Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Fleabag » Fleabag e Hot Priest: quel bellissimo sentimento chiamato amore

Fleabag e Hot Priest: quel bellissimo sentimento chiamato amore

Se la prima stagione di Fleabag ci aveva conquistato, la seconda ci ha rapito come non mai. Phoebe Waller-Bridge doveva scegliere: ripetere gli stessi schemi senza rischiare oppure osare, tentare qualcosa di innovativo. Qualcosa che non avevamo visto negli episodi precedenti: quell’amore vero, puro, travolgente, che Fleabag non aveva ancora provato. Totalmente assente nel primo atto della serie tv, dove i ragazzi della protagonista erano delle caricature grottesche, dei veri e propri casi umani. C’erano il narcisista, il piagnucolone, l’insicuro, tanto per nominarne alcuni.

Ed è inutile dire che lei ha osato. Che l’amore è arrivato nella vita di Fleabag nelle vesti del nuovo personaggio della stagione.

Peccato però che il destino si prenda gioco di lei. Peccato che il tempismo non sia ottimo: la sua anima gemella arriva proprio quando Fleabag ha trovato la pace nello stare sola e la felicità nell’essersi riconciliata con se stessa. Peccato che l’uomo dei suoi sogni sia l’essere umano più irraggiungibile del pianeta, il più impossibile e non disponibile per antonomasia: un prete. O per tutti noi Hot Priest. Il fatto che sia terribilmente attraente però non cambia niente. Ma è così diverso dagli uomini a cui Fleabag è abituata. Non ha secondi fini, non si interessa a lei per il sesso. Si interessa a lei in quanto persona.

Rivoluziona la sua esistenza. Hot Priest non ha un nome – proprio come Fleabag – perché rappresenta quella figura ideale che arriva nella vita della donna per dimostrarle che qualcosa di buono può ancora accadere.

Fleabag

Fin dal loro primo incontro è chiaro che i due si completano perfettamente.

Lui è schietto, sincero, ama la vita e ne è entusiasta. Perché in fondo dovrebbe credere che, dopo la morte, diventiamo cibo per vermi quando c’è un paradiso bellissimo che ci attende? Lei invece è cinica, disillusa e non prova niente di bello per la vita. Anzi, parafrasando le sue stesse parole, se avesse anche solo un po’ di speranza, la sua intera esistenza sarebbe rovinata. La pensano diversamente su tante cose, la più evidente è la fede. Ma così si mettono in discussione, parlano apertamente, si sfidano. Fleabag l’ha fatto dal primo momento, con un’apparente banale domanda:

Sei veramente un prete?

Ciò lo tocca nel profondo. Perché questo strano, empatico, idealista, autoironico e sexy prete che fuma, beve, dice le parolacce e va pazzo per la moda ecclesiastica, non si vede come parte della sua comunità. Non ha niente in comune con i suoi simili. Questo e il modo con cui desidera Fleabag mina la sua immagine sacerdotale. Lotta contro i suoi sentimenti, contro la sua attrazione per lei. Si sforza di nascondere il suo conflitto interiore, prova a trionfare.

Ma perde più volte e, nonostante sconfitta non sia stata più dolce, solo alla fine trova la forza per vincere.

Perde quando Fleabag gli apre la porta di casa, cercando di offrirgli lo stesso tipo di comprensione caritatevole che Hot Priest gli aveva dato nelle loro chiacchierate. Perché, anche se lui l’ha ferita, tutti commettono errori e tutti si meritano una seconda chance.

Perde quando va a letto con lei, quando non riesce più a evitarlo. Uscendo sconfitto dalla lotta contro i suoi desideri animali – quella volpe che lo segue ovunque vada, non importa quanto tenti di scappare. Quegli istinti che nel confessionale, un luogo intimo, appartato, pieno di segreti e rivelazioni, prendono il sopravvento. Lì, dove Fleabag si mette completamente a nudo, completamente nelle mani di Hot Priest. E quegli impulsi si esprimono attraverso una semplice parola, che scatena un milione di possibilità, un milione di domande e risposte: “Kneel” (inginocchiati).

Non può far a meno però di guardarla con orrore quando il quadro cade. Ma non è lei la persona di cui è spaventato. È se stesso, il suo senso di vergogna, i sentimenti così opprimenti e tormentati che lo consumano.

Questa non è l’unica guerra che Hot Priest affronta.

In passato aveva intrapreso un percorso di autodistruzione. Era sceso direttamente all’inferno. La fede lo ha fatto riemergere dagli abissi, lo ha salvato e gli ha donato quella pace di cui aveva disperatamente bisogno. Perché il bagaglio familiare che si porta dietro è ingombrante. In questo senso, assomiglia a Fleabag. È una specie di sua controparte maschile. Entrambi soli, entrambi diversi, entrambi senza l’opportunità di condividere il loro stato d’animo con le persone a loro vicine. Non vengono capiti o nessuno ha voglia di farlo. Almeno per Fleabag ci siamo noi, il suo amato pubblico, gli unici con i quali è davvero sincera.

Ed è proprio lì dove si vede la connessione tra Hot Priest e Fleabag.

Lui la vede davvero. Vede attraverso di lei così completamente, in un modo così intimo e profondo, che nota quando Fleabag si rivolge verso di noi, verso il suo fedele pubblico. E di questo rapporto così stretto ne è geloso: le chiede persino di smetterla di estraniarsi quando è con lui. Così accade quando i nostri muri vengono abbattuti, quando qualcuno capisce che non stiamo dicendo esattamente quello che pensiamo o sentiamo. È una cosa spaventosa ed eccitante allo stesso tempo.

Il modo con cui Hot Priest la vede rappresenta l’amore puro. Quello a cui tutti aspirano. Ed è un sentimento così potente, totalizzante e destabilizzante che, come dice Hot Priest:

Se faccio sesso con te, io mi innamoro di te e, anche se non brucerò fra le fiamme, la mia vita sarà fottuta.

In fondo sono quei vincoli che ci poniamo per impedire di rischiare. Certe volte, purtroppo, quei vincoli sono troppo alti da superare e l’amore non trionfa. Tutto quello che possiamo fare è sorridere tristemente, come fa Fleabag (qui 10 motivi per amare la serie) in risposta a quella terribile ovvietà di Hot Priest: “Passerà”.

È vero, quell’amore passerà, i sentimenti svaniranno nel tempo. Ma rimarrà la maturità che Fleabag ha raggiunto. Rimarrà un aspetto dell’amore che Hot Priest le ha insegnato: voler essere migliore per l’altro. Perché finalmente ha capito che cosa vuol dire essere vista realmente, essere conosciuta per quello che è, compresi i difetti e gli errori del passato. Adesso sa che non è una causa persa. Sa che può essere amata, nonostante quello che ha fatto. Ci sarà sempre la possibilità di essere migliore e ci saranno sempre delle persone nella sua vita che renderanno le cose un po’ più facili mentre percorre la sua strada.

Anche se non sarà con Hot Priest. Anche se non sarà con noi.

Leggi anche – Il difficile e bellissimo rapporto tra Claire e Fleabag