca in quella storia il senso profondo della vita e di sé stesso, forse pure il suo scopo, pur sbattendo continuamente contro un muro di dolore; eppure la sofferenza non sarà mai abbastanza ed è pronto a dimenticare, vivendo appieno quei sentimenti. Perché lei le ha insegnato ad amare, perché insieme sono cresciuti.

E Blanco canta quell’amore con il linguaggio crudo, la semplicità e la sincerità di un ragazzo; una ruvidezza tipica dello stesso Ryan. Sebbene lui non canterebbe mai una canzone. Forse.

7) Pornografia – Fleabag

Blanco

Blanco sa sempre stupirci e con Pornografia lo dimostra: è l’unico video dell’album dove è vestito e – ironia della sorte – la sola canzone in cui parla esplicitamente di sesso, senza filtri, con grande ritmicità e rapidità, raccontandolo come un’opera d’arte.

Ci sono poche serie tv dove il sesso è fondamentale; Fleabag è una di quelle. Se nella prima stagione la protagonista lo usa per evadere dalla sua vita alla deriva e dal senso di colpa che l’opprime, ammettendo pure di esserne ossessionata, nella seconda acquista il significato espresso da Pornografia. Blanco canta delle prime esperienze, di quando l’ansia regna sovrana ma la voglia di scoprire è più forte di qualsiasi cosa; di quei momenti in cui testa e pancia sono un groviglio di emozioni al quale non siamo abituati. Fleabag, in un certo senso, riscopre quel tipo d’amore andando a letto con un uomo per cui prova un sentimento sincero. Come fosse la prima volta. Mostrandoci che il sesso può essere salvifico, che davvero:

“Il sesso è arte

Un dipinto gigante

Che tutti possono capire

Ma nessuno sa gestire”

E allo stesso modo della storia di Fleabag, anticonvenzionale e sfrenata, Pornografia si conclude così, di colpo, senza poterne sentire il continuo.

8) David – Otis Milburn

Una delle frasi più poetiche per descrivere l’indifferenza è contenuta in questa canzone:

“Anche se fai l’indifferente

Da sola tra la gente

Come il David a Firenze”

Il David di Michelangelo – e forse questa scelta non è un caso – è sempre lì, fermo e impassibile, con lo sguardo rivolto altrove e i suoi occhi che non guardano realmente nessuno, nonostante le migliaia di persone che ogni giorno lo ammirino estasiate, trasformandolo in una luce che illumina ogni cosa. Così è la ragazza a cui il cantante presta le sue attenzioni. Blanco si prenderà per sempre cura di lei, non la lascerà mai sola nonostante le difficoltà della vita, come perdere il padre. A Ruby Matthews sta succedendo a causa della sclerosi multipla, quello di Maeve Wiley l’ha abbandonata da piccola, allo stesso modo di sua madre e suo fratello.

Eppure Otis, anche se sbaglia, è costantemente al loro fianco per aiutarle ad abbracciare il dolore, non nasconderlo e a condividerlo con lui per renderlo meno pesante. Perché:

“C’è chi non vuol soffrire, c’è chi non sa assorbire il peso dei segreti”.

Allora Blanco canta di solitudine, smarrimento e conforto, in maniera appassionata e intensa. Raccontando sentimenti che non teme di mostrare. Come lo stesso Otis.

9) Ladro di Fiori – Elena Greco

Blanco

Ladro di Fiori parla dell’inizio della sua passione per la musica: cominciò a scrivere quasi per caso per una ragazza, dedicandole il suo primo brano e scoprendo contemporaneamente l’enorme connessione con quest’arte. Elena Greco iniziò a scrivere perché Nino Sarratore la convinse quel lontano giorno al liceo. Da allora tutto ciò che fa è per dimostrargli che non sbagliò a spingerla a diventare una scrittrice. E, quando Nino ritorna anni dopo, la ispira ancora, come se il tempo non fosse realmente passato.

Con lui Elena si è sentita sé stessa per la prima volta. Allo stesso modo di Blanco, c’è un grigiore vuoto dentro di lei; così vorrebbe guardarsi con lo sguardo di Nino per vedersi realmente, conoscere la propria anima attraverso lui che chiude gli occhi per sentire la sua vera essenza. Perché non c’è nessuno che riesca a percepire tutte i suoi colori come Nino.

E nell’intro spiega chi è:

“Sono un ladro di fiori, amo i tuoi colori

E ho rubato a te

In un campo di gigli, siamo tornati bimbi

E tu hai scelto me”

Blanco ruba dei fiori letteralmente e metaforicamente, Elena solo metaforicamente; in quest’ultimo caso i fiori rappresentano semplicemente sfumature di vita e amore.

10) Afrodite – Zero

Serie Tv 2021

Blanco chiude Blu Celeste con una canzone intima, struggente, cruda. Una pugnalata al cuore.

Delicata e intensa, nostalgica e riflessiva, Afrodite urla rabbiosamente la ricerca di un amore illusorio – personificato dall’omonima dea – e di una passione solo sfiorata. Allo stesso modo del cielo privo di stelle, Blanco percepisce un senso di vuoto e solitudine che lo tiene sveglio, anche se le sue pupille affondano nel buio della notte. Prova a colmarlo abbandonandosi al ricordo felice di quella ragazza per cui avrebbe fatto di tutto, per cui rischiava l’infarto ogni volta che la immagina con un altro, che lo emozionava tanto da fargli male. Però non riesce a vivere quell’amore, che rimane inespresso, come recita il verso:

“Tu sei qualcosa che non c’è mai stato”

E una notte – forse più di una – anche Zero si distende sul letto a pensare a ciò che poteva essere con Alice, colei del quale si era innamorato a prima vista. Quel sentimento lo paralizza, bloccandolo in un limbo di amicizia, perché in questo modo, non mettendosi in gioco, è più sicuro e non rischia nulla. Perdendo l’occasione di colmare il vuoto, sacrificando un rapporto autentico che non potrà più nascere, che vuole solo cancellare, perché ormai è troppo tardi.

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